37•Fiabe "Disney"

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CENERENTOLA

Forse una delle fiabe più amate di sempre. Ma non tutti sanno che, nella versione dei fratelli Grimm, una delle sorellastre si taglia le dita del piede e l’altra il tallone, così da poter indossare la scarpetta di cristallo. Il principe viene avvertito dalle colombe che c’è del sangue sulla calzatura, così capisce che la vera proprietaria è Cenerentola. Una volta resesi conto che è il caso di guadagnarsi il favore della sorellastra (dopo tutto, sarà lei la regina), le perfide fanciulle vanno al matrimonio regale… solo per vedersi beccare gli occhi dagli uccellini. Se lo meritavano davvero? Sta a voi dirlo.

Oltre a questo, nella fiaba Cenerentola non ha nessuna fata madrina bonaria dalla sua parte. Alla morte della madre pianta un albero sulla tomba di lei, dove va a pregare ogni giorno, ed è lì che trova l’abito per il ballo. L’aiuto degli animali invece non è del tutto inventato dalla Disney, i Grimm però parlano solo di volatili – niente topini canterini. Per finire, la perdita della scarpetta non è dovuta solo alla fretta: il fulgido principe azzurro cerca infatti di afferrare la ragazza sulle scale, con intenzioni tutt’altro che nobili, ma lei se la cava perdendo solo la calzatura.

LA SIRENETTA

Il racconto di Hans Christian Andersen viene snaturato parecchio da Disney, soprattutto nella seconda parte. La Sirenetta vede da lontano il principe sulla sua nave, lo salva dal naufragio e se ne innamora. Lui non capisce di chi si tratti. Lei fa visita alla Strega del mare, che in cambio della sua lingua le fa avere un paio di gambe (lo scambio avviene perché la Sirenetta ha una voce magnifica). E fino a qui. Anche l’accordo tra le due è lo stesso – Ariel resterà umana solo se riceverà un bacio di vero amore, il principe si innamorerà e la sposerà – ma la pena in caso le cose non vadano bene è piuttosto diversa. Nel cartone, la giovane, in caso di fallimento, tornerà semplicemente a essere una sirena; nella fiaba, invece, morirà.

Anche se l’amore resta il motivo principale per cui la Sirenetta vuole essere umana, Ariel è anche spinta dal desiderio di avere un’anima (cosa che le sirene non hanno). La Disney evita anche di far riferimento al dolore che, avere le gambe, provoca alla ragazza. Inizialmente sembra che il piano di Ariel funzioni, ma alla fine il principe sposa un’altra, pensando che sia lei la persona che lo ha salvato dal naufragio (la Sirenetta non può rivelargli come stanno le cose, dal momento che è muta). Un modo per tornare semplicemente a essere quella di prima ci sarebbe: uccidere il principe. Ma lei non può farlo. Così si butta in mare e si trasforma in schiuma marina. Come si potrebbe rendere questo un lieto fine?

LA BELLA E LA BESTIA

La trasposizione cinematografica della Bella e la Bestia targata Disney è piuttosto accurata, eccetto per un paio di interessanti dettagli. Prima di tutto il padre di Belle, lungi dall’essere solo un vecchio svitato, in passato era ricco, ma adesso è sommerso dai debiti. Il dettaglio omesso più interessante, però, è che nella versione scritta daGabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve Belle ha due sorellastre cattive – no, non siete i soli a sentir suonare un campanellino d’allarme. Avete presente quanti familiari malvagi ci sono nelle fiabe?!

La Bestia, comunque, permette a Belle di tornare a casa, a patto che lei torni dopo una settimana. Le sorelle sono gelosissime dopo aver ascoltato i dettagli della vita lussuosa che lei conduce al castello, e cercano allora di convincerla a restare con loro oltre i i sette giorni pattuiti. Perché lo fanno? Perché sperano che la Bestia si infuri per il ritardo e mangi la sorella al ritorno al castello. E lo chiamano amore fraterno!

PINOCCHIO

Il cartone Disney si ispira al classico italiano, scritto da Carlo Collodi nel 1883, Le avventure di Pinocchio. Se pensate che il Pinocchio cinematografico sia monello, non avete idea di cosa combini l’originale. Nel libro, il burattino scappa appena imparato a camminare, viene trovato dalla Polizia, che imprigiona però il padre Geppetto, convinti che Pinocchio venga maltrattato dal genitore. Il monello torna a casa, dove uccide un Grillo Parlante che lo mette in guardia dai pericoli di essere egoista e disobbediente. Intanto Geppetto viene rilasciato, e insiste affinché il figlio vada a scuola. Pinocchio vende però i libri per comprare un biglietto del Teatro delle marionette. Poi incontra un gatto e una volpe, che gli rubano e il denaro e cercano senza successo di impiccarlo.

Don't bless me father for I have sinned.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora