25. Happier

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«Devo dirti una cosa.»
Lui si siede sullo sgabello dell'isola della cucina accanto a me e prende la mia mano destra.
«Non mi vorrai già lasciare?» dice con tono preoccupato.
«Forse mi lascerai tu, dopo quello che devo dirti...»
«Che succede?»
«Ecco... vedi... tre mesi fa circa, ho iniziato a ricevere delle polaroid. Non arrivano sempre... all'inizio ogni giorno, adesso, dopo due o tre settimane.»
«Vai avanti...»
«Beh, queste polaroid, da un lato hanno una foto, dall'altro, sulla parte bianca, questo fotografo misterioso scrive sempre un testo di una canzone, scrivendo in maiuscolo una lettera per formare una frase.»
«E che dice questa frase?»
«Da indicazioni su quando e dove incontrarlo.»
«E le foto?»
«A volte sono mie... a volte di un oggetto... ma in questa ultima polaroid ci sei anche tu.»
«Non ne hai parlato con qualcuno? Non lo so, magari i tuoi amici...»
«Si, lo sanno quasi tutti... anche quello che pensiamo che sia il fotografo.»
«Fammi capire, tu sai chi si nasconde dietro lo stalker?»
«Forse si... Michael.»
«Non ne avevo dubbi. Ma a te da fastidio questa cosa? Sai, mio papà è un commissario, potresti denunciarlo...»
«È abbastanza inquietante, però voglio prima capire bene di chi si tratta, e perché fa questa cosa.»
«Hai qui le polaroid?»
«No, le ho nell'armadietto della scuola... l'unica che posso farti vedere è l'ultima arrivata.» gli passo il mio cellulare e lui guarda incerto.
«Strano. Tutto molto strano... però siamo usciti bene.» dice, sorridendo.
«Già...»
«Ma se fosse davvero Michael, perché fare tutto questo? Perché non dichiararsi e basta?» mi chiede.
«Non lo so, Will... è quello che mi domando anche io.»
«Beh, ma tanto adesso non avrebbe una chance, no? Tu adesso stai con me...»
«Esatto.» io sorrido e gli lascio un bacio sulle labbra, dopo aver preso tutto il coraggio del mondo.

«E quindi pensavi davvero che avrei potuto lasciarti?» mi chiede, apparecchiando la tavola.
«No, lasciarmi no, ma magari avresti potuto arrabbiarti, ecco...»
«Non l'ho fatto... insomma, non è colpa tua se sei bellissima e uno stalker si è innamorato di te, peccato che nel mondo ci sia qualcuno che ha le palle di farsi avanti...» dice, ridacchiando, mentre accende una candela, che sistema, poi, al centro del tavolo.
Strano che non abbia incendiato tutta la casa, si sta impegnando.
«Addirittura...» dico, riferendomi alla candela.
«Magari tutti i fidanzati fossero come me...»
«Già, romantici e modesti...»
«Hai capito tutto.» dice, facendo l'occhiolino.

 
Pochi minuti dopo, arriva la cena e mangiamo.

«Hai bisogno di fare una doccia, V?»
Non vorrei disturbare, ma sono stata fuori casa per tutto il giorno...
«Si, magari si...»
Lui mi sorride e prende la mia mano. Saliamo tutte le scale (lui stava quasi per cadere) fino ad arrivare davanti alla porta della sua camera.
«Allora, piccola, lì c'è il bagno, adesso ti sto prendendo il cambio...»
Cinque minuti dopo, esce dalla sua camera e mi porge gli indumenti, mi lascia un bacio sulle labbra e io vado a farmi la doccia.
Devo dire che il bagno è molto carino. C'è una vasca che diventa anche una doccia provvista di tendina e di fronte ad essa c'è un quadro impressionista di Eva Gonzales.
Apro il getto d'acqua e inizio a insaponarmi.

Una volta uscita, mi asciugo e indosso la maglietta bianca che mi ha dato Will.
«Che bella che sei.» dice il mio ragazzo mentre mi siedo sul suo letto.
«Dai, lo dici solo perché è la tua maglietta ahah.»
Lui mi abbraccia da dietro e mi lascia un bacio sulla guancia.
«Lo dico solo perché sei bellissima, della mia maglietta non mi frega proprio nulla.»
Io mi volto verso di lui e sorrido, lui mi bacia sulle labbra.

«Vuoi dormire?»
«Si, ma prima potresti cantarmi una canzone?» gli chiedo, facendo gli occhi dolci.
«Quale vuoi che canti?» mi chiede, mentre ci sdraiamo.
«Scegli tu.»
«Okay...» dice lui, mentre appoggia la schiena alla testiera del letto, poi prende la mia mano.
«When you fall asleep, with your head upon my shoulder. When you're in my arms, but you've gone somewhere deeper. Are you going to age with grace? Are you going to age without mistakes? Are you going to age with grace? Or only to wake and hide your face? When oblivion is calling out your name, you always take it further, than I ever can.»
Ha cantato la mia canzone preferita dei Bastille, ne avevo proprio bisogno.
Io sorrido come una bambina di tre anni e batto le mani.
«Grazie Will, sei bravissimo!» dico, abbracciandolo.
Lui sorride e mi lascia un umido bacio sulle labbra.
Io chiudo gli occhi e lo abbraccio, mentre lui si stende accanto a me.
«Hai sonno?»
Io annuisco, allora lui mi bacia un'ultima volta.
«Buonanotte...» bisbiglio io.
«Notte, piccola mia.» e spegne la luce.
Due secondi dopo sento un piccolo rumore.
«Che è stato?» gli chiedo.
«Ho sbattuto la testa al legno del letto...»
Io ridacchio e mi metto a dormire.   Will è troppo forte.

Pictures of You . || Michael Clifford ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora