Bittersweet {DRARRY FANFICTION}

7

Harry trovò ben presto l'occasione di vendicarsi con Draco. Tre settimane dopo, quando lo scherzo all'asilo era stato dimenticato da quasi tutti, Potter aveva preso il telefono e chiesto a Hermione se poteva guardare il bambino tutta la giornata. Aveva poi preso la giornata libera, per lui e per Draco, e sistemato l'appuntamento con Colin.
Aveva l'abitudine di svegliarsi per primo, quindi spesso preparava la colazione per tutti. Prese tre tazze e una confezione di biscotti alla mela (un ossessione di Draco) e le sistemò sopra un vassoio. Riempì la prima tazza con caffè caldo e zucchero di canna e nella seconda mise in infusione una bustina di tè al cardamomo. Poi si concentrò sulla colazione per Teddy. Fece bollire il latte e lo versò fino a tre terzi della tazza, aggiunse due cucchiaini di zucchero di canna e nove cucchiai colmi (da minestra) di Nesquik. Mescolò con metodo, formando un grosso grumo. Sorrise soddisfatto e salì le scale.

"Si può sapere cosa dobbiamo fare di importante?"
"Abbiamo un appuntamento" Harry cercava di mantenere l'autocontrollo, ma stava ridendo sotto i baffi. Draco, all'oscuro di quello che stava per capitargli, si lamentava sul sedile del passeggero.
"Con chi? Non ho voglia"
"Canon. Colin Canon"
"Tesoruccio, mi spieghi perché se decidi oggi di riallacciare i tuoi rapporti con i tuoi compagni di casa, devo accompagnarti?"
"Vedrai" questa volta Harry sorrise apertamente.

"Cosa? No!"
"Mi spiace Draco, è tutto prenotato"
"Razza di verme schifoso, quando hai prenotato?"
"Amorino, sono tre settimane che è tutto organizzato. Dalla festa"
"Tre settimane?"
"La vendetta è un piatto che va servito freddo, serpeverde dei miei stivali"
"Maledetto escremento di goblin, mi rifiuto"
"Non rimborsano"
"E allora?"
"Hai pagato tu"
Numerose urla di insulti vennero ancora indirizzate al moro, e udite da mezza Londra, ma alla fine nello studio fotografico di Colin regnò nuovamente la pace.

Draco fissò schifato la panciera finta che doveva indossare sotto la camicia. Gli venne da piangere. Perché? In fondo Harry era vendicativo come un serpeverde, e lui ne stava pagando gli effetti. Per vendicarsi della festa aveva infatti organizzato un servizio fotografico super costoso all'ultima moda pensato per i genitori omosessuali. E già fin qua ce ne sarebbe da lamentarsi. Ma Harry aveva scelto un pacchetto speciale in cui uno dei due avrebbe fatto finta di essere incinta. "È tipo un album di foto di famiglia - aveva detto Colin - nove mesi di gestazione in tre ore. Comodo no?"
Ovviamente Draco aveva dovuto fare avanti indietro e cambiarsi la panciera ogni cinque dieci scatti, per far vedere il cambiamento della pancia. Si cambiavano anche la maglia, e le posizioni della foto. Allacciò l'ultima panciera, la numero 45, e infilò una t-shirt grigia. Uscendo, trovò Harry che lo aspettava con addosso un completo da lavoro. Come al solito lui metteva abiti eleganti, e Draco era costretto a mettere magliette unisex e sformate. Almeno un paio di volte aveva insistito e costretto il grifondoro a indossare una cravatta fucsia o rosa shocking.
Colon lo fece accomodare su una sedia a dondolo e scattò qualche foto di lui da solo. Poi fece segno a Harry di accarezzargli la pancia, e di mettere l'orecchio sopra il suo ombelico. La scena era veramente ridicola, perché mentre Harry rideva di gusto e scuoteva i ricci, Draco sorrideva con la bocca, ma i suoi occhi mandavano saette. In un paio di foto in cui si abbracciavano ne aveva approfittato per riempirlo di insulti a mezza bocca.

Quando quella tortura finí erano solo le tre del pomeriggio, e Draco volle andare in un bar a bere qualcosa. Bevvero la prima birra in silenzio. Mentre bevevano la seconda, Draco si congratulò con Harry per lo scherzo. Durante la terza Harry disse che non si conoscevano abbastanza per crescere un bambino insieme. Alla quarta erano abbastanza ubriachi per scambiarsi delle confidenze. Cominciò Draco, uscendosene dal nulla con un "Sono bisex" Harry annuì silenziosamente, troppo ciucco per dire qualcosa di sensato. E così disse "Da piccolo avevo una cotta per te"