capitolo 1. Scontri in bar

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Pov Amber
Cammino per strada mentre ascoltavo della musica con le cuffie. Mi arriva un messaggio,accendo il telefonino posto in tasca e lo leggo. Dopo di che entro in uno squallido bar,in rovina presumo, e mi siedo ad un tavolo
"Cosa posso servirle?" chiede un ragazzo sorridente,aveva un taccuino nella mano destra e una penna blu nella sinistra pronto a scrivere l'ordinazione. Era vestito sportivo, un semplice pantalone sgualcito e consumato,una maglia semplice,rossa carminio e con sopra il solito grembiule per il lavoro.
"Innanzitutto tieni queste monete che ti compri qualcosa di decente. Vorrei semplicemente un cappuccino" dico prendendo una rivista sul tavolino pieno di polvere
"Questo bar è una rovina,manca solo che cadino le travi dal soffitto. Persino pieno di polvere." dico disgustata. Il ragazzo era ancora lì,con un espressione seria, stringendo i pugni e le labbra serrate.
"Allora? Che fate ancora qui? È da 3 minuti che aspetto e non vedo niente su questo disgustoso tavolo,vuole farmi aspettare oltre?" dico alzando lievemente la voce
"Mi scusi,torno con il suo cappuccino." dice cortesemente e con un sorriso innocente
"Si sbrighi." dico fredda e sbuffando un po' irritata. Continuo a leggere la rivista di Gossip con particolare interesse. Dopo qualche minuto arriva il ragazzo di prima con il mio cappuccino tra le mani.
"ecco a lei" dice gentilmente con un grande sorriso  e porgendomi il bicchiere.
"Può andare." dico indifferente iniziando a sorseggiarlo,è davvero delizioso.
"Prego, signorina." dice accentuando la prima parola
"Dopo avermi fatto perdere 10 minuti vuole un grazie? Vada via,già è tanto che la pago." stringe il taccuino andando alla cassa, finisco di berlo e, mettendo la rivista sul tavolino, vado verso il bancone per pagare.
"Vi consiglio di rimodernare questo posto,pulisca almeno togliendo un po' di polvere, una verniciata qua e là ed è messa al nuovo. È un consiglio. Bye" dico con un sorriso forzato e scuotendo lievemente la mano
"Grazie per il consiglio,ne terrò conto. Arrivederci." rimanda lui con il solito sorrisone da angelo.
"Sisi,arrivederci. In questo postaccio non ci torno nemmeno se mi pagano" dico facendo una smorfia disgustata.
"Senta signorina,non voglio essere maleducato ma le sarei davvero grato se non criticaste tutto,so che non è uno dei posti migliori ma un po' di gentilezza sarebbe molto gradita da parte vostra." dice il ragazzo infastidito,non ha senso ciò che ha detto. Mi giro trovandomi davanti un espressione arrabbia,due occhi azzurri mi guardavano attenti.
"Se questo posto è squallido ditelo al proprietario. Non è colpa mia se sembra cadere a pezzi. Il proprietario, povero o no, dovrà pur prendere provvedimenti. Questo posto non andrà avanti per molto continuando così" dico leggermente irritata
"siete scorbutica e perfettina. Meglio avere un cuore d'oro che essere una bellissima ragazza viziata,scorbutica con tutti e che non sa vedere oltre il suo naso. Vi auguro una buona giornata." dice alzando la voce e sbattendo il taccuino sul marmo a fianco la cassa alzando polvere.
Ha detto che sono bellissima ma insopportabile.
"Non posso farci niente se entro in questo bar e notare quanto squallido sia. Che maleducato,senza contegno. Presumo che anche ciò che prepariate in questo bar sia squallido quanto il personale. Sta messa meglio la mia servitù che voi." anche se quel cappuccino era sublime.
Mi dirigo verso l'uscita
"Non si permetta di venire più qui." afferma il ragazzo con prepotenza. Uscendo da quel postaccio vengo assalita da un vento gelido che mi fa rabbrividire. Mi dirigo verso casa con in mente quei due occhi azzurro cielo,erano cosi luminosi,cosi belli. Forse sono stata un po' troppo malvagia,spietata o avventata. Non sapevo il motivo per cui fosse cosi quel bar. Però sarà meglio dimenticare questo giorno ed andare avanti.
Continua

Due Mondi Troppo DifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora