Cap. 4

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Serena Clare's pov
Mentre vedevo buio, cercavo di pensare a come uscire dal luogo nel quale mi stavano portando.

Mi immaginavo di tutto, ma non quello che i miei occhi stanno vedendo adesso!

Ora sono sveglia, e dovrò affrontare la mia paura più grande: aprire gli occhi e prepararmi al peggio.

Aprii gli occhi e vidi che ero in una camera da letto che non era la mia, e che camera! Tengo a precisare...

Mi girai di lato e vidi il mio rapitore in tutto il suo splendore...

Ti ha rapito!

Brutto bastardo! Ora ti faccio vedere-

"Buongiorno bella addormentata" mi disse lui sorridendo, e che sorriso... no!

"Buongiorno niente! Mi hai rapito!" Dissi confusa e alquanto frastornata. La testa girava ancora, e il senso di vertigini non aiutava.

"Oh suvvia, non fare la drammatica. Abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma vorrei rimediare: sei mia e voglio conoscerti meglio" mi disse sedendosi vicino da me. Era palese che indietreggiassi con tutto il corpo, ma lui me lo impedì tirandomi per le gambe fino ad arrivare busto con busto e faccia a faccia.

"Lasciami" dissi indicando le sua mani sui miei fianchi.

"Mmm" gemette lui baciandomi il collo.

"Lasciami ho detto" dissi io iniziando ad alterarmi.

"Tanto non puoi uscire da questa casa" disse lui sorridendo sul mio collo per poi morderlo. Non ne capivo il motivo. Solo quando sentii un forte dolore, allora collegai tutto al fatto che lui mi avesse appena fatto un succhiotto sulla clavicola.

"No!" Dissi io toccando il punto dove si stava formando un livido rosso.
Mi alzai dal letto e andai di fronte ad uno specchio grande quanto una persona per vedere il suo danno.

"Così tutti sapranno che sei mia" mi disse alzandosi e uscendo dalla porta, non prima di avermi detto che la cena era pronta.

Andare o non andare? Mangiare o non? Essere impauriti o sentirsi protetti?
Mille domande mi stavano frullando in testa, ma alla fine decisi di andare a mangiare con lui, come se fossi una loro ospite.

Camminai lungo un infinito corridoio fino ad arrivare a delle scale di vetro. Ero a piedi scalzi, così le scesi in silenzio. Appena il mio piede entrò in contatto con un gradino freddo, un senso di paura mi assalì.
Respirai affondo e, quando mi calmai del tutto, scesi.

Mi avvivai verso quella che sembrava una cucina ma enorme quanto la mia, entrai. Tutte le voci so zittirono e lasciarono spazio al silenzio. Non era uno di quei silenzi imbarazzanti, ma questo era uno in cui tutti ti studiavano.
Io sono testarda, quindi...

"Volete una foto? Non so, dura di più" dissi acida andandomi a sedere vicino al ragazzo che mi ha rapito, che mi guardò compiaciuto.

"Allora, vorrai sapere chi siamo non è così?" Mi chiese guardandomi.

"Mi sembra esplicito" dissi io acida.

Sembrò non dare peso al mio tono, tanto che poi mi rispose: "Perfetto loro sono: Niall, Liam, Harry, Louis e io sono Zayn, piacere" disse porgendomi la mano.

Io non la strinsi e dissi semplicemente:
"Serena, germofobica" dissi io per poi sorridere trionfante.

"Mi darai del filo da torcere" disse lui sorridendo fiero.

"Devo avvertire le mie amiche che non tornerò a casa e che non mi diano per disperse" dissi io facendo finta di essere d'accordo sul rimanere con loro, ma il mio cuore stava scoppiando dalla paura.
Avrei deciso che sarei scappata da quella casa enorme.

Finimmo la cena che, stranamente, non era avvelenata e ci ritirammo nelle nostre camere. Io ne avevo una degli ospiti, invece gli altri avevano le proprie.
Appena varcai la soglia, chiusi la porta a chiave, poi andai in bagno chiudendo a chiave anche esso. Corsi verso la finestra e mi accorsi di essere al settimo piano di una palazzina. Bene, non ci sono le scale antincendio!

Da piccola imparai ad arrampicarmi agilmente, quindi avrei dovuto mettere in ballo la mia vita per fuggire da lì. Sarebbe bastato un passo falso e sarei morta. Non mi importava, sarei uscita da quel posto, anche se fosse stata l'ultima cosa che avrei fatto.
Il senso di vertigini era sparito quasi del tutto, quindi avrei avuto una leggera difficoltà di movimento e pensiero.
Ho riconosciuto subito il quartiere dove ci troviamo: è Broadway, io abito vicino al college Hunter, quindi avrei dovuto fare un bel po' di strada.
Mi ringraziai mentalmente che prima di uscire presi le mie scarpe che mi erano state tolte mentre ero fuori gioco.

Mi arrampicai su una finestra e scesi lentamente per altri quattro piani. Quando vidi che ero al primo, mi lanciai facendo aderire perfettamente i miei piedi al suolo. Misi i tacchi e cominciai a correre per le stradine di Broadway in disperazione totale.
Chiamai un taxi, che mi portò a casa mia, almeno così ero sicura...
Almeno così pensavo...

My fear {Z.M & 1D}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora