Può la perfezione di un ragazzo di alto ceto sociale essere stravolto dalla sua migliore amica d'infanzia?
Emma e Gabriel,migliori amici sin dall'asilo ma appartenenti a due mondi totalmente diversi: lui di alto ceto sociale,impeccabile e perfetto i...
Gabriel's pov Dopo aver salutato Josh e i miei genitori salii in camera con Alessia, ci stendemmo sul letto e iniziammo a coccolarci e a lasciarci dei bacetti. Quando finimmo Alessia mise la testa sul mio petto e disse: "Grazie"
"Per cosa?"
"Per aver parlato a Emma e per non avermi fatto andare in quel postaccio"
"Tranquilla lo so quello che hai passato"
"Gabri io non ce la faccio più con Emma quella ragazza mi mette piú paura ogni giorno che passa, poi perché ti bacia a stampo?"
"Te l'ho spiegato abbiamo delle regole e poi ci sarai sempre tu in cima ai miei pensieri"
Non so se ero sicuro di quello che avevo appena detto. Alessia era la mia priorità ovvio ma io ed Emma avevamo delle regole ben precise nella nostra amicizia, regole che non si potevano infrangere, e il bacio a stampo era uno di questi, era un modo di Emma per dire che io ero solo suo fratello, suo e di nessun'altro. Mentre mi perdevo nei miei pensieri non mi accorsi che Alessia si era addormentata, subito dopo mi arrivò un messaggio:
Da psycho sister: Non mi é piaciuto.
Me: cosa?
psycho sister: Non dovevi andartene.
Me: Sai benissimo che me ne sarei andato
Psycho sister: Devi rimediare. Tra mezz'ora al parco vicino scuola. NON. DISCUTERE.
Me: SEI PAZZA? É mezzanotte!
Psycho sister: So che lo farai
Emma's pov
Sapevo benissimo che sarebbe venuto. Le nostre regole parlavano chiaro
Regola n° 5 se uno dei due lo chiede ci si deve vedere in qualsiasi orario
Prima di andare feci una cosa che volevo fare da tanto: cambiare l'immagine di profilo.
Da:
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A:
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Mi sentivo meglio, la mia nuova foto mostrava quello che ero diventata, una piccola psicopatica che nessuno vorrebbe come nemica, ma nemmeno come amica. Ero brava solo con la mia comitiva, per il resto, la maleducazione regna sovrana, che si tratti di compagni di scuola, di prof, o di fidanzate dei propri fratelli.Non ho mai considerato Alessia nella nostra comitiva.Era una di quelle ragazze timide,per bene e con una certa educazione, insomma quello che io definivo una lagna. Dopo aver pensato un pochino mi vestii e mi misi un toppino che faceva vedere l'ombelico e dei pantaloncini a vita alta. Erano le 00:20, scesi giú in garage, presi la moto e sfrecciai via.
Gabriel's pov La nostra regola n°5 parlava chiaro: dovevo andarci. Visto che ero già vestito feci attenzione a non svegliare Alessia e i miei genitori e scesi giú per andare via a piedi. . .
. "Ci hai messo poco direi"
Disse Emma seduta su una panchina appena arrivai al parco.
"cosa c'é piccola pazza?"
"Siediti qua rammolito"
Dopo che mi sedetti le dissi: "Piccola pazza devi smetterla"
"Io faccio quello che voglio sai che nessuno mi comanda"
"Si ma Alessia non c'é la fa piú, ogni giorno che passa é sempre piú impaurita da te"
"Andiamo é cosi carina quando si sente cosí piccola, sembra un pulcino indifeso!"
Disse Emma con uno sguardo da psicopatica. A volte Emma era davvero folle, nemmeno io riuscivo a controllarla. Mi colse di sorpresa quando mi baciò di nuovo a stampo
"Me ne ero dimenticata"
Avevo un sorriso felice e soddisfatto.Era bello vederla con quel sorriso, mi faceva capire quanto fossi importante per lei e io capii quanto fosse importante per me. Se non fosse per me lei sarebbe nei peggio riformatori e se non fosse per lei io sarei nelle migliori scuole di LA, lontano da tutto ciò che amo.