21 La corsa... in ospedale

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Sento il cuore in gola quando le auto partono, prima della partenza ho visto Tommy scambiare un'occhiataccia a Cole e voglio sapere di più su questo suo cugino
"Jack" chiamo il ragazzo che sta parlando con Bet
"Dimmi" si gira con un sorriso come a volermi calmare intuendo che possa avere una certa ansia per la corsa
"Chi è il cugino di Tommy?"
"Kurt Johnstone, era amico di tuo fratello e di Cole ma per vari motivi non si vedevano spesso"
"Cosa gli è successo?"
"Un gruppo di ragazzi, amici di Harry, hanno iniziato una rissa e lui ci è finito male" dice guardando verso la pista
"E in che modo Harry c'entra in questo? I suoi amici hanno scatenato la rissa, non lui"
"Lui era presente e non ha fatto niente per fermarla"
"Perché avrebbe dovuto fermare i suoi amici?" chiedo confusa, insomma, se i miei amici fanno una rissa io per quale motivo dovrei stare dalla parte opposta
"Tommy aveva due migliori amici, le sole due persone di cui si fidava, Kurt e Harry, quest'ultimo l'ha fatto morire è da quel momento Tommy li ha persi entrambi, Kurt perché è morto e Harry per quello che ha fatto"
"Harry non si è pentito?"
"No, come non si è pentito di aver accoltellato JC"
"E perché Tommy ce l'ha così tanto con Cole?" questo punto non lo capisco, credo di aver sentito che loro due erano anche amici
"Non ce l'ha con Cole, ce l'ha con chiunque corra contro di lui" subito dopo sentiamo un gruppo di ragazzi urlare e un'auto superare il traguardo.

Non è quella di Cole, Jack va a parlare con un gruppo di ragazzi e torna da noi più che allarmato. Bet parla con il suo fidanzato per poi correre da me
"Ascoltami Amb, se c'è una cosa che abbiamo imparato è di non preoccuparci subito, può essere una cosa di rilevante importanza come un leggero graffio"
"Voglio vederlo, dov'è?" in realtà la preoccupazione si sta facendo strada insieme al panico totale
"È in macchina, lo porteranno all'ospedale"
"Cos'ha?"
"Per ora è solo svenuto" sento le sue braccia avvolgermi e sussurrare qualcosa all'orecchio ma io non capisco cosa stia dicendo.

Mi afferra per un braccio e mi trascina verso la casa
"Bet devo andare all'ospedale da lui"
"Ci andremo, ma prima passiamo per casa a prendere l'auto" iniziamo a correre per arrivare prima e sinceramente neanche sentiamo la fatica perché non c'è posto per questa, siamo troppo occupate a farci prendere dal panico.

Arriviamo all'ospedale e cerco il rispettivo piano con la rispettiva stanza, per ora so solo che i suoi genitori saranno avvertiti il prima possibile e che lui è svenuto. Arrivo correndo nel corridoio e Jack ci corre incontro, raggiungo la porta della stanza di Cole ma è chiusa
"Ci diranno qualcosa solo in presenza dei suoi genitori" proprio in questo momento vediamo una figura scura avvicinarsi, la riconosco subito e inizio a camminare incontro a questa
"Devi andartene Tommy, cosa ci fai qua? L'hai ridotto te così?"
"Lasciami spiegare" si ferma
"Parla" dico cercando di farlo parlare più veloce, voglio sapere al più presto cos'ha da dire. Nel frattempo ci raggiunge anche Jack, sperando di sapere cos'è successo a Cole
"Harry ha provato a metterci fuori pista a entrambi, alla prima curva ha puntato Cole ma io sono riuscito a salvarlo dallo scontro, la seconda curva l'ha preso in pieno"
"È stato Harry?" chiedo sconcertata
"Grazie amico" dice Jack dandogli la mano, in fondo ha ragione, l'ha salvato alla prima curva e merita un ringraziamento. Il padre di Cole sale le scale quasi correndo seguito dalla moglie che mi abbraccia piangendo
"Clarisse, stia tranquilla"
"Amber, vieni" ci porta davanti alla stanza del figlio e aspettiamo un dottore che ci dica qualcosa sulle sue condizioni fisiche.

Poco dopo esce un uomo con il camice bianco che gli copre le ginocchia
"Siete i genitori?"
"Siamo noi"
"Vostro figlio ha subito una grossa botta alla testa, un trauma cranico in poche parole"
"Un trauma cranico?"
"Si, in forma lieve ma non abbastanza perché quando si risveglierà non si ricorderà di molte cose"
"E come faremo per la sua memoria?"
"Ha così tanti amici che penso lo aiuteranno, la recupererà lentamente ma potrebbero aiutarlo cose come album e foto" sorride e se ne va.

Aspettiamo tutta la notte seduti sulle sedie il suo risveglio, Bet è andata a casa con Jack perché nelle sue condizioni è consigliato dormire, dato che ha un bambino in grembo. Tommy è qua con me a farmi compagnia e i suoi genitori si sono addormentati sulle sedie. Anch'io sono così stanca
"Da quanto state insieme?"
"Diciamo da quasi un anno"
"Diciamo?" chiede confuso
"Si è complicato da spiegare"
"Chi l'avrebbe mai detto"
"Cosa?" adesso sono io quella confusa
"La sorella di JC con il suo migliore amico, io conoscevo entrambi e non avrei mai pensato una cosa del genere"
"Eppure è successo"
"A questo proposito mi dispiace per tuo fratello, davvero"
"A me dispiace per tuo cugino" vedo una nota di tristezza nel suo sguardo
"L'hai saputo? Chi non lo sa?"
"Si, non ti sei vendicato su Harry?"
"No, anche se sono passati anni"
"Cosa aspetti?"
"Il momento giusto, alcune volte l'attesa è peggio della vendetta"
"Tu dici?"
"Si perché lui è anni che si aspetta una mia vendetta, anni di attesa"
"Ho capito"
"Anche Cole si vorrà vendicare vero?"
"Era il suo migliore amico"
"Lo farà di sicuro per come lo conosco"
"Sono stanca"
"Anch'io"
"Vorrei dormire"
"Se vuoi ti puoi appoggiare" appoggio la testa al muro.

Mi sveglio un paio d'ore dopo da una voce famigliare, è Clarisse con una tazza di caffè in mano che mi porge
"Perché non vai a dormire?"
"Ho dormito qua"
"Questo è per te" dice dandomi la tazza con un sorriso enorme
"Se vuoi puoi andare te a dormire"
"Devi amarlo proprio a Cole" dice sedendosi di fianco a me, alzo lo sguardo ma suo padre non c'è più, sarà andato a lavoro
"Signora lei non può capire" escono dalla stanza due dottori, uno dei due si avvicina e ci guarda con un sorriso
"Si è svegliato" annuncia
"Possiamo entrare?" chiedo io quasi urlando dalla felicità
"Una persona alla volta per oggi"
"Vai tu" Clarisse mi spinge verso la porta per farmi entrare
"Sei sua madre entra te"
"Vorrebbe vedere te e potresti fargli ricordare qualcosa" annuisco ed entro.
Vedo il ragazzo steso con una fascia sulla fronte a coprirli anche i capelli, ho un sussulto ma entro decisa
"Cole" lo chiamo sussurrando
"Tu saresti?" chiede lui guardandomi con sguardo abbastanza spaesato
"Non mi riconosci?"
"Dovrei?" chiede cercando di alzarsi
"Andiamo guardami"
"In effetti c'è qualcosa di famigliare in te ma non saprei cosa"
"È qualcosa"
"Tu per caso mi puoi dire cosa mi è successo ieri sera?"
"Sei andato a sbattere con l'auto"
"Io non ti conosco, chi sei?" mi fa segno di sedermi di fianco a lui e così faccio, forse posso aiutarlo a recuperare un po' di memoria
"Prova a ricordarti"
"Dammi qualche aiuto"
"Che genere?"
"Eravamo amici?" sorrido a queste parole, vai a spiegare il nostro rapporto
"È complicato"
"Una persona con un sorriso così non potevo tenermela solo come amica"
"Ti hanno detto quando ti dimetteranno?" chiedo andando verso la porta
"Tra qualche giorno"
"Dove stai andando?"
"C'è un'altra persona, più importante, che vuole vederti"
"Ritorni vero?"
"Certo Cole" esco a lascio entrare sua madre. Nel frattempo è ritornato Jack con Bet
"Come sta?" chiede curioso
"Sembrerebbe bene"
"Non ti ha riconosciuto?" la voce di Bet è più preoccupata
"No" sembro forte fuori, me ne rendo conto, ma dentro sto piangendo. Non voglio piangere davanti a loro, tengo tutto dentro e mi lascio corrodere.

Ci giriamo verso una figura che entra dal corridoio, riconosco subito chi è e gli corro incontro. Questa volta gli devo dire tutto quello che mi sento
"Che cazzo ci fai qua? Pensi di venire qua e rifilarci altre cazzate?"
"Volevo solo sapere le condizioni di Cole" chiede indifferente
"Vuoi sapere le condizioni? Non mi riconosce più, ti sembra abbastanza? Hai ucciso mio fratello e ci è mancato poco uccidessi anche il mio fidanzato, cosa vuoi di più?"
"Lascia stare, queste cose sono troppo complicate per te"
"Harry vattene via" la voce di Bet risuona lungo il corridoio ma è servita perché lui se ne va. Jack mi raggiunge a passo svelto e appoggia una mano sulla mia spalla
"È ora di pranzo, ti porto a casa poi ti passo a prendere e torniamo?" annuisco e faccio come dice lui, non capisco più di tanto in questo momento. Arrivo a casa ed entro in cucina, mi sento esplodere, vorrei solo andarmene di sopra nella mia stanza e affogare i pianti sul cuscino. Mia madre esce dalla cucina con il grembiule sporco di farina, visibilmente preoccupata e allarmata
"Come sta?" ma certo, adesso mi ricordo, Clarisse e mia madre erano insieme anche ieri sera, Clarisse deve averle raccontato tutto. Butto il borsone per terra e corro ad abbracciarla, non me l'aspettavo nemmeno io una reazione del genere, sento le lacrime scendere più veloci e i singhiozzo più rumorosi
"Non mi riconosce più, Cole non sa più chi sono"
"Tesoro, è solo un momento, la riacquisterà la memoria, prestissimo"
"Non sa più la nostra storia, non è innamorato adesso"
"Tesoro certo che lo è, solo che non se lo ricorda" resto abbracciata a mia madre per qualche secondo.

Ho alcune domande per voi
Cole riacquisterà la memoria?
Amber ce la farà a vedere il suo ragazzo così?
E Tommy?
Jane ritornerà a far parte delle loro vite?
Spero vi piaccia il continuo e buona lettura.

Il mio Bad Boy 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora