CAPITOLO 48

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«Non mi avevi detto che sarebbe venuto anche lui...»

Bisbiglia Izzy appoggiata ad una delle colonne dell'ingresso del pub, dove si sta svolgendo una festa un po' troppo esagerata per i miei gusti.

«Perché infatti non doveva venire.»

Sbuffo al ricordo di lui che mi solleva di peso per impedirmi di sgattaiolare via con lei. Quasi fosse un meccanismo automatico mi volto a guardarlo. È ad un paio di metri da noi, tutto intento a parlare con i suoi amici senza perdermi d'occhio un solo secondo. Percepisco i suoi occhi su di me.

«Problemi in paradiso?»

Mi chiede Izzy sarcastica.

«Sono arrabbiata con lui.»
«Sai che novità.»

Trattiene a stento una risata, mentre io le lancio un'occhiataccia di rimprovero al quale lei risponde con una semplice alzata di spalle ed un'amichevole sorriso. Scuoto la testa e mi guardo attorno. Fuori l'aria è molto fredda, al che un brivido mi attraversa da capo a piedi facendomi venire la pelle d'oca. Vedo la gente intorno a noi che si diverte con bicchieri che si alternano da pieni a vuoti. I loro gesti ormai privi di lucidità mi ricordano, con mia grande sorpresa, la priva volta che Jonathan mi ha salvata, portandomi via da quell'auto che credevo mi avrebbe preso tutto. Ritornando ad osservare i suoi amici noto che non c'è più, così lo cerco tra la gente senza, però, successo.

«Hai freddo?»

Il suo profumo di menta fresca mi invade le narici. Improvvisamente sento la sua presenza, forte e possente, dietro di me.
Mi volto e vedo i suoi occhi di ghiaccio fissi nei miei. Annuisco leggermente, così lui prendere la sua giacca e me la poggia delicatamente  sulle spalle. Con la coda dell'occhio vedo Izzy andare dentro al locale, probabilmente per lasciarci soli.
Poggia la mano sul mio fianco e mi attira a se, è un movimento talmente spontaneo al quale il mio corpo risponde da solo.
Sorride nel vedere il mio imbarazzo.
Non sono ancora abituata a questa nuova situazione tra noi due. È ancora tutto strano.

'Forse perché siete fidanzati da neanche un giorno e già avete litigato? '
Molto probabile, ma quindi sei ancora viva!
'Già, negli ultimi giorni mi sono sentita un po' messa da parte... '

«Forse è meglio se torniamo a casa, ok?»

Mi sussurra all'orecchio. È così vicino che sento il suo respiro caldo sul collo.
Avverto le sue labbra posarsi su di esso.
Lascia una scia di baci sui quali soffia.
Chiudo gli occhi e gli aggancio le braccia al collo. I nostri corpi combaciano perfettamente come un puzzle. Gemo sottovoce.

«Sì, è meglio se andiamo a casa.»

Sentenzia sottovoce prendendomi la mano ed andando veloce verso l'auto.

Vi saliamo e dopo averla accesa partiamo.

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