11. Only you

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Luke scivola la schiena nella parete in cemento della scuola e affonda le mani nei capelli.

«Va bene, te lo dirò.»

Mi siedo accanto a lui.
Lui respira profondamente, poi si decide e mi guarda negli occhi.

«Sono gay.» mi dice scoppiando a piangere incazzato.
«Sono gay e mi piace Michael.»
«Sono gay, mi piace Michael, ma lui mi odia.»

Questo non me lo aspettavo. O forse un po' si, non lo so. Di certo, non mi aspettavo che me lo dicesse così. È come se avesse vissuto con una pietra enorme nello stomaco e se ne stia liberando.

«Luke, hey, calmati...» dico, abbracciandolo.
«Quando ho sentito ciò che ha detto Ronnie su di te e lui, io non c'ho visto più...»
«Perché non me l'hai detto subito? Tutto sarebbe stato più facile... e poi, Michael non ti odia, anzi, pensa che sia tu ad odiarlo...» 
«Non volevo mettermi in mezzo... in fin dei conti, Veronica ha ragione, voi due siete così uniti...»
«Tra me e Michael non c'è niente, a parte amicizia... non provo niente per lui.»

Già. Siamo amici, niente di più.
Non credo neanche che io possa piacergli, non credo che gli piaccia neanche Luke, spero.
No, okay, non spero, non devo sperare.
Diciamo che, secondo me, non gli interessano queste cose. È tipo neutro, come la Svizzera.

«Non provi niente per lui? Niente di niente?» mi chiede, guardandomi negli occhi.
«Niente.»
«Quindi tu dici che...»
«Non so se Michael possa essere interessato a te... insomma... non abbiamo mai parlato di certe cose...»
«Mi dispiace di averti evitata... non mi sono comportato da amico...»
«Già, lo credo anche io.»
«Mi dispiace. Senti, io adesso ho il corso di musica, parliamo dopo, va bene?» dice, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Okay, Luke... vado anche io.»

Entriamo a scuola insieme e raggiungiamo il mio armadietto
«Hey, gli amichetti del cuore di nuovo insieme! Notiziona!» dice Michael, sistemando i libri nel suo zaino.
«Già!» risponde Luke
«Ciao... a domani.» dico, allontanandomi.
«Violet, vuoi un passaggio? Tanto sto andando a casa anche io...» mi chiede Mike.

Vorrei accettare, ma non posso.
Non posso fare questo a Luke. Devo allontanarmi da Michael.

«No, grazie, Mike... io devo andare in un posto, prima di andare a casa.»
«Okay, a domani, Lele...»
«Ciao.»

Esco da scuola e raggiungo la fermata degli autobus.

Circa venti minuti dopo, arrivo a casa e mi metto a studiare. Pff, non dovevo andare da nessuna parte. Vi pare che io vada in giro, sapendo che c'è un bel divano a casa mia che aspetta solo me?

Ho appena finito di ripassare francese, e ora faccio matematica, ma sento la suoneria del mio cellulare, è Michael.

Decido di rispondere, di solito lui non mi chiama, sarà successo qualcosa.
«Pronto, Michael? Che succede?»
«Ci siamo completamente dimenticati. Siamo due stupidi!»
«Di cosa ci siamo dimenticati?»
«Del progetto. Oggi dovevamo vederci per completare tutto...»
«Merda, è vero... però, oggi non posso, Michael... io...»
«Che succede?»
«No... niente... io... ho troppo da studiare e sono un po' nel pallone...»
«Tu? Miss NonMiDeveSfuggireNulla? Stai scherzando?»
«No... è proprio così... non so che fare...»
«Vuoi che venga ad aiutarti? O ti lascio in pace?»
«Stai tranquillo, Michael, ci vediamo domani.»
«A domani, buono studio, ciao...»
«Ciao...»


Pictures of You . || Michael Clifford ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora