Cap. 10

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Mentre stavo cucinando, irruppe in cucina Michael e Martin, che prontamente rubarono da sopra il ripiano dei pezzi di cioccolato.

"Ehi, giù le manacce" dissi io ridendo schiaffeggiando loro la mano.

"Allora, chi ti ha fatto il succhiotto sulla clavicola?" Mi chiese Martin sedendosi sul bancone della cucina.

"Gliel'ho fatto io" disse Luke entrando in cucina.
"Stava avendo un attacco di panico e l'ho aiutata a calmarsi" aggiunse sotto lo sguardo scioccato dei due ragazzi.

"Quindi se lei non si fosse calmata l'avresti scopata?" Chiese Martin alterato.

"Ma che stai dicendo! Non sarei arrivato a tanto" disse lui urlando.

"Calmiamoci" dissi io andando davanti a Martin indicandogli di andare in salotto.
Se ne andò a grandi falcate dopo aver rivolto a Luke uno sguardo omicida.

"Scusami se ti metto nei casini" dissi io sedendomi su una sedia e appoggiando la testa tra le mie mani con fare disperato.

"Non devi sentirti in colpa per quello che sta succedendo. Non è colpa tua. Lui è fatto così" disse abbracciandomi.

"La carbonara è pronta" dissi cambiando discorso.

"Certo, vuoi una mano?" Mi chiese staccandosi dall'abbraccio.

"Si grazie" dissi per poi servire il cibo che avevo preparato a tavola.

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"Obbligo o verità?" Mi chiese Michael ghignando.

"Verità" risposi in sicurezza.

Appena finito di mangiare abbiamo guardato un film e poi ci siamo messi a giocare ad obbligo o verità insieme.

"Mmm... allora... sei vergine?" Mi chiese lui spavaldo.

"Cosa?" Chiesi io imbarazzata più che mai, facendo diventare le mie guance rosso fuoco.

"Lo prenderò come un si" disse lui sorridendo.

"Obbligo o verità?" Chiesi io a Ashton.

"Verità" disse sicuro di se.

"Hai mai baciato qualcuno?" Chiesi io incrociando le gambe.

"No, mai" disse lui ridacchiando.

"Davvero? Wow" dicemmo in coro io e Luke per poi guardarci e scoppiare a ridere.

Finimmo di giocare a questo gioco e ci ritirammo nelle nostre camere da letto per dormire un po'.

"Serena, questa notte provi a dormire senza sonniferi, ti fanno stancare molto, e non voglio vederti senza forze" mi disse lui coricandosi vicino da me.

"Va bene, allora notte" dissi io sprofondando in un sonno tormentato.

Incubi, incubi e ancora incubi:
'anche se non ci saremo più, segui i tuoi sogni, non deluderci. Ti amiamo amore mio' le parole dei miei genitori non mi lasciavano tregua. Gli incubi li ho sempre fatti, ma quando ero tranquilla non si presentavano. Ultimamente non riesco più a dormire tranquilla che ritornano ogni notte per tormentarmi.

Mi alzai di scatto mettendomi seduta sul letto. Stavo piangendo, e avevo anche svegliato Luke.

"Vuoi bere qualcosa?" Mi chiese accarezzandomi la schiena.

"No, grazie, vado a lavarmi il viso e poi torno" dissi io alzandomi dal letto con le gambe tremanti, raggiungendo il bagno con il supporto dei mobili vicino ad esso.

Entrai e mi lavai la faccia, per poi ritornare a dormire da Luke, che puntualmente chiamò uno dei ragazzi, questa volta Martin.

"Dormi tra noi due" disse Luke indicandomi il posto alla sua destra battendo una mano sul materasso.

"Se farai ancora degli incubi, ci saremmo noi due a tranquillizzarti" disse Martin per poi cingermi un fianco con una mano e Luke poggiarmi la testa sul suo petto.

Mi riaddormentai, svegliandomi ancora per gli incubi.

"Non ce la faccio" dissi quando mi sedetti sotto lo sguardo dei due.

"Calmati, vieni, cerca di riposare di nuovo" mi supplicò Martin.

"Non riposo da anni!" Dissi aggiungendo al pianto i singhiozzi.

"Vieni qui, ti aiuto io a dormire" mi disse Luke prendendo la scatola di siringhe dal comodino.

"Poggiale la testa sul tuo petto e tienila ferma, fanno male" disse Luke a Martin che prontamente mi prese e mi tenne stretta a se senza dare bada ai miei lamenti.

"Aaaahi" emisi quando l'ago entrò nella mia pelle del braccio, quello tenuto fermo da Martin.

"Shh abbiamo finito" mi disse Luke dando il consenso a Martin di lasciarmi libera. Ero ancora appoggiata con la testa sul suo petto quando sprofondai in un sonno profondo.

My fear {Z.M & 1D}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora