19 La cena

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Scendiamo dall'auto e subito il nostro sguardo va dalla porta d'ingresso al vialetto dov'è già parcheggiata la macchina dei suoi genitori
"Sono già arrivati" dice lui con un sospiro e sono io che faccio il primo passo verso la porta e la spingo per aprirla. Sentiamo subito le voci dei nostri genitori che ridono e scherzano insieme in cucina, ci scambiamo uno sguardo complice e li raggiungiamo
"Ragazzi siete arrivati" dice la madre di Cole sorridendomi e abbracciandomi
"Sedetevi che è pronto" mia madre alza di peso un grosso padellone fumante che dovrebbe contenere del pollo, anche i nostri padri si siedono e iniziamo la cena. Clarisse è seduta davanti al figlio e non smette di ridere per le battute di mia madre
"Tu Amber cosa vorresti fare dopo la scuola?" mi chiede Clarissa, io e Cole ci siamo inoltrati in un discorso con le nostre madri mentre gli uomini parlando di sport in fondo al tavolo
"Non lo so, l'idea era quella di lavorare ma non ne sono così sicura"
"Stai valutando l'idea di un'università?" la voce roca di Cole è chiaramente preoccupata e questo mi fa veramente rabbrividire, non ne avevo parlato con nessuno tranne che con Bet
"Non ce l'avevi detto a me e tuo padre" "Lo so è che ci avevo pensato ultimamente con Bet, non è niente di sicuro" puntualizzo
"E te Cole? Cosa vorresti fare dopo?" lui si allontana da me dopo aver detto che vorrei andare all'università e non mi guarda neanche in faccia, si gira solo per rispondere alla domanda di mia madre che è di fronte a me
"Beh signora, non lo so, avrò tempo per decidere" dice con un sorriso per poi passare la parola a sua madre
"Cole fa qualche lavoretto ogni tanto, ed è anche stato via un po' di tempo per prendere decisioni sul suo futuro ed era stato via anche qualche anno, in quel tempo ha valutato varie ipotesi" rabbrividisco quando sento la parola 'lavoretto' perché io so realmente quale sarebbe il suo significato sconosciuto anche alla povera Clarisse che lo usa con tanta fierezza, significa in realtà 'corse clandestine'. Perciò è questo che ha detto a sua madre, che se n'è andato dalla città una seconda volta per prendere decisioni, adesso le cose sono leggermente più chiare
"Qualche lavoretto?" chiede mia madre curiosa rivolgendogli un sorriso
"Si signora"
"Dammi del tu, ci conosciamo da più di dieci anni"
"Si scusa"
"Che genere di lavoretto?" mi giro verso Cole sapendo che è arrabbiato con me
"Dipende" è cosi che se la cava
"Hai intenzione di farne altri?"
"Non lo so" ho come un fremito e non mi può che sfuggire un singhiozzo
"Cosa? Come sarebbe che vuoi continuare?" sussurro per non farmi sentire e lui fa altrettanto
"Come sarebbe che vuoi andare all'università? Cos'aspettavi a dirmelo, la partenza?"
"È solo un'idea"
"Ne parliamo dopo, dormiamo nella casa con Bet e Jack?" mentre io parlo con Cole non capisco il motivo ma poco dopo l'atmosfera si fa più seria
"È bello passare una serata così dopo tanto tempo" dice John, il padre di Cole. Mio padre lo guarda e fa un sorriso leggero
"Si è vero"
"Dopo quello che è successo a JC non ce la siamo sentita di fare certe cose, scusateci se ci siamo auto privati di queste cene" si scambiano una rapida occhiata tutti quanti per poi continuare a ridere e scherzare, dopo la cena io mi alzo e rompo per un momento le risate
"Posso andare a dormire da Bet stasera?" chiedo
"Si, ti vai a preparare le cose?"
"Subito" così dicendo corro di sopra e preparo il borsone mentre Cole mi aspetta al piano di sotto, salutiamo e saliamo in auto.

Restiamo in un freddo silenzio finché non arriviamo nella casa, Jack e Bet non ci sono dentro ma credo di aver sentito la mia amica che mi diceva di un appuntamento con lui prima di andare lì. Entro a passo svelto e sento Cole che sbatte la porta di casa, mi giro per parlargli ma lui lancia il borsone per terra
"Così te ne vai all'università?"
"È solo un'idea"
"Ne parlavi così convinta che non sembrava solo un'idea" a questo punto alza il tono di voce quasi urlando
"Perché non mi credi mai? Non ti ho mai dato motivo di non fidarmi di me"
"Non si tratta di fiducia, si tratta di te che te ne vuoi andare"
"Anche se fosse è l'università, andrei a studiare non a divertirmi"
"Te ne andresti via da me"
"Tu cos'hai fatto Cole? Anche tu te ne sei andato via da me senza dirmi niente, sei andato a divertiti in un'altra città" dico urlando
"Non ribaltare il discorso su di me"
"Stai scherzando Cole? Cosa stai dicendo? Io non ti capisco più"
"Vedi perché me ne sono andato? Litighiamo solo Amber" alzo le braccia al cielo
"Io non ce la faccio più con te Cole, davvero ti sei arrabbiato solo per un'idea?"
"Cazzo Amber un'idea può essere andare a prendere una pizza, uscire, non trasferirti in un'altro paese" si ferma per prendere il respiro
"Per lo meno potresti dirmi quello che ti passa per la testa considerando che io te lo devo dire per forza" prendo il mio borsone e vado in bagno a farmi una doccia. Mi fa sentire così in colpa, sento quasi le lacrime scendere dai sensi di colpa, dovevo dirglielo è vero. Io lo obbligo sempre a dirmi qualsiasi cosa lo riguardi e io non gli ho detto neanche una cosa cosi. Esco dalla doccia e mi infilo l'intimo con un paio di pantaloncini e una felpa, fuori piove e qua dentro fa freddo. Scendo al piano di sotto correndo, devo cercarlo. Di sotto non c'è e lo trovo al piano di sopra, nella nostra camera
"Cole" lo chiamo sussurrando, il tono è basso ma lui riesce a sentirmi e si gira
"Non te l'ho detto perché mi sembrava una cosa insignificante"
"Niente che ti riguardi è insignificante, devi ricordartelo" resto ferma con le braccia sul petto e la felpa calda che mi avvolge, lui in due passi mi raggiunge e mi tira a se tenendomi stretta
"Scusa Cole"
"Tranquilla, non è successo niente" lo guardo negli occhi e lo bacio
"Ti amo Cole, scusa di nuovo"
"Anch'io, mi vado a fare un bagno" dice prima di baciarmi.

Mi stendo sul letto mentre lo aspetto, passa quella che dovrebbe essere quasi un'ora ma lui non torna. Mi alzo e vado nel corridoio, in fondo c'è la porta aperta e così raggiungo il balcone. Lui è di fuori che guarda il bosco con i gomiti appoggiati sul balcone
"Cole?" lo chiamo
"Ambs" si gira leggermente prendendomi per mano e facendomi andare lì vicino a lui
"Che hai?"
"Non ti devi scusare te, mi devo scusare io" lo guardo non capendo
"Per cosa?"
"Ti devo dire una cosa" sento il cuore in gola e non so cosa potrebbe essere ma la cosa mi preoccupa.

Ho alcune domande per voi
Amber andrà all'università?
Cole cosa dovrà dire?
Amber come la prenderà?
Cole cosa farà?
Spero vi piaccia il continuo e buona lettura.

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