Capitolo 12

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Gabriel's pov
Sono ormai tre giorni che non si connette Emma, non ho avuto completamente modo di contattarla e mi sa che tra poco cado in depressione. Ormai con Alessia non ho completamente rapporti se non per le cene noiosissime dell'azienda di mio padre. Da quando i miei mi hanno vietato di uscire sono rimasto in camera mia per tutto il tempo, non sono sceso nemmeno per mangiare, sto facendo la muffa qua dentro, ho bisogno di vedere Emma, stanotte vado a casa sua costi quel che costi.

Emma's pov
Posso confermarlo, dopo le parole di mio padre, sono caduta in depressione. Sto mangiando pochissimo, piango sempre e ho iniziato a tagliarmi. Sto rifiutando tutti quanti, Josh,Bea e Gabriel, non ho il coraggio di parlargli, soffrirebbe troppo e non so di cosa sarebbe capace, agosto é ormai agli sgoccioli e io non sono felice da non so quanto. Ho iniziato a prendere di nuovo in giro tutti e ho ripreso di mira Alessia, é solo un modo per svagarmi fino a quando lascerò questa vita. É mezzanotte, avrei tanta voglia di stare con Gabriel, ma se lo vedessi adesso scoppierei di sicuro in lacrime. Al posto di stare con lui guardo la mia serie Tv preferita finché non spengo la TV e cerco di addormentarmi. Quando finalmente credo di essermi addormentata sento un rumore nel giardino. Un pò impaurita sbircio dalla finestra della mia stanza...
Ma cosa cazzo ci fa Gabriel qui?
Gli mando un messaggio per chiedergli spiegazioni anche se già ho il cuore che fa male
                                                       Me:       Mi spieghi che cazzo ci fai sotto casa mia?

Rammolito mio🖤:
Tu vuoi spiegarmi perché sei scomparsa dal mondo?
                                                           Me:
                     Ti apro la porta e ti spiego

Cosí scesi per farlo salire facendo
attenzione  a non svegliare i miei. Ebbi già le lacrime agli occhi al solo pensiero di dirglielo.
Appena aprii la porta zittii subito Gabriel e gli feci segnale di seguirmi per arrivare in camera mia cosí da spiegargli tutto e iniziare a piangere.
Ci sedemmo sul mio letto e Gabriel iniziò a parlare

"Em cosa cazzo é successo che non ti sei piú fatta sentire?"

Facendomi forza, gli dissi la verità

"Ascoltami Gab questa sarà una delle ultime volte che ci vedremo"

E iniziai a singhiozzare e già intravisi gli occhi lucidi del mio rammolito

"d-devi andare...?"

"A vivere a Milano"

I miei occhi e quelli di Gabriel diedero il via ad una cascata infinita di lacrime e, tra mille singhiozzi, egli mi abbracciò e mi fece appoggiare sul suo petto e appoggiò la sua testa nella mia spalla. Mi sentii cosí bene tra le sue braccia, dimenticai tutti i pianti e i tagli che avevo fatto prima, sentii Gabriel che mi accarezzava le braccia e sentii anche i suoi singhiozzi immersi nei miei, avevamo bisogno entrambi di quell'abbraccio, era un misto tra la tristezza e l'amore che provavamo

"Non andartene ti prego"

"Non posso restare qui"

Furono le nostre ultime parole prima di stenderci e addormentarci con gli occhi gonfissimi.


Ciaooo anguriette❤🍉
allora, ebbene sí abbiamo raggiunto le 100 visualizzazzioni!!!!!!!!!!!!
Vi ringrazio a tutti quanti davvero di cuore, non avete idea di quanto mi avete reso felice. Come al solito se la storia vi piace commentate e votate⭐
pace e amore a tutti💛

       
                  

io, lei e la mia fidanzataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora