Credevo che questo viaggio avrebbe fatto bene ad entrambe ma a quanto pare a Bea crea solo problemi esistenziali e casini. Un po' mi dispiace, vorrei poterle raccontare tutto di Alex ma non era proprio il caso, con tutti i periodi che ho passato con lei potrei dire che questo è decisamente il peggiore di tutti. In ogni caso sono molto contenta per entrambe dato che stiamo ottenendo ottimi risultati dopo nemmeno una settimana dalla partenza e già mi sembra passato tantissimo tempo. Non so bene perchè mi cerchi di evitare ma sicuramente sta agendo in bene..
Mentre ero in balia dei mille pensieri di me e di Jess mi accorsi dell'orario.. era molto tardi e di conseguenza ero molto in ritardo.. come sempre. (Se non sapete cosa sia la solitudine potete chiederlo direttamente a Bea dato che è sempre puntuale per aspettarmi una decina di minuti..) Corsi in fretta e in furia verso l'aula entrai scusandomi con il professore per il ritardo e mentre decidevo dove sedermi notai uno sguardo pungente da parte di Alex e notai dall'altra parte dell'aula lo sguardo di Mike che chiedeva aiuto, anzi lo implorava e per finire al meglio lo sguardo da cane triste e bastonato di Derek e la vita come sempre per facilitarmi le cose aveva lasciato un posto libero vicino a ognuno di loro. Restai in piedi due minuti gongolando sul da farsi, e venni anche richiamata dal prof, ma per fortuna entrò Mia, e anche se non andava molto a genio afferrai l'occasione al volo, feci un sguardo ad Alex per farlo spostare vicino a uno di quei due deficienti e dopo vari sguardi si spostò lasciando un posto per me e Mia.
Durante le ore di lezione Mia tento di attaccare discorso ma grazie a qualche forza celestiale si interrompeva, sempre restava li con il fiato sospeso e ringraziamo il cielo per questo. Ovviamente gli sguardi dei tre si fecero più intensi e talvolta erano accompagnati con delle pallottoline di carta con dei messaggi, una cosa un po' da neonati ma infondo di cosa volevo stupirmi? Nonostante tutto riuscii a finire le mie ore di studio senza essere importunata.
A pranzo credevo di essere da sola così chiamai Alex, e dovevo ammettere a me stessa che quel ragazzo mi aveva sempre interessato un o' di più degli altri anche se nemmeno il mio subconscio ci voleva pensare per non creare problemi esistenziali, comunque fatto sta che mangiai con Alex, fino a quando non mi presentò la sua nuova ragazza, Elèna. La presi male, molto male. Fu così che per scappare da quella situazione che suscitava imbarazzo solo a sognarsela scappai utilizzando la scusa di Derek o per meglio dire di Bea che stava ricadendo nel baratro per Derek, so di essere stata ingrata per aver messo Bea all'interno della questione ma a mia discolpa se mi avesse aiutato tutto ciò non sarebbe successo e soprattutto Alex non mi avrebbe chiesto di spiegare.. ma in ogni caso mi riuscii a salvare.
In tutto ciò avevo visto Bea una o due volte di sfuggita e le dovevo ancora raccontare di Riccardo.. Le dovevo raccontare un mucchio di cose solo che non trovavo mai lei, la trovavo fisicamente, ma non la trovavo li pronta ad ascoltarmi e a darmi consigli con il cuore. Pensai molto alla questione e ne venne a capo che le uniche soluzione possibili erano quelle di andare da lei e forzarla ad ascoltarmi oppure tentare il suicidio per farla tornare in se, ovviamente scelsi la prima. Per varie ore la stalkerai osservando ogni suo passo e ascoltando ogni sua conversazione, finalmente dopo essermi presa una laurea in scienze dell'investigazione riuscii ad intrappolarla, ma usando un colpo molto basso.. fingendomi Derek.
Le scrissi che avevo bisogno di vederla in camera sua subito e che era di vitale importanza, ma c'era un piccolo dettaglio che non avevo calcolato.. eravamo dalla parte opposta del campus e mi sarebbe stato impossibile arrivare prima di lei, così iniziai a corre fino a quando non incontrai Riccardo che chissà come aveva una bici, e me la presto molto gentilmente dopo avermi rubato un bacio. Riuscì ad arrivare anche se con il fiatone e preparai un'entrata di scena dall'armadio e un sistema che facesse chiudere la porta con l'apertura dell'anta della cabina armadio, proprio 007 spostati, e aspettai la mia preda indifesa.
ECCOLA, STAVA PER ARRIVARE. Mise la chiave nella serratura e entrò si buttò sul letto e vedendomi uscire dalla cabina armadio facendo dei rumori a dir poco eleganti si spaventò, ma appena mi riconobbe si mise a ridere piegandosi in due, cosa che ultimamente non accadeva molto spesso, e questo mi fece piacere. Dopo aver ripreso la strada della serietà iniziai a parlarle la prima cosa che le dissi fu che nell'ultimo periodo era strana e se lei voleva privarsi del suo fantastico carattere poteva farlo, ma doveva restare accanto a me per quanto la conoscevo perchè senza di lei non ce la avrei mai fatta a superare un altra settimana li e la prima non era ancora finita, poi le dissi che avevo conosciuto un ragazzo di Roma e non era Leo ma si chiamava Riccardo e iniziammo subito a stalkerarlo su istagram e social vari, le raccontai del nostro incontro alla caffetteria e al bacio di poco prima, ovviamente le dissi che non era niente di che ma la cosa mi aveva fatto nascere un po' di farfalle nelle stomaco, ma aspettavo a farle volare per risparmiarmi un due di picche che entrambe sapevamo sarebbe arrivato e infine le raccontai della litigata che avevo avuto con Alex niente di che ma quando ci stavo molto tempo a contatto succedeva molto spesso.
Rimase stupita da tutto ciò che le raccontai, era quasi euforica! Molto molto strano da parte sua. Sembrava che con quella chiaccherata le si fosse alleviato il peso che avevo sul cuore. Si, mi sentivo una brava persona. Ma le chiesi di Derek e tutta quella questione con l'altro neonato e mi disse che non capiva più molto di quello che voleva se una cosa seria o no oppure non voleva niente di tutto ciò, insomma era molto confusa e dopo aver chiarito la questione del messaggio finto di Derek andammo a prendere un gelato, nonostante il freddo (cosa che non ci dispiaceva affatto), e ci abbandonammo come ai vecchi tempi.
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Love is blind⚡️
RomanceQuesta è la storia di Beatrice Davis 15enne frequentante il liceo classico al primo anno.. in preda a deliri e a tante risate con gli amici. Lungo il suo percorso conoscerà moltissimi amici ma uno di loro le resterà davvero impresso nel cuore tanto...