La Barca

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Kendall

Non ho chiuso occhio stanotte. Sono rimasto sempre sveglio per essere sicuro che Logan stesse bene. Probabilmente lui non si aspetta che io sia rimasto, forse crede che dopo un po' io me ne sia andato. Ma non perderei mai l'occasione di osservarlo per ore, senza dover badare a non sembrare strano o inappropriato.
Al contrario di quel che pensavo, Logan non si è agitato dormendo. Ero sicuro che avrebbe fatto almeno un incubo e invece è stato tranquillo.
Vedo che si muove leggermente e capisco che sta per svegliarsi. Gli accarezzo delicatamente la guancia. La sua pelle è morbida e liscia. Vorrei tanto baciarlo ancora una volta, ma non faccio in tempo perché si sveglia. Tolgo la mano dal suo viso forse troppo in fretta, ma sembra che lui non ci faccia caso, è ancora stordito per essersi appena svegliato.
«Buongiorno, Logie.» lo saluto.
«'Giorno.» mi risponde lui, richiudendo gli occhi, per poi spalancarli all'improvviso.
«Kendall! Credevo... Credevo che ieri sera fossi andato via!» mi dice stupito.
Non rispondo, semplicemente gli sorrido e lui fa lo stesso. Spero si sia ripreso da ieri, stava piuttosto male, anche se lo negava.
«Come stai?» gli chiedo senza andare troppo nei particolari.
«Bene, grazie.» risponde, anche se nella sua voce avverto un filo di malinconia.
«Sicuro?» non vorrei insistere, ma se si sfoga sono certo che starà meglio.
«Sì, Kendall! E smettila, prima che ricominci a chiamarti mammina!» a questa "minaccia" ridiamo entrambi. Se devo essere sincero, è carino quando mi chiama così. Non so nemmeno io il perché, ma la trovo una cosa molto dolce. E devo ammettere che ci sta come "nomignolo"!
«Sul serio, però. Se hai bisogno di sfogarti io ci sono, capito?» lo guardo negli occhi. Ultimamente c'è riflessa troppa paura in essi. Lui la maschera abbastanza bene, quando vuole. Ma se lo guardo in quei pozzi marroni posso capire con facilità come si sente davvero. Anche ora si vede che si sta trattenendo, che non è rilassato.
«Devi rilassarti un po' di più.» ora anche lui mi guarda negli occhi. Mi ci perdo così tanto che non riesco neanche a percepire il tempo che passa. Non so se stiano passando ore o pochi secondi. Nemmeno quando la porta si spalanca torno alla realtà. Nemmeno quando Carlos parla chiedendo a Logan se è sveglio, interrompendosi di colpo quando si accorge della mia presenza. Solo all'improvvisa scomparsa del contatto visivo con Logan (che si è messo a sedere con uno scatto) mi rendo conto che c'è ancora un mondo attorno a me. Mi siedo anche io e guardo i due intrusi che, a loro volta ci fissano.
«Ehm... Scusate il disturbo, ma oggi è un po' nuvoloso e pensavamo che...» Los non riesce a finire la frase che James lo interrompe, mettendo me e Logan terribilmente in imbarazzo.
«Carlos, probabilmente abbiamo interrotto qualcosa, meglio lasciarli stare...» il moro passa dalla sua normale carnagione ad un rosso vivace in un tempo da record e io non sono da meno.
«Interrotto? N-no... Noi... E-ecco.... Avete capito male! Stavamo solo...» dopo un goffo tentativo di spiegarsi, Logan si arrende e lascia che sia io a parlare.
«Ieri sera ci siamo messi a parlare e dopo un po' io mi sono addormentato. Lui non ha voluto svegliarmi, quindi sono rimasto qui tutta la notte. Vero Logan?» ho cercato una scusa per evitare "l'argomento Mackenzie". Dal sorriso complice che mi fa Logie capisco che apprezza.
«Okay, come volete. Comunque, stavo dicendo, che oggi è nuvoloso, quindi non credo sia il caso di andare in spiaggia.» dice Carlos. Guardo fuori dalla finestra e noto che un po' di nuvole ci sono, ma non tante perché piovi.
«Non credo che sia il caso di preoccuparsi. Aspettiamo l'arrivo di Alexa e se non si è ancora messo a piovere usciamo, okay?» propongo.
«Sì, mi sembra una buona idea!» esclama il latino con un sorriso a trentadue denti, provocato sicuramente dal ricordo della moglie.
«Noi andiamo a fare colazione. Voi due non metteteci troppo a "chiacchierare".» dice James virgolettando l'ultima parola. Io, indispettito, gli lancio contro un cuscino che lo centra in pieno viso e sfiora la testa dell'altro.
«Hey, stavi per colpirmi!» esclama proprio Carlos, dopo che James se ne è andato.
«Guarda che ne ho anche per te!» lo minaccio sollevando un altro cuscino.
«Okay, okay, sto zitto!» dice.
«E te ne vai!» aggiunge Logan.
«Sto zitto e me ne vado, ricevuto!» e finalmente se ne va.
Io e Logan ci guardiamo un attimo e poi scoppiamo a ridere. Dovremmo sentirci in imbarazzo, ma le risate da mal di pancia sono troppo forti per permetterci di pensare bene. Ridiamo talmente tanto che siamo costretti a sdraiarci di nuovo, per evitare seri danni allo stomaco. Quando finalmente le nostre risate si spengono, riesco ad alzarmi per andare in camera mia a cambiarmi e lasciare che Logan faccia lo stesso.
Ho ancora i vestiti di ieri, con l'ansia che avevo per Logan non mi sono nemmeno preoccupato di mettermi il pigiama

Stormy Weather || KoganDove le storie prendono vita. Scoprilo ora