Metto il diario in tasca e,scendendo le scale, penso a ciò che ho detto.
Sono stupido,sono davvero stupido.
Decido di passeggiare portando con me un ombrello pere vedo il cielo nuvoloso.
Continuo a pensare a ciò che ho detto,non è giusto giudicarla cosi, ho sbagliato perché dovevo conoscerla meglio prima di dire quelle cose.
Prendo il diario e inizio a leggere una pagina a caso
"Caro diario,oggi ho scoperto una cosa molto brutta: mia madre è morta per colpa mia. Per salvare me per non farmi investire ci è andata sotto lei. Urlò il mio nome prima di buttarmi per terra al marciapiede ed essere investita. Morì sul colpo e la sua ultima parola fu il mio nome,il mio nome. Corsi verso di lei urlando "mamma,mamma" e lei con il viso bianco come un lenzuolo e gli occhi sbarrati non rispondeva. Quei due occhi celesti erano pieni di dolore,si spensero piano piano,sotto il mio sguardo attendo. Piangevo come una matta mentre mi dimenavo tra le braccia del mio unico genitore,parlando di lui: rimase paralizzato,stava per picchiare un dottore incredulo di aver perso mia madre. Aveva il naso rosso e gli occhi lucidi dicendo "calma calma" e accarezzandomi i capelli. Io mi dimenavo,volevo parlare un ultima volta con mia madre,con chi mi ha creato e salvato. Ora sono a casa pallida e che non mangio da due giorni mentre mio padre mi invogliava a farlo. Bevevo acqua,non uscivo di casa nemmeno per la scuola,non reaggivo a niente. In mente avevo solo gli occhi pietrificati di mia madre,avevo in mente quell'auto nera che sfrecciava senza essersi preoccupata minimamente. Volevo morire,piango anche ora scrivendo su questa stupida pagina bianca,l'unico modo per sfogarmi
senza avere compassione da nessuno. Ora devo andare,grazie diario,mio migliore amico dopo ciò che mi ha dato vita. Bye.
12/02/07(mio compleanno)
Amber"
Mi tremavano le mani e le gambe,bagno la pagina con le mie lacrime,non ci credo. Non posso crederci,Amber ha perso la madre cosi,in qiesto modo atroce. Sotto i propri occhi,che colpo al cuore,per lei da piccola e per me ora.
L'ho riempita di pregiudizi,non se li meritava.
Inizia a piovere cosi apro l'ombrello e inizio a passeggiare nonostante sia abbastanza forte.Dopo 1 ora
Mentre continuavo a camminare noto qualcuno staso per terra,gli vado incontro e prendendo di spalle la persona la alzo alla mia altezza.
Era Amber,svenuta,bianca e sporca di terra.
Preoccupato la prendo in braccio lasciando l'ombrello sul marciapiede e corro a casa.
Dopo 20 minuti sto a casa,apro la porta la porto in camera salendo le scale e la porto in bagno.
Le levo la maglietta chiudendo gli occhi,sono un uomo leale io! E le metto una mia maglietta,le andava come una vestina da notte.
La infilo sotto le coperte e le metto uno straccio bagnato per abbassare la febbre.
Prendo il telefonino de chiamo 3 dottore fidati i quali vengono solo i primi due.
Non si sveglia,la devono visitare cosi esco dalla stanza per non distrarre e attendo il verdetto.
Mi siedo su una sedia,mi trema una gamba mentre mi torturo il labbro inferiore.
Ero preoccupato,anche se on la conoscevo quasi per niente ero preoccupato per la sua salute.
Dopo circe quarantacinque minuti escono entrambi i dottori,quello a sinistra parla
"La signorina ha perso i sensi perche la temperatura di colei si era abbassata sotto la pioggia gelida,era svenuta senza forze alcune"
Parla stranamente,mi verrebbe da ridere ma ero troppo preoccupato.
Corro verso la stanza ed entro silenziosamente
"Ehy" bisbiglio notandola sveglia
"Vai via" ordina girandosi dalla parte opposta,la capisco
"Scusa Amber, ho sbagliato a giudicarti. Jo avuto solo pregiudizi,non ti conosco quasi per niente,devo prima conoscerti più affondo prima di descriverti veramente per ciò che sei" mi siedo vicino a lei e le accarezzo la guancia ammirando il cielo che ha negli occhi
"Infatti,non mi conosci" si gira notando stesse piangendo
"Oh Amber..." mi dispiace cosi tanto..
"E mai mi conoscerai, come tutti devi odiarmi e io devo odiare te. Non voglio.." si blocca paralizzandosi
"Non ti faro mai soffrire" dico guardandola negli occhi
"Il destino è imprevedibile. Io non voglio e non devo conoscerti, non posso affezionarmi,non voglio. Non voglio" urla lei buttandosi tra le mie braccia
"È troppo tardi" dico abbracciandola e sfregando la mano sinistra sulla sua schiena la tengo stretta a me in un caloroso abbraccio.
Continua.
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Due Mondi Troppo Differenti
Fantasia"Non puoi stare con lui!" urla mio padre infuriato "ma io lo amo,papà. Non puoi impormi niente!" dico io testarda e attaccata al braccio di Noah. "Non ci stai e basta!" urla lui autoritario e strattonandomi. "Basta! Non vede che le fa del male?! No...