Ci sono: sono arrivato alla fine della mia vita e, come temevo, dopo la luce, in fondo al tunnel, per me c'è solo l'inferno.
Non che mi stupisca, bisogna ammetterlo: in vita ho rinnegato Dio per unirmi a una setta satanica, pensavo fosse solo un modo per farsi qualche ragazzetta metallara, ma al mio processo hanno detto che ho commesso orribili crimini, ma io non me ne ricordo neanche uno! Comunque alla fine sono stato condannato alla pena di morte.
Ad ogni modo, torniamo a questo posto: è diverso da come lo pensavo, non ci sono le fiamme, o i diavoli con forconi. È solo un posto oscuro, ma che emana paura continua.
“Benvenuto!”
Mi volto sentendo la voce alle mie spalle, e vedo seduto su una poltrona sospesa nel buio un elegante uomo con la pelle molto abbronzata, dall'aria giovane ma con gli occhi che sembravano avere centinaia di anni.
“Chi sei?” gli chiedo.
“Sono il direttore di questo posto, colui che ti indicherà la strada per la salvezza.”
“Salvezza? Ma non è l'inferno questo? Non dovrei essere condannato al dolore eterno? E dove sono le fiamme?”
L'uomo sorride, in un modo allegro e inquietante nello stesso momento, per poi parlare.
“Vedi, odio le fiamme, mi farebbero sudare, e non mi piace.” Si alza dalla poltrona e si avvicina a me “E per quanto riguarda la salvezza dell'anima, è che a me piace giocare, e volevo proporti una sfida.”
Si dirige lentamente verso una porta lasciando una scia che puzza di zolfo.
“Sai tu hai commesso quei crimini e non te li ricordi, è perché i capi della setta, Dio li benedica, ops, scusa il gioco di parole, ti hanno drogato come molti altri e costretto a commettere i sette peccati capitali.” Si volta di nuovo verso di me “Io conosco i tuoi crimini e tu dovrai essere pronto a superare questa soglia e metterti nei panni delle persone che hai fatto soffrire con le tue malefatte, e se arriverai alla fine superando gli specchi del peccato riflesso potrai essere libero, altrimenti, chi lo sa”.
Con la mano mi fa cenno di passare attraverso la porta.
“Su avanti, non ti costa niente, no?” Dice con quel suo sorriso.
Prendo coraggio e mi avvio verso la porta “Bravo ragazzo” mi dice il diavolo “E in bocca al lupo!”
La porta mi si chiude dietro, la stanza è buia e silenziosa. A un certo punto la voce di Satana incomincia a parlare tra le tenebre.
“In questa stanza dovrai affrontare il primo peccato, la Superbia! Quella che tu hai dimostrato spesso verso le persone, ritenendoti meglio di loro”.
La stanza si illumina all'improvviso e davanti a me vedo due ragazzi che mi sono familiari. Ma certo! Sono i bulletti che mi hanno sempre picchiato a scuola. Oddio, non vorranno picchiarmi ancora?!
I due si avvicinano e ad ogni passo diventano sempre più grandi fino a sembrare giganti.
“Dovrai subire delle piccole torture, niente di che, tranquillo, in fondo tu per loro sei un essere inferiore.” Ancora la voce del diavolo.
I due prendono la mia mano e incominciano a frantumarla e a contorcerla. Urlo, ma resto in piedi.
“Bene! Non ti sei arreso, vai alla seconda stanza”.
I bulli si spostano rivelando uno specchio. Lo attraverso. Attraversandolo sento delle voci sofferenti nella mia testa.
“Questa è la stanza dell'Avarizia, vediamo come te la cavi!”
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Don't bless me father for I have sinned.
TerrorQuesta è una raccolta di storie horror, leggende metropolitane, creepypasta, rituali e "fatti realmente accaduti". Se siete fan dell'horror siete nel posto giusto! Ah un piccolo avvertimento.. NON fate le cose che leggete qui, non sono sicure, e non...