Lydia si svegliò all'alba nella sua stanza. Si stiracchiò mentre guardava i vestiti sporchi del giorno prima, li aveva abbandonati sul pavimento. Sfiorò il pavimento freddo con i piedi nudi e venne scossa da un brivido, sveglia perfetta! Si alzò e andò fino all'armadio. Non c'erano molti vestiti che gli potevano interessare: troppi colori, troppe gonne, tacchi, calze a rete... Lydia frugò in cerca di qualcosa che le andasse a genio, impresa ardua tra tutti quei pizzi e merletti! Trovò dei jeans e una maglietta rossa. Se li mise e cominciò a cercare delle scarpe, ma i tacchi erano ovunque! Il bello era che quello più basso era alto 10 cm! Se ne mise un paio rosso intonato con la maglia e uscì dalla sua stanza. La sua stanza era al terzo piano, mentre sapeva che la colazione si faceva al primo piano. Ad essere sinceri, Lydia non aveva fame. Decise di andare sul tetto a guardare la città che piano piano si svegliava. Un po' le mancava la compagnia e ogni tanto gli mancavano pure i commenti sprezzanti di sua sorella Giada. Arrivò sul tetto e l'aria le diede un'altra svegliata coi fiocchi. Il sole era sorto da poco e non faceva proprio caldissimo! Lydia si strinse nelle spalle e guardò l'orizzonte ripensando alla promessa fatta a se stessa la sera prima. Cominciò a ripensare a quando aveva conosciuto Catrine, le sembravano passati mesi da quel giorno che non era nemmeno una settimana prima. I suoi pensieri furono interrotti da un acuto perfetto accompagnato poi da una canzone dolce. Era una voce ipnotizzante dal timbro forte ma allo stesso tempo delicato. Si guardò attorno e vide Matthew seduto sul cornicione che cantava tenendo gli occhi fissi su di lei. La ragazza si chiese come mai non l'avesse notato prima mentre si avvicinava a lui. "Buongiorno" gli disse. "Vedo che Catrine ha monopolizzato il tuo armadio" disse lui con un lieve sorriso sulle labbra. Lydia si guardò mente storceva il naso, quello non era per niente il suo stile! A lei piaceva molto il nero e spesso adottava lo stile gotico. "Di a Melanie di cambiarti i vestiti" suggerì Matthew vedendo l'espressione di Lydia. Lei scosse la testa e tornò a guardare il ragazzo. I loro occhi si incrociarono iniziando una sfida, celeste contro grigio. Lydia poteva vedere tutte le sfumature di azzurro e celeste degli occhi di lui e lui poteva vedere tutte le striature di grigio degli occhi di lei. Passarono diversi minuti carichi di silenzio, un silenzio strano: non era imbarazzato, ma nemmeno ricco di parole mute. Sembrava più che altro un silenzio che a entrambi serviva per studiare l'altro, per cercare di decifrarlo. Fu Lydia a interrompere questo silenzio: "Canti bene!" Matthew ridacchiò mentre scendeva dal cornicione. "Non vuoi fare colazione?" chiese lui. Lydia lo seguì fino a una sala dalle pareti rosse e piena di tavoli da quattro/cinque persone. Addossato a una parete c'era un tavolo pieno zeppo di cibo e lo stomaco di Lydia si risvegliò. Matthew la spinse fino a un tavolo a un angolo della sala dove vi erano seduti anche Let Lat, Catrine e Melanie. La fece sedere e le mise davanti un piatto di bacon con un bicchiere di succo d'arancia, la colazione preferita di Lydia. "Mangia, dopo vieni al poligono con me" le disse il ragazzo. "Potresti anche essere meno brusco!" gli fece notare Let Lat. Matthew lo fulminò con lo sguardo e Melanie ridacchiò divertita. Catrine guardò Lydia e si illuminò in viso. "Lo sapevo che un po' di colore addosso non ti stava male" disse la bionda. Lydia per poco non si strozzo con il succo mentre Matthew faceva notare il suo disappunto sull'affermazione dell'amica. "Non starebbe male vestita in stile gotico" disse il ragazzo. Catrine storse il naso e disse: "Troppi colori scuri, quelli vivaci sono più vivi!" Melanie scuoteva la testa divertita e Lydia finiva la sua colazione. Alex arrivò proprio in quel momento. Aveva i capelli tutti spettinati e delle grandi borse sotto gli occhi, aveva giocato ai videogiochi tutta la notte. Lydia senza nemmeno girarsi disse: "Alex, che bello rivederti!" Tutti la guardarono stupefatti: senza nemmeno voltarsi aveva capito che quello dietro di lei era Alex Person. "Ma come hai fatto?" chiese lui. Lydia si girò e rispose: "Sapevo che eri tu e basta! Hai qualcosa da darmi?" Alex strabuzzò gli occhi mentre le passava una busta da lettere nera. Lydia non sapeva spiegarselo, ma sapeva che il receptionist doveva dargli una lettera. Lo aveva sognato quella notte, ma non sapeva cosa c'era scritto in questa lettera. La prese tra le mani e la osservò. Era una busta nera con un sigillo d'oro. Lo sfiorò con le dita e sentì il sangue gelarsi dentro nelle sue vene. La aprì con mani tremanti e ne estrasse un voglio totalmente nero, nessuna scritta, solo nero! Se lo rigirò tra le mani sotto lo sguardo attento di tutti. Stava per accartocciarlo quando delle parole in argento apparvero sul foglio. Lydia cominciò a leggere ad alta voce:
Cara Lydia,
comprendo che devi sentirti sola. La partenza non è mai facile, sopratutto se affiancata da incapaci come Catrine Bellos! Le tue capacità sono fuori dal comune, sei un caso interessante. Vorrei poterti addestrare io, vorrei farti vedere come si combatte realmente. Sono anche curioso di conoscerti, di sentire la tua opinione su molte questioni filosofiche. Non ho mai avuto a che fare con autolesionisti, tu saresti la prima. Poi, la prima è sempre speciale! Ti invito per un tè a casa mia. Sarei felicissimo di accoglierti nella mia villa di campagna e di illustrarti miei capolavori! Ti aspetto! Cordiali saluti...
Mr. F.Lydia continuò a guardare il foglio e l'indirizzo sotto riportato. Chi diavolo l'aveva appena invitata?
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La Guerriera Bianca
FantasyCome vi sentireste se la vostra vita cambiasse radicalmente? Da totalmente insulsa a estremamente interessante? Se tutto quello su cui basate le vostre convinzioni cambiasse? Ecco come si sente Lydia Rulling.