Scappo dalla stanza lasciandolo a bocca aperta. Corro poi in quello squallido bar. Oggi mi sento gentile. Gli farò un offerta.
"Giorno" dico sorridendo con le labbra che brillano a riflesso della fioca luce.
Il barista mi guarda sorpreso.
Mi avvicino al banco sorridente.

"Vorrei farle un offerta" dico io sorridente e con uno sguardo furbo. Il barista alza un sopracciglio e mi invita a continuare,mi schiarisco la voce e continuo "ogni mese darò a te dei soldi,circa 100/150€ e tu mi offrirai sempre tutto gratis e devi giurarmi di rimodernare sto posto" dico aspettando un no deciso "dovrai lavorare con me,non mi darai niente. Ma dovrai lavorare con me. Rimodernerò questo posto" dice sorridendo e chinandosi mettendo i gomiti sul marmo freddo "io lavorare? Ma scherziamo pesante qui!" dico ridendo.
"Eh no" dice lui mettendo la testa sulle nocche e sogghignando "no,addio" dico andandomene,volevo farmi perdonare per la scenata dell'altra volta,ma vabene,no? E che no sia!
Vado verso casa. Mentre cammino noto un fiore in una crepa della strada mi chino ad osservarlo attentamente,vorrei essere come quel fiore,cosi bello e cosi forte da vivere nonostante non abbia cosi tanto per sopravvivere,quanto ammiro questo fiore.. Sembrero pazza e forse lo sono anche ma pazienza,io ammiro questo fiore. Che bello,così rosso,così delicato,così forte. Magari fossi così.
"E quel fiore per nascere,crescere e continuare a vivere sta lottando tantissimo,per nascere ha lottato,per crescere lotta,per vivere lotta ma alla fine muore esausto" mi giro sapendo già chi fosse,quella voce così soave è indimenticabile. Indovinate voi chi era!?il barista.
"Ora mi perseguiti?" dico esasperata
"Volevo fare una passeggiata così ti ho seguita" dice con le mani nelle tasche e fissandomj attentamente negli occhi.
"Vado,ciao" dico indifferente,mi prende per mano "finisci la di fare la dura,con me non attacca" dice lui a bassa voce fissandosi con uno sguardo penetrante,cosi profondi cosi celesti. "Sono cosi,abituati e andremo d'amore e d'accordo." dico facendosi l'occhiolino, mi fa un sorriso e mi lascia di getto la mano. Indifferente torno a casa,dopo un po entro e vado nell'ufficio di mio padre notando non ci fosse la presenza della domestica e del maggiordomo. "papà?" non lo vedo,chiudo la porta e vado in cucina,niente. Corro in camera sua,nessuna traccia. Nel bagno,busso,niente. Corro in terrazza,niente. Vado in giardino nella stanza degli ospiti al secondo piano vado sul balcone,nel retro casa dove c'è la piscina ma niente. Mi stavo preoccupando,corro in camera mia sperando fosse li,lo chiamo al telefono.
1,2,3,4,5.. Ben 15 volte lo chiamo ma scatta la segreteria,mi deprimo piangendo sul letto,sporco il cuscino di mascara e di rossetto. Mi metto a girovagare per la mia stanza,noto solo ora un biglietto sotto la sveglia,lo prendo, lo apro e leggo
"Cara Amber, figlia mia. Ti ho sempre dato tutto,ti ho sempre reso felice. Ti ho dato tutto di me tranne del tempo per parlare insieme e con questo ti ho visto sempre più superficiale,sempre più dipendente dai miei soldi. Tua madre non c'è più e tu non superi il fatto e cerchi sempre di evitare l'argomento. Ho deciso di andarmene,non ti lascio niente perche devi diventare autonoma. Io credo in te,ti voglio tanto bene.
Papà."
I miei occhi si riempiono di lacrime,non ci posso credere. Prima mia madre deceduta in un incidente stradale,mio fratello andato via perche non voleva stare con mio padre portandosi mia sorella e ora mio padre. Tutti mi abbandonano. Perche?? Scappo di casa piangendo e urlando come una Matta sul marciapiede,tutti mi credevano pazza.
In un vicolo desolato e buio,silenzioso mi siedo per terra e continuo a piangere urlando il nome di mio padre.
Continua
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Due Mondi Troppo Differenti
Fantasy"Non puoi stare con lui!" urla mio padre infuriato "ma io lo amo,papà. Non puoi impormi niente!" dico io testarda e attaccata al braccio di Noah. "Non ci stai e basta!" urla lui autoritario e strattonandomi. "Basta! Non vede che le fa del male?! No...