19. I don't want to miss a thing

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Chris è ancora a casa malata, oggi, tocca a me rimanere a dormire a casa sua.
Non appena le lezioni finiscono, prendo l'autobus e mi fermo vicino casa della mia amica.
So che Chris ha lasciato la chiave di casa sua sotto lo zerbino perché ha ancora difficoltà ad alzarsi e camminare, quindi, prendo la chiave ed entro.

«Chris!»
«Hey, Lele, vieni... sono in cucina...»
«Come stai, tesoro?»
«Meglio, dai... molto meglio, grazie. Ho preparato un' insalata... va bene?»
«Va benissimo! Lavo le mani e mangiamo!»

Vado in bagno, poi torno in cucina e iniziamo a mangiare.

«Quando tornerai a scuola?»
«Oggi è venerdì, quindi credo lunedì.»
«Bene!»

In realtà male. Ha dovuto rinunciare ad una grande audizione, ma spero che avrà altre occasioni. Peccato, perché si stava allenando così tanto...

«Cosa avete fatto oggi a scuola?»
«Matematica, Inglese, Storia e due ore di Filosofia...»
«Che palle...»
«Abbiamo un sacco di appunti da copiare...»
«E anche inglese per lunedì, no?»
«Esatto...»

Finito di pranzare, prendiamo i libri e iniziamo a studiare.
Okay, no, non è vero. Più che studiare guardiamo le foto brutte dei personaggi sul libro di storia e li prendiamo in giro.

«Oddio guarda questo qui...» dice Chris ridacchiando e mostrandomi la foto di un tizio che non ho mai visto prima.
«È proprio brutto, povero....»
«Ti assomiglia. Siete parenti?»
Le faccio il dito medio e lei ride.
«Dai, su, iniziamo...» dico io.

Prendo il libro di letteratura e guardo sul diario le pagine da studiare.
Sfoglio il libro, ma non appena arrivo alla pagina, sento qualcosa di rigido all'interno. Giro l'ultima pagina e trovo una polaroid, è una mia foto mentre scrivo al bar della scuola. Leggo subito il testo della canzone:
"don't wanna close my eyes, don't wanna fall asleep, 'cause i'd miss you babe, and i don't wanna mIss a thing."

Amo questa canzone degli Aerosmith, è fantastica.

Involontariamente sorrido, Chris mi guarda stranita.
«Cos'è?»
«No... nulla...»
«A me puoi dirlo, Vilu...»

Glielo devo dire, la conosco fin troppo bene, non smetterà di farmi domande, finché non le dirò la verità, quindi, tanto vale dirglielo subito.

«Da qualche tempo qualcuno nella scuola mi manda delle foto con dei testi di canzoni con i quali vuole dirmi qualcosa.»
«Inquietante. Che vuole dirti?»
«Ti faccio vedere. Ho tutte le polaroid nello zaino...»
Prendo la scatola dove avevo riposto tutte le polaroid e gliele mostro, dopo averle messe in ordine.

«Meet me at your favori...» dice.
«Sarà sicuramente favorite qualcosa... ma la vera domanda è, chi può essere?»
«Chi è stato sempre con te oggi?»
«Ma non lo so, i soliti... i miei compagni di corso... Julia, Zach... poi vabbè Michael, che è anche il mio compagno di banco.»

Michael, Michael... quel nome continua a ronzarmi nella testa.
Se fosse lui? Perché non dirmi tutto subito? Perché depistarmi? No, non può essere lui dai. Non avrebbe senso. Oppure si?

«Michael.» ripete lei
«È l'unica persona abbastanza fuori di testa da fare una cosa del genere.»
«Beh... tu gli piaci e si vede.... però, perché non dirtelo subito?»
«Non lo so... devo trovare delle prove che possano accomunarlo con il fotografo...»
«La grafia?» chiede.
«Riconoscerei la grafia del mio compagno di banco. Sono diverse... però...»
«Però?» chiede.

Non riesco a rispondere, perché sentiamo il suono del campanello.

«Vado io.» dico, alzandomi dal divano.

Corro ad aprire la porta: sono Ronnie, Luke e Alex.

«Hey!» li saluto abbracciandoli e andiamo tutti in cucina da Chris.

«Che fate?» chiede Luke.
«Parliamo dell'ammiratore segreto di Lele...» risponde Chris con aria maliziosa.
«Uuuh... dimmi tutto!» esclama Alex.
«Come se Luke non ti avesse raccontato nulla...» dico.
«Gli ho detto solo che ricevi queste polaroid con le canzoni dietro...» si giustifica Luke.
«Allora, io e Chris pensiamo che possa essere Michael.» dico.
«Stiamo confrontando le grafie...» specifica lei.

Prendo una foto dei compiti che Michael mi aveva mandato qualche giorno fa e la mostro agli altri.
Alex prende una polaroid e la guarda attentamente.

«Mh... no... sono diverse.»
«Si, appunto, però io stavo pensando ad una cosa...» dico.
«Continua...» dice Ronnie.
«Lui è molto bravo a disegnare... fa fumetti, copia i disegni che vede su internet e vi giuro, io li ho visti e sono uguali.»
«Quindi pensi che possa aver copiato una qualsiasi grafia...» dice Luke
«Esatto...»
«Diciamo che ti piace l'idea che possa essere Michael... e diciamo che ti piace anche lui.» dice Ronnie.
«Io non l'ho mai detto.»

Il fatto che stia cercando delle prove, non implica per forza interesse da parte mia nei suoi confronti.
O forse sì?  
Lui mi piace, okay, ma ciò non è connesso con il mistero delle polaroid.

«Perché continui a mentire a te stessa?» mi chiede Luke.

Io non sto mentendo a me stessa, so benissimo che mi piace Michael, io sto mentendo a voi, a te, Luke.
A te, caro migliore amico, piaceva Michael prima che arrivasse Alex. Dirti che in realtà ti ho sempre mentito, ti ferirebbe.
Però, magari, potrebbe capirmi, no?
Non so come potrebbe reagire, se glielo dicessi.

Non vedendo una risposta da parte mia, Luke continua a parlare
«Beh, anche se ti piacesse Michael, che male ci sarebbe?»

Che?

«Luke, vieni un attimo con me.» dico, prendendolo per mano e portandolo in bagno.

«Devo dirti una cosa.»
«Vilu, ho capito che ti piace Michael.»
«E non ti da fastidio?»
«Perché dovrebbe darmi fastidio? Ormai, è acqua passata. Adesso sto con Alex e sono felice. Violet, cerca di pensare alla tua felicità. Non puoi continuare a fare il bene degli altri, per poi soffrire. Ti piace Michael? Bene. Sono felice per te. Si vede che vi piacete a vicenda, non devi nasconderlo, anzi, scusami se non l'ho visto prima.»

Io lo abbraccio, e gli dico tutto ciò che ho pensato pochi minuti prima, poi lui prende le mie mani e mi guarda negli occhi.
«Ci siamo capiti, Blake?»
Io annuisco ed usciamo dal bagno.

Raggiungiamo gli altri e ci sediamo sul divano.
«Hey, Lele, facciamo così, aspettiamo tutte le polaroid, poi andrai all'incontro, ma non cerchiamo di scoprire prima chi possa essere. Va bene?» mi chiede Ronnie.
«Penso sia la cosa migliore da fare, va bene...» rispondo io.

Okay, aspetterò.

Pictures of You . || Michael Clifford ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora