12 CAPITOLO

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Non riuscivo nemmeno a guardare quell'uomo,non riuscivo neanche a pensare, ero in preda ad un vero e proprio attacco di panico.
Nel frattempo la presenza di Bryan si faceva sempre più forte e cercava di riemergere, allora cercai di reagire.
"Davvero solo questo? Bene allora credo di non aver più bisogno di te mio caro aguzzino", notai il terrore nei suoi occhi ma la mia rabbia era talmente accecante da non sentire e non vedere più nulla di ciò che stava accadendo intorno a me.
Presi un altra siringa e nuovamente addormentai il dottore.
Non volevo rivedere più quel viso quindi decisi di fare ciò che avrei dovuto fare da tempo.
Salii tra i piani presi una barella e un lenzuolo, tornai nei sotterranei e adagiai il corpo addormentato del medico.
Direttamente da lì uscii fuori, nel retro dell' istituto, presi la pala, lasciata a terra dal giardiniere e cominciai a scavare.
All'incirca un ora e mezza dopo avevo scavato una buca di quasi tre metri, presi il corpo di Smith e lo gettai li dentro,cominciai a coprire assicurandomi di lasciare il volto scoperto.
Dopo aver finito mi sedetti e aspettai il suo risveglio.

"Cosa succede, dove mi trovo adesso?" Disse il dottore con voce flebile ed esausta.
"Oh caro, ti trovi nell'unico posto dove dovresti stare, naturalmente sei sotto terra e ci starai per sempre", dette queste semplici parole ripresi la pala e ricominciai a coprire velocemente per soffocare le sue urla.
Dopo aver finito chiusi gli occhi e sospirai, una parte di me era felice finalmente non avrei più rivisto quel mostro, se lo avessi ucciso all'interno del manicomio la sua anima sarebbe rimasta li con me per sempre e non sarei riuscita a sopportarlo, invece l'altra metà era ancora infelice, tanti giorni di duro lavoro e ben poco del mio passato.

***************

Rientrai a fatica, Bryan cominciava davvero ad indebolirsi.
Dovevo sistemare anche lui e dovevo farlo in fretta.
Entrai in sala relax dove si trovavano i suoi colleghi e lì liberai il suo corpo.
Mentre la mia anima lo abbandonava, cadde a terra in preda a spasmi.
"Bryan, Bryan, o mio Dio dobbiamo aiutarlo", dissero gli altri infermieri
"Aiutatemi, mi ha posseduto e ha ucciso il dottor Smith" disse lui sottovoce.
"Posseduto? Cosa stai dicendo Bryan e poi che vuol dire ha ucciso il dottor Smith? " Continuarono a ripetere i suoi colleghi.
In meno di dieci minuti Bryan aveva segnato il suo futuro, naturalmente nessuno credette ad una sola parola, pensarono solo che l'assenza degli antidepressivi aveva procurato un esaurimento nervoso e che naturalmente tutto ciò lo portò ad uccidere l'unico uomo che poteva procurarglieli ma non voleva.
Quindi senza neanche accorgersene passo in un battito di ciglia da infermiere a paziente senza via di fuga.

BIOGRAFIA DI UN FANTASMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora