In compagnia della solitudine

34 8 1
                                    

La mia giornata iniziò con una stanchezza addosso, davvero molto scoraggiante. Non svegliai Jess poiché non avevo neanche le forze per vestirmi decentemente e tanto per migliorare le cose fuori c'erano 8 gradi, meno del solito. Cercai di evitare tutti, specialmente Mike e Derek, ma a quanto pare due cuffiette non bastarono per diventare invisibile.

Hai finito il caffè
fuori nevica forte
sei più pazza di me
dormi sola stanotte
le tue amiche sposate
il servizio delle tue posate mai usate
io ti dedico mille canzoni stonate
che alla fine mai usate
e una cosa la so
che due matti non fatto uno sano
alle volte però
sono bravi a tenersi la mano *

Riflettei molto su quelle parole, mi chiesi se avrei mai trovato il matto che non mi completi ma che mi tenga la mano quando ne avrò bisogno. Certo, avevo tanti anni ancora da vivere, ma non che i primi fossero andata a meraviglia... Mio padre era morto dopo essere scappato via di casa per non dover accudire i suoi due figli, me e Duck, mia madre Jane era stata dichiarata pazza dopo la scomparsa e la morte di mio padre e mio fratello che era la cosa a cui io tenevo di più venne investito qualche mese prima della fine della scuola, lottò ma non bastò per restare con me e prima che se ne andasse mi disse canticchiando con l'ultimo rimasuglio di voce che gli rimaneva

Vorrei portarti via, via da te

ma non lo so dove sto andando, sai.

Vorrei portarti via, via con me

ma non lo so dove vado mai.

Vorrei portarti via, via da te

ma non lo so dove sto andando sai.

Vorrei portarti via, via con me

che non lo so dove vado mai.

Iniziai a cantare insieme a lui, adoravo quella canzone, e dopo la sua morte significava molto di più di una semplice canzone. Era me e lui. Me e lui. Mi mancava. Così dopo la perdita di tutti i miei parenti i servizi sociali si occuparono di me. Ormai la mia residenza era una casa famiglia, aveva un'odore orrendo che poco sopportavo e la cosa che più mi dava fastidio era che quell'odore mi si attaccava addosso, cosi decisi che in camera mia ci dovevano sempre essere dei profuma ambiente o comunque qualche aroma, mi dava fastidio avere quell'odore addosso , era come se io appartenessi a quella casa e non era così. Però nonostante tutto era accettabile, c'era anche gente simpatica, ma il più delle volte erano abbastanza disagiati e se stavano lì dentro un motivo ci doveva pur essere. I miei attacchi di panico erano in primis dovuti a mio padre e successivamente a mia madre, mio fratello era l'una cosa buona che mi era capitata.

Nessuno sapeva di me veramente, nemmeno Jess, l'unica ero io. Non potevo parlare di quell'argomento senza svenire così decisi di classificarlo come argomento top secret.
Speravo seriamente che nella mia vita iniziasse a girare un po' di fortuna.🍀

---------------------------------

Durante il tragitto salutai Leo che mi abbracciò senza dire niente, era la cosa più bella del giorno. Vidi anche Mike che però appena mi notò cambiò repentinamente direzione...
Lo feci anche io. Se vuoi la guerra che guerra sia. L'altro giorno stavo riflettendo sul fatto che mi sia molto più facile arrabbiarmi che non essere felice, bah sará che la gente è troppo complicata per me.
Arrivai in aula ma non trovai Jess, trovai solo Alex e Mike che appena mi vide cambiò posto. Alex mi chiese cosa aveva Mike, non seppi rispondere così feci spallucce. Durante tutte le ore restanti di lezione Mike ed io ci scambiammo frecciatine con lo sguardo, alla fine dell'ultima ora di lezione ci incontrammo e per continuare la guerra, da lui intrapresa, gli diedi una spallata a cui lui rispose con uno sguardo fulminante l'unica cosa che riuscii a dire fu:"scusa ma il mio tentativo di ignorarti è talmente ben riuscito che non ti avevo visto" Mike non rispose e tirò dritto per la sua strada offeso. Mangiai con Mia e con Alex parlammo di Derek e tra un boccone e l'altro versai anche qualche lacrima; Mia mi accompagnò in camera cercando di consolarmi. Una volta entrata, la porta si chiuse dietro di me lasciandomi sola tra i miei pensieri ma poco dopo notai una lettera senza nessun indirizzo, senza nessuna indicazione. La lettera conteneva una mia foto di qualche giorno fa mentre stavo leggendo un libro e insieme trovai anche un bigliettino con sopra scritto:

Delle volte le persone piu stronze nascondono in loro i piu profondi sentimenti

-L'anonimo ammiratore di Bea Davis

a quel punto pensai che quel qualcuno pensai che dovesse essere qualcuno del campus poichè la foto era abbastanza recente,così confusa mi diressi verso la stanza dei tre moschettieri per parlare con Leo dato che ci eravamo un pò allontanati.

Stanza 1868

Presi un bel respiro e entrai sperando che Mike non fosse lì. Ovviamente la fortuna non era dalla mia parte entrando trovai Mike appoggiato al bordo della finestra con in mano una canna. Sgranò gli occhi alla mia vista e continuò a fumare con delle goccioline di sudore che gli scendevano dalla fronte, segno che era alquanto a disagio.

Dissi "da quando fumi scusa?"

-"da quando la gente che meglio conoscevo ha iniziato a deludermi"

-"sai che se mi dicessi tutti i tuoi problemi non avresti bisogno di sembrare un accannato e un deficiente che evita la sua migliore amica senza un valido motivo"
Si toccó i cappelli come in cerca di una risposta.. che non trovò
A quel punto iniziò a guardarmi negli occhi come se nei miei occhi avesse trovato la pace, mi strinse i fianchi e con passi lenti mi portò verso la parete dove mi bloccò con le sue braccia possenti, continuò a fissarmi facendomi perder nel suo sguardo. Mi baciò. Inizialmente opposi resistenza ma mi lasciai andare dopo poco,in quel momento provai un'emozione unica il bacio fu lento e lungo le sue labbra erano calde e avevano quel sapore orrendo che io avevo sempre odiato e pian piano inizió ad ansimare non capii bene se era dovuto alla canna oppure alla sensazione che stava provando.

Capii che la cosa non si sarebbe fermata là e infatti mi mise una mano sul fianco e mi strinse a se. Per mia fortuna entrò la persona che meno mi sarei aspettata.... che mi salvò da colui che era riuscito a farmi scomparire il senso della ragione.

[Ciao, per questo capitolo devo ringraziare martina_diemidio che mi ha aiutato molto.. diteci che ne pensate di questa scelta di mike un po' ardua e scriveteci come pensate continui la storia❣️]

Love is blind⚡️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora