CAPITOLO 6

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Qualcuno sta bussando violentemente alla porta da un minuto buono. «Apri!» ordino ad Abigail. «No, vacci tu ad aprire.» replica in stato di dormiveglia. Imprecando mi trascino per la stanza fino alla porta ed apro. Indosso un pigiama aderente bianco di cotone e Brennan mi squadra dall'alto in basso con un sorriso malizioso. «Lo sai che è consigliabile accertarsi dell'identità della persona dall'altro lato prima di aprire?» riesce anche a fare dell'umorismo di prima mattina. Lo faccio entrare e mi metto nuovamente a letto.
«Ehi sveglia! Ho portato la colazione!» si innervosisce. Capendo che nemmeno il cibo riuscirà a smuoverci dalle nostre posizioni, inizia ad aprire la finestra illuminando la stanza semibuia. Gli lancio il cuscino senza alzarmi. Sembra quasi ferito dal mio gesto. Intraprende un canto scout sul risveglio al mattino, ma nemmeno questo funziona. Ci toglie il lenzuolo di dosso e viene a farci il solletico. A quel punto furibonde ci alziamo e iniziamo a colpirlo con tutte le nostre forze, ma lui rimane immobile e sorride poiché siamo noi a farci male, a causa del suo fisico statuario. Dopo qualche minuto, sfinite ci arrendiamo.
«Questo è per voi.» allunga il braccio porgendoci il sacchetto di Starbucks.
«A cosa dobbiamo questo onore?» lo interrogo scettica, pensando ad una motivazione nascosta.
«Cerco di mantenere la mia promessa.» strizza l'occhio sorridendomi. Abigail ci osserva curiosa, non essendo a conoscenza dell'avvenimento. Nell'attesa che io e la mia amica terminiamo il pasto, Brennan osserva le foto che ieri sera ho attaccato sopra la mia scrivania e fa mille domande, chiedendo chi sono i soggetti ritratti e che importanza hanno per me. Ne approfitto e racconto ad entrambi dei miei amici italiani e della tragica fine che ha subito il nostro rapporto. Dispiaciuti mi dicono che per qualsiasi cosa posso contare su di loro.


Nel primo pomeriggio io ed Abigail siamo stese su scomode sdraio in legno a bordo piscina nella villa dei ragazzi. Attendiamo con ansia che Luke finisca di cuocere la carne sul barbecue. Dall'altro lato della piscina Brennan e Camryn sono intenti a pomiciare senza vergogna.
«Mi chiedo chi sia stato il genio a comprare queste scomode sdraio.» dice Abigail dimenandosi alla ricerca di una posizione comoda.
«Sicuramente tuo fratello, con il cervello insignificante che si ritrova.» replico sarcastica.
«Molto probabile.» se la ride di gusto lei.
«Ragazzi è pronto!» grida Luke. Ci sediamo a tavola e quest'ultimo distribuisce la carne nei piatti. Noto che Brennan e Camryn sono spariti e all'improvviso non ho più fame.
«Che hai?» chiede Abby.
«Non ho fame. Non sto bene, torno al campus.» cerco di nasconderle la verità, ma forse non so nemmeno io quale sia. So soltanto che nutro un odio profondo nei confronti di Camryn e mi dico che non è gelosia, non deve esserlo. Mi alzo ed entro in casa.
«Aspetta, ti accompagno.» dice Abigail.
«Non preoccuparti, vado da sola.» la rassicuro.
«Sei sicura?» mi chiede perplessa.
«Sì, davvero. Non è nulla di grave, rimani e divertiti.» annuisce. Saluto gli altri e lentamente mi avvio verso il campus, ancora angosciata dalla situazione di pochi minuti prima.

L'oceano per dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora