Mi svegliai in un bagno di sudore a causa del mio incubo, che stavolta non era mike, ma un brutto sogno. Decisi di farmi una doccia di mettermi un paio di jeans aderenti è una felpa molto carina a tinta unita, acconciai i capelli come meglio potei e misi solo un po' di mascara.
Dopo essermi preparata vidi che Jess stava ancora dormendo beatamente e decisi di svegliarla nel migliore dei modi che conoscevo.. buttandomi su di lei e urlandole contro.
La cosa funzionò e Jess si alzò biascicando imprecazioni assai originali, ma successivamente mi ringraziò.Per fortuna il nostro gruppetto aveva lo stesso orario, quindi potevo stare tranquilla. Conoscevo un po' di gente e sapevo più o meno quello che avrei dovuto affrontare oggi.
Dopo aver incontrato Mike, Leo e Alex andammo al bar del college, ordinammo e ci sedemmo. Ci servì un ragazzo bellissimo, altro, occhi azzurri e enormi, capelli neri, carnagione olivastra, bel fisico.
Uno spettacolo.
Cercai lo sguardo di Jess che trovai subito e feci cenno con la testa verso il bel fusto che lei stranamente non aveva ancora notato. Rimase anche lei paralizzata ma subito dopo si ricompose per non fare brutte figure già il primo giorno.
Mi scappò una risata, a cui tutti gli "uomini" del gruppo rimasero allibiti.. Jess si aggiunse poi alla mia risata e loro ci guardarono più attoniti di prima!
"raga stiamo solo ridendo non abbiamo ucciso nessuno." li rassicuraiCi avviamo verso la nostra prima aula dove avremmo dovuto assistere alla lezione di Mr.Pattinson, insegnate di inglese.
---------------Ci sedemmo né troppo avanti né troppo indietro. Mike era alla mia destra e Leo alla mia sinistra, quei due era meglio separarli non avevo mai capito il perché si odiassero così tanto. Comunque erano miei amici e sì, erano stupidi,ma erano anche i miei migliori amici. E a me stava bene così.
La prima lezione non andò benissimo, più cercavo di capire è più Mike mi faceva domande su cosa avesse detto il professore. Gli diedi un pizzicotto alla gamba per farlo stare zitto, l'idea ebbe successo. Dopo quel piccolo inconveniente la lezione proseguì abbastanza bene e riuscì anche a fare amicizia con un certo Derek e sua sorella Mia. Pensai che come nomi italiani erano un po' strani, infatti poco dopo scoprii che erano di Copenaghen. Rimasi sconvolta stavo parlando senza problemi con due stranieri in inglese, il college mi faceva buoni effetti.
Finimmo le nostre lezioni restanti di storia in cui imparammo un po' di storia di Copenaghen, una lezione sulla cultura e un'ultima ora per fare conoscenza con i ragazzi dei corsi precedenti. Conobbi un po' di gente ma solo i loro nomi.A mezzogiorno andammo a mangiare, non era buonissimo ma si poteva mangiare.
-----------------Mangiarono con noi anche Derek e Mia costringendoci a parlare inglese, Mike non fece un fiato, Alex parlò in continuazione per far vedere tutta la sua bravura nella lingua, Jess fissò Derek impietrita tutto il tempo, Leo e io ci gustiamo la scena parlando solo quando serviva.
Avevamo il pomeriggio libero così jess e io decidemmo di andare a comprare qualche schifezza per gli attacchi di fame che spesso avevamo. Da povere come eravamo, prendemmo la metro.
Comprammo delle patatine di ogni tipo, moltissima acqua dato che entrambe eravamo dei cammelli, troppe bibite fra cui la birra che io e lei nonostante l'età adoravamo anche se io andavo più ghiotta per il prosecco, comprammo anche del pane e dei salumi per fare qualche panino, cornetti per.. per.. insomma quando avevamo fame.In metro controllai il telefono e vidi sullo schermo che Leo mi aveva cercato e anche Mike, però non li richiamai.
Tornate in camera trovammo un bigliettino sotto la porta che aveva tutto l'aspetto di un biglietto per una festa, strano essere invitate già il primo giorno ad una festa... pensai che forse anche i tre moschettieri erano stati invitati e che forse mi avevano chiamato per dirmi quello.
Posammo la spesa e andammo di corsa dai tre moschettieri, per la strada incontrammo Camy che ci chiedete se saremmo poi andate alla festa.. rispondemmo titubanti di si.
------------I ragazzi erano ignori della festa a cui eravamo stati invite e noi non aspettammo un solo minuto per sbatterglielo in faccia! Avevano della facce fantastiche, indimenticabili.
Decisero che si sarebbero imbucati alla festa, non so come ma l'avrebbero fatto.Ci chiesero dove eravamo state e noi fummo molto vaghe nel rispondere per paura che ci venissero a depredare delle nostre provviste accuratamente scelte.
Dopo all'incirca un'ora e mezza di chiacchiere vidi il mio orologio, erano le 18:30 e noi dovevamo prepararci per domani almeno io e forse era meglio anche per Jess dato che si svegliava sempre con la velocità di un bradipo.Decisi di lasciare Jess. Così salutai e mi avviai verso la mia camera arrivata lì mi trovai di fronte Derek. Rimasi un attimo a guardarlo come se avessi appena avuto una visione della madonna. Subito dopo lui si accorse della mia presenza e mi salutò con un abbraccio, strano.
Perché era davanti la mia camera?
Perché mi aveva salutato con un abbraccio se erano meno di 12 ore che ci conoscevamo?
Ma soprattutto perché era così dannatamente alto ? gli dovevo sembrare una formicaMentre aprivo la porta mi chiese se poteva entrare e gli risposi ovviamente che non c'era alcun problema, si sedette sul letto
ma da quando la gente che ti conosce da così poco fa come se la tua stanza fosse anche la sua?
iniziò a osservare ogni minima cosa è si complimentò per l'ordine.. per il mio ordine dato che Jess e l'ordine viaggiavano su binari paralleli.
Gli chiesi cosa realmente era venuto a fare in camera mia e rimase un po' spiazzato ma si riprese dicendo che era passato per avvertirci della festa di stasera, nonostante sapeva che sua sorella aveva lasciato un biglietto sotto ogni porta del dormitorio.Sorrisi perché la situazione era abbastanza imbarazzante e non sapevo così dire.
Si alzò e mi guardò negli occhi
no,no,no non guardarmi negli occhi non lo sopporto
ressi lo sguardo per poco, era troppo intenso il suo sguardo... finalmente disse qualcosa e se ne andò lascandomi la, con i piedi che sembravano non volersi staccare dalla moquette.
Mandai un messaggio a Jess che non mi rispose.. gliene mandai un altro, un altro ancora e ancora..
Mi iniziai a preoccupare così mandai all'aria il mio programma di studio e di riorganizzazione e la andai a cercare..
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Ebbene sì la trovai. Ubriaca, non fradicia, ma ubriaca. Imbraccio a Leo anche lui ubriaco, Jess gli stava dando baci sulla fronte e sulla guancia, sperai tanto che fosse l'alcool a farle fare quelle cose..
Non aspettai un secondo di più per staccarla da Leo che guardavo come fosse uno sconosciuto che aveva perso il senso della ragione, il che un po' era vero..
Salutai i moschettieri ubriachi e me ne andai con Jess in braccio.-----------------------
Feci passare la sbronza a Jess, prima facendole un po' perdere l'anima nel vomito poi le offrì un caffè ristretto che sapevo aiutava molto in questi casi, la feci stendere e le diedi moltissima acqua. Per sua fortuna la sera stava meglio ma non in grado di andare alla festa. Non gli raccontai niente e feci la finta arrabbiata per il suo comportamento orribile la salutai e me ne andai con un dosso un dei jeans una maglia della levis è una felpa, faceva troppo freddo per un vestito... e non ero della stato d'animo giusto.Presi la metro e misi le cuffiette.
"Step one you say we need to talk, He walks you say sit down it's just a talk"
[Spero vi piaccia❣️]
How save a life - The fray
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Love is blind⚡️
Storie d'amoreQuesta è la storia di Beatrice Davis 15enne frequentante il liceo classico al primo anno.. in preda a deliri e a tante risate con gli amici. Lungo il suo percorso conoscerà moltissimi amici ma uno di loro le resterà davvero impresso nel cuore tanto...