Pov Amber
Mi sento bene,nessuno mi aveva mai abbracciato dopo la morte di mia madre.
"Vuoi passare un po di tempo con me? Solo per conoscerci meglio e magari diventare anche amici" chiede lui supplichevole
"Va bene. Pero se poi mi affeziono e mi abbandoni ti devo uccidere sappilo" dico ironica e lui facendo una risatina mi porge la mano.
L'afferro e un po traballante mi alzo,vedo fuori e con grande felicita noto ché aveva smesso di piovere. Sento un profumo insolito,il profumo del barista e mi rendo conto solo ora di avere una maglietta indecentemente larga
"Questa maglietta è tua?" chiedo rossa in viso
"Eh già" dice lui arrossendo a sua volta. Che imbarazzo
"Okeeyy. Andiamo" dico sorridendo e tirandolo per la mano
"Lavori?" chiede lui e io scuoto la testa per dire no
"Quindi presumo che i soldi te li dia tuo padre" dice lui,sembrava più una domanda
"Beh si,ma come lo sai? Poteva darmeli anche mia...mia madre" dico prima di nominare l'Innominabile
"Ah giusto,ecco il tuo diario. Ho letto qualche pagina,lo ammetto. Scusami ma non ho resistito" dice rosso,gli faccio segno di non preoccuparsi e continuiamo a camminare,avvicino la Mia mano alla sua e intreccio le dita. Mi guarda interrogativo ma poi mi sorride
"Hai sorelle o fratelli?" chiede lui "una sorella autonoma,vive in argentina" dico sospirando.
"Vivi da sola con tuo padre insomma.." striminzisce "beh si,vivevo. Ricorda che lui se né andato chissà dove" dico ancora triste e lui,notandolo,mi abbraccia.
"Tanta dolcezza non serve" dico spostandomi da lui anche se l'ho fatto solo per non far vedere che mi sta cambiando.
"Andiamo,muori per un abbraccio?" domanda lui insistendo,io acconsento "solo perché non voglio essere infastidita dalle tue suppliche" leva il braccio alla mai affermazione "quando vorrai io metterò il braccio,non voglio obbligati a fare niente" afferma lui mettendo le mani in tasca. "Okey,allora. Tu invece? Hai fratelli o sorelle?" chiedo cambiando argomento "2sorelle e tre fratelli" afferma infastidito nominandoli "non hai un bel rapporto con loro presumo" si stupisce "come fai a saperlo?" domanda "la faccia si è contratta un po,deduco che sia il fatto che non ti stiano particolarmente a genio" sembro un detective "che osservatrice" dice ridendo,metto un braccio sotto la sua ala e lui capisce di dovermi abbracciare,sorride compiaciuto.
"Sto scavalcando il muro" capisco di cosa parla,è vero. Ma non deve riuscirci "non credo" dico fredda,mi guarda intristito ma poi si ricompone e dice "beh,se non lo scavalco,lo rompero. Devo arrivare al tuo cuore per togliere le ragnatele" dice lui in parte serio e in parte ironico "stai dicendo che ho un cuore ma non lo uso?" dico ridendo e lui annuisce "beh se lo userei ora starei in camera a piangere" arriviamo al suo bar,mi invita ad entrare.
"Vorresti lavorare con me? Sono certo che porte resti il bar al massimo dello splendore" annuisco mettendomi il suo grembiule "questa è del Signor Black" dice una ragazza strappandomelo dalle mani "oh scusami,pensavo di usarlo solo per oggi." Noah annuisce e la ragazza ne rimane infastidita "sei la sua ragazza tesoro? Sai,non te lo rubo" dico ridendo,Noah sorride e lei diventa rossa "ti piace?" sussurro e lei annuisce rossa "non te lo rubo comunque" sussurro nuovamente e facendole l'occhiolino.
Prendo il grembiule di Noah,vado verso di lui "mi aiuti a metterlo?" chiedo scostando i miei lunghi capelli "vuoi farli crescere fino ai piedi che ne dici? Cosi li butti giù dalle mura per aiutarmi a scavalcare " rido di gusto insieme a lui e inizio a prendere dalla mia borsa uno dei miei tanti pennelli per truccarmi e togliendo la scia di trucco inizio a spolverare "come sei intelligente Amby" dice ridendo e io gli butto la polvere addosso facendolo starnutire "che cattiva! Ma cosa c'è hai perso la parola" chiede lui "no,ma non voglio parlarti" dico ridendo,mi prende per il polso e tenendomi a pochissimi centimetri dal suo volto mi sussurra "peccato,mi piace la tua soave voce" di scatto lo abbraccio buttandomi tra le sue potenti braccia,si sentiva il suo forte profumo,era cosi bello ritrovare la propria casa dopo un lungo cercare,mi sento di nuovo potente e di avere tutto. Tutto ciò che mi serviva per essere felice.
Mi rilassai in quel abbraccio,sentivo il suo fiato sul collo mentre notavo gli occhi attenti e gelosi della rossa dietro le spalle di Noah.
"Ogni giorno rompi un muro. Anche se io te lo impongo" sussurro
al suo orecchio
"Ora mi stai assecondando" dice dolce con flebile voce.
Continua
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Due Mondi Troppo Differenti
Fantasy"Non puoi stare con lui!" urla mio padre infuriato "ma io lo amo,papà. Non puoi impormi niente!" dico io testarda e attaccata al braccio di Noah. "Non ci stai e basta!" urla lui autoritario e strattonandomi. "Basta! Non vede che le fa del male?! No...