CAPITOLO QUINTO

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Jace tirò indietro la mano spaventato.

"Che cazzo stai dicendo?! Non potrei mai farti del male." disse il biondo sicuro, i loro sguardi erano intrecciati. Jace poté leggere il disprezzo che Alec provava nei suoi confronti.

"Adesso muoviti, mettiti in ordine che andiamo."
"Andiamo dove?"

"Da Magnus mio caro perché non puoi lasciarti così con lui."

Alec fece come ordinato con gli occhi illuminati da una lieve luce di speranza.

§ nel frattempo §

Magnus era rimasto nella stessa identica posizione in cui Alec lo aveva lasciato, lo sguardo perso nel vuoto e i ricordi che ancora graffiavano la mente.

Un moto di rabbia percosse il suo corpo, gli occhi diventarono gialli con le pupille ridotte a fessure, dalla sua mano venne scaturita una sfera di energia rossa che andò a scontrarsi contro un povero soprammobile. Partì un'altra sfera e poi un'altra ancora fino a che Magnus non smise, sfinito. Con il fittone si alzò e andò in bagno dove si concesse una bella doccia rilassante, cercando di schiarire i pensieri. Uscì dal bagno portandosi dietro una fitta massa di nebbia, si mise in tiro e uscì di casa facendo attenzione a non svegliare Catarina che era ceduta alla stanchezza sul divano.

Entrò nel primo locale che incontrò, entrò al Pandemonium e si diresse al bancone dove ordinò la cosa più forte che potevano offrire.

Ricevuto il suo drink si guardò attorno alla ricerca di qualcosa che neanche lui sapeva, guardava in giro perso, assorto nei suoi pensieri.

Quel suo flusso di coscienza fu interrotto da una mano che si poggiava sulla sua spalla, si girò di scatto con un solo nome pronto a pronunciare.

"Ehi, ti ho visto da lontano, sei carino. Ti va un drink?"chiese la ragazza. Magnus ne studiò meglio i tratti fisici.

Era un ragazza alta, snella e molto sensuale. I lunghi capelli erano biondi come paglia, gli occhi verdi e qualche lentiggine costellava il contorno degli occhi e il naso.

"Non accetto drink dagli sconosciuti." rispose lo stregone con tono deciso ma avendo comunque un mezzo sorriso a incorniciarli il volto.

"Scusa la mia maleducazione, il mio nome è Jenny. Adesso lo accetti il drink?" rispose la ragazza allargando il sorriso.

"Non dovrebbe essere il ragazzo ad offrire da bere?"chiese Magnus sorseggiando il suo drink.

"Se voglio abbordare io ho un approccio molto diretto." pronunciò la ragazza scoppiando a ridere poco dopo "so che sei sbalordito ma esistono donne con questo difetto." finì.

In effetti Magnus rimase un attimo perplesso nel sentire quella risposta così audace, non ci fece più di tanto caso e accettò l'invito di Jenny.

I due ordinarono i loro drink e si lasciarono trascinare dalla musica e dalla folla, la ragazza sorprendeva ancora di più Magnus con avance sensuali strusciando il suo corpo contro il suo.

Era ubriaco, rideva come un ebete e stava bene, non era mai stato così bene, si sentiva leggero come una piuma. L'alcool stava avendo il sopravvento ma a Magnus non importava, si godeva quei trattamenti con gusto e con tranquillità.

"Bene ragazzi, adesso mettiamo un lento per tutte le coppie e chi si sta innamorando in questi istanti." disse il DJ prima di far partire una melodia lenta e dolce che accompagnava perfettamente i movimenti delle coppie che subito si erano formate. Magnus e Jenny si guardarono e si sorrisero, lui la avvicinò con un braccio passato intorno ai fianchi e lei mise le sue braccia introno al collo. Ballarono per istanti interminabili senza mai spezzare il contatto visivo. Lei lo guardava con ammirazione e Magnus contraccambiava lo sguardo anche se non pienamente. Gli occhi resi lucidi dai drink risplendevano speranza.

Lei tentennando si avvicinò al viso del ragazzo davanti a lei.

Si baciarono.

Fu un bacio lento, pieno di emozioni, di voglia.

Magnus era un trance, nella più completa e totale trance.

Una mano estranea lo staccò in modo brusco da quel momento idilliaco e staccandolo da Jenny.


MS-A

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