"CAMILLE!" urlarono all'unisono i due amanti.
Alec si girò verso Jace. Il biondo come se avesse capito ciò che l'amico stava per dirgli, prese parola: "Vado a vedere se trovo quel vampiro infame in qualche discarica." detto ciò si incamminò velocemente e con passo felino verso la porta ed uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.
Alec puntò lo sguardo verso il pavimento e sussurrò: "Quella stronza la pagherà per avermi obbligato a farti una cosa del genere"
Magnus, dopo essersi alzato dal letto con qualche difficoltà, si avvicinò con passo leggero e malfermo verso il cacciatore. Allungò una mano verso il suo viso e alzandogli il mento fece combaciare i loro sguardi.
"Quella stronza ce la pagherà." sentenziò e, tenendo lo sguardo fisso in quello di Alexander, annullò la distanza tra loro baciandolo dolcemente. Alec rimase felicemente stupito dall'iniziativa del ragazzo e per un attimo ricambiò il bacio; poi come se fosse appena stato investito da una cascata di acqua gelata, si staccò violentemente dalle labbra del mago e si allontanò di scatto dirigendosi verso la porta. Mentre la stava per aprire, si voltò a guardare il ragazzo che amava: "Scusami...io...non ce la faccio..." disse sbattendo poi la porta dietro di sé. Salì di corsa le scale fermandosi in armeria per prendere le frecce e l'arco, poi si diresse sul tetto dell'istituto per allenarsi. Dieci minuti dopo sentì la porta dietro di se aprirsi e pensò che fosse Jace che era venuto a vedere come stesse. Senza voltarsi estrasse una freccia dalla faretra, la posizionò e la scoccò con tutta la forza che possedeva, mandandola a forare una delle sagome che usava per allenarsi.
"Perché l'ho stuprato, Jace? Perché sono stato così innocente da farmi abbindolare? Perché sono rimasto con le mani in mano dopo l'accaduto? Sarei dovuto andare a cercare quella stronza bastarda, avrei dovuto immaginare che fosse stata lei, ha sempre voluto Magnus tutto per lei e ora l'ha avuta vinta. Non riesco neanche più ad avvicinarmi a lui senza avere la costante paura di ferirlo" disse Alec con le lacrime agli occhi, mentre continuava a scoccare frecce una dietro l'altra con tutta la potenza che aveva in corpo "senza avere il terrore che lui possa ritrarsi... ho la costante paura che lui inizi a guardarmi come se fossi ancora il demone che si è impossessato di me quella notte." terminò accasciandosi per terra e scoppiando in lacrime, il suo corpo tremava scosso dai singhiozzi. Si mise le mani sul volto le quali salirono poi tra i capelli cominciando a torturarli e cominciò a dondolarsi in preda alla disperazione.
Sentì dei passi avvicinarsi e una mano posarsi sulla sua spalla.
"Non sono Jace..."
MS-A