capitolo 9

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Pov Noah
Sono cosi felice di aver trovato un legame con lei, debole e da fortificare ma almeno l'ho creato.
Ci ricomponiamo e lei si mette il mio grembiule
"Allora,i cappuccini sai farli?" domando "ehm.." sembra imbarazzata "tranquilla,allora. Puoi farli con questa macchinetta. Metti il bicchiere,imposti come lo vuoi: dolce,amaro,macchiato eccetera ed fatta. Aspetti un minuto ed è pronto"  spiego gentilmente e lei annuisce. "Poi,in vetrina ci sono pizzette,cornetti,francesine dolcetti di tutti i tipi e cose varie. Prendi il cibo con le pinze e le incarti. Las ragazza di prima ti spiegherà come fare." continuo,ella riannuisce.
"No,Black, io non voglio imparare a quella,già non so farlo io il mestiere e mi chiedi di imparare a lei? No!" sento parlare,mi giro "sentì,uno lei si chiama Amber, due se non vuoi insegnarle niente io l'aiuterò,vorrà dire che dovrò starle molto accanto per impararla e perderò tempo ma va bene." dico sorridendole con uno sguardo rassicurante.
"Grazie mille Noah...ehm... Cioè... Signor Black" dice lei timidamente
"Ci conosciamo da 2 anni,ti concedo di chiamarmi per nome. Stai calma" Le dico gentilmente accarezzando le la spalla e sorridendole amichevolmente per rassicurarla,non amo la formalità tra durò persone che siconoscono da tempo e che si vogliono per sino bene. Si sottrae dalla carezza ed annuisce insicura. Ogni anno è più timida a distaccata con me,appena mi si avvicina qualcuno sembra irritata,gelosa. Poi di tratti sembra dolce, gentile e come dire...armoniosa. Ogni anno mi convinco sempre piu che lei si stia allontanando da me e che non la conoscevo quanto credevo.
Dopo un ora, stavo ammirando Amber lavorare e,come primo giorno,se la cava bene. Era sicura di non poter sbagliare e quando sbagliava non si dava per vinto,ritrovava e ritrovava finché non riusciva nell'intento. Noto solo ora la sua cospicua tenacia e la sua voglia di imparare ed assimilare cose che non sono nel suo campo.
Ammiro la sua dolcezza mentre va tra i tavolini
per servire i clienti con il suo pronto e smagliante sorriso,
Sembrava molto cambiata da quando l'avevo incontrata
in bar.
Non ne ero dispiaciuto,anzi ne ero tremendamente affascinato da questa nuova e matura Amber.
Si gira verso di me per sapere se stava errando in qualcosa,
La rassicurò ed ella continua a servire i clienti.
Si notava che era molto precoce,capiva in fretta di cosa si
trattasse e come usarla,maneggiava gli strumenti con maestria come se l'avesse fatto da sempre.
Amo questa Amber indipendente dal padre,meno piagnucolona e più matura.
L'abbraccio da dietro con perspicacia,per non farmi scoprire
salta in aria per lo spavento e,girandosi,sorride abbagliamdomi con quei denti e quei occhi che sembrano raggi di sole.
I più luminosi e sfavillanti.
Credo che ora io abbia rotto l'enorme barricata che aveva creato.
Continua

Due Mondi Troppo DifferentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora