Alec arrivò all'Istituto più veloce che poté, Magnus semi-cosciente tra le sue braccia.
"Datemi una mano voi due!" urlò a due guardie lì vicino che subito lo soccorsero. Misero Magnus su una barella, corsero verso l'infermeria e lo adagiarono su un lettino.
"Cosa gli è capitato?"chiese il guaritore mentre si avvicinava.
"Lo hanno drogato"disse sull'orlo delle lacrime.
Il guaritore si allontanò e si diresse verso un mobile di fianco alla porta dello studio.
Mentre l'uomo era intento a rovistare nei cassetti alla ricerca di qualche medicinale, Alexander si sedette di fianco al letto del mago e gli strinse lievemente la mano accarezzandola.
"Andrà tutto bene, vedrai che si sistemerà tutto. Jace è la fuori, alla ricerca della persona che ti ha fatto tutto questo e quando la troverà, perché so che la troverà, me la pagherà cara" disse il moro più a se stesso che al ragazzo che si trovava disteso davanti a lui.
Il guaritore fece ritorno al letto del malato. "Adesso gli somministrerò questo siero, dovrebbe aiutarlo a rilassarsi e ad eliminare la droga dal corpo. Avrà bisogno di riposare ma se vuoi puoi stargli vicino."
Detto ciò, si diresse verso la porta dello studio borbottando qualcosa sul fatto che sia un vero peccato che le rune non funzionino anche sui nascosti. Alec non prestò molta attenzione alle parole dell'uomo e si voltò per guardare il suo ragazzo. I lineamenti del mago cominciarono a rilassarsi, segno del fatto che il siero stesse iniziando a fare effetto. Iniziò ad osservare il viso del mago, pensando che non aveva mai avuto il tempo di guardare da così vicino il suo amante come in quel momento. Studiò la linea dei suoi occhi, le curve che le sue ciglia fanno quando questi sono chiusi e rilassati.
Passò lo sguardo dal naso, sottile e leggermente a punta, agli zigomi, alti e pronunciati. Seguì la direzione che le vene del collo prendevano, fino a nascondersi nella camicia, un tempo pulita e perfettamente stirata. Anche i capelli, che normalmente erano accentuati da chili di glitter, erano una massa informe di sudore e nodi. Distrattamente iniziò ad accarezzarglieli, spostando qualche ciuffo che gli si era posato sulla fronte. Poche ma veritiere lacrime cominciarono a scappare traditrici lasciando una scia umida sulle guance si Alec.
Le raccolse veloce con il pollice e tirò su con il naso sospirando poco dopo.
"Chissà se mi amerai ancora quando ti sveglierai." disse sussurrando e continuando a provare di mettere in ordine quell'ammasso di capelli.
Sorrise divertito, di solito era sempre Magnus a metterlo in ordine, a rimproverarlo quando metteva i suoi maglioni bucati e quando, con uno schiocco di dita, lo valorizzava.
Ora i ruoli erano capovolti, ora era lui che cercava di sistemarlo sapendo l'orrore che avrebbe provato il suo mago vedendosi in quello stato <<La camicia era nuova>> avrebbe detto con tono infastidito.
La cosa triste, pensava Alec, era che ci si accorge quanto si ama una persona quando si è sul punto di perderla perché Alec immaginava che anche se Magnus si fosse svegliato, lo avrebbe rinnegato, cosa comprensibile visto quello che lui stesso gli aveva fatto qualche sera prima.
Il moro passò tutta la notte al fianco di Magnus, cercando di non addormentarsi, ma la stanchezza prese il sopravvento e si addormentò con la testa posata sul petto del mago, la mano era stretta alla sua volendolo sentire ancora vicino, per quelle poche ore che lo dividevano al risveglio dell'altro ragazzo.
"Ti prego non lasciarmi." pregò al mago poco prima di cedere alla sonnolenza.
Si risvegliò che il sole era già alto in cielo e illuminava il viso del ragazzo disteso nel letto.
Alec sorrise amaramente e gli accarezzò la guancia.
D'un tratto, il mago spalancò gli occhi e li fissò in quelli di Alec.
MS-A