La lezione al poligono era saltata e ora Matthew stava scartabellando come un pazzo i nomi degli Evocatori di mezzo mondo. Melanie smanettava al computer di Alex sotto supervisione di quest'ultimo. Catrine rileggeva più e più volte la lettera cercando di leggere tra le righe, ma non ne riusciva a cavare niente di più di quello che c'era scritto. Lydia guardava la scena e divideva i pop corn con Let Lat. "Sei interessante" disse Let Lat, molto probabilmente alludeva alla lettera. "Non capisco come io possa essere interessante!" ribatté Lydia. Il folletto la guardò e disse: "Mia cara, tu ti sottovaluti troppo!" Lydia tornò a guardare gli altri mentre cadeva nei suoi pensieri. Forse doveva cominciare a credere di più nelle sue capacità. Per lei, che sempre si era paragonata a una capra sovrappeso, questa non era una cosa facile! Matthew corse verso Melanie e le fece vedere una scheda. "Stai scherzando?!" urlò la ragazza. "No, perché?" Matthew era molto confuso. "I Faladin sono una famiglia molto potente, dobbiamo essere cauti con loro" disse Melanie. "E poi su quali basi diresti che sono stati loro a inviare la lettera?" aggiunse poi. "Ehm...l'indirizzo corrisponde a una casa di loro proprietà" disse il ragazzo indicando una un punto della scheda. A quel punto si sentì un "BIP" proveniente dal computer e Melanie guardò il display per poi fare una faccia sorpresa. "E questo conferma la mia teoria" fece notare Matthew indicando il display. Lydia si avvicinò a guardare e vide le foto di una bellissima e lussuosa casa di campagna, c'era anche una piscina e un boschetto privato. Sgranò gli occhi davanti a quella meraviglia. Catrine saltò in piedi come se le avessero dato la scarica e lanciò la lettera a Matthew. "Capolavori, George Faladin è uno scrittore di famosi libri per Evocatori e Melanie Faladin era una pittrice" disse la bionda. "Perché 'era'?" chiese Lydia. "È morta diciassette anni fa di parto" rispose Melanie che si era incupita in volto. Lydia rifletté un attimo e notò che la signora Faladin aveva lo stesso nome di Melanie e che era morta diciassette anni fa di parto, Melanie aveva diciassette anni...ma magari erano tutte coincidenze! Certo che però erano un po' tante. In più Melanie sembrava più triste da quando erano stati nominati i Faladin. I pensieri di Lydia furono interrotti da Melanie che urlava: "Non possiamo andare da loro che se niente fosse!" "Ma Lydia ha un invito" fece notare Let Lat entrando nella discussione. "Ma non siamo sicurissimi che l'abbiamo spedito loro!" ribatté Melanie. "Ehm...potremmo provare a bussare e chiedere dell'invito" suggerì Catrine. "No!" urlò Melanie di rimando. La ragazza continuava a scuotere la testa mentre si torturava una ciocca di capelli. Catrine le prese una mano e le sorrise: "Sta tranquilla, andrà tutto bene! Basta solo usare delle maniere gentili". Melanie sospirò e fece segno a Lydia di sedersi davanti a lei. "Allora...una volta che sarai dai Faladin, non fiatare se non vieni interpellata, fa quello che ti chiedono senza commenti e cerca di sorridere un po' " le disse quella dai capelli mezzi blu. Lydia annuì. "Io verrò con te" aggiunse Melanie. "Vengo anch'io!" si fece avanti Matthew. "No, tu no. Devo ricordarti che hai picchiato John Faladin, il primogenito?!" rispose Melanie. "E io?" chiese Catrine mettendosi una mano sul petto. Melanie scosse la testa e accennò con il capo ai vestiti che aveva indosso la bionda: una gonna forse un po' troppo corta e una maglietta che lasciava scoperto l'ombelico. "Posso cambiarmi!" disse Catrine. L'altra scosse ancora la testa e poi si rivolse di nuovo a Lydia: "Partiamo domani mattina, alle 6:00 in punto! Ora è meglio che recuperi la lezione al poligono con Matthew". Lydia annuì e seguì Matthew fuori dalla stanza. Lui non sembrava dell'umore migliore e Lydia capì che quella sarebbe stata la giornata più lunga della sua vita!
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La Guerriera Bianca
FantasyCome vi sentireste se la vostra vita cambiasse radicalmente? Da totalmente insulsa a estremamente interessante? Se tutto quello su cui basate le vostre convinzioni cambiasse? Ecco come si sente Lydia Rulling.