È venerdì e io ODIO i venerdì.
Secondo me qualcuno con un senso dell'umorismo decisamente opinabile si diverte ad aprire delle grandi gabbie piene dei personaggi più allucinanti, che ti si riversano in negozio come se fosse l'ultimo giorno disponibile per dimagrire, abbronzarsi, ringiovanire e regolare l'intestino.
Almeno gli affari vanno bene e la giornata passa velocemente, alla fine ci ritroviamo a chiudere velocemente il negozio, stanche ma decisamente soddisfatte.
"Passa una bella serata e mi raccomando, abbi cura della tua aura!" Mi dice Luti allontanandosi con un occhiolino.
La serata con Stella e le altre non mi sembra più così male dopo la giornata di oggi, devo 'solo' trovare qualcosa da mettere.
Monto in macchina e la radio, amica fedele, passa 'Stuck in a moment' degli U2: 'It's just a moment, this time will pass...'.
Giusto: è solo un momento, poi passa tutto: magicamente mi ritorna il sorriso.
Arrivata a casa, dopo il bacio e una scatoletta al salmone per il mio Gaspare, faccio una bella doccia e, al ritmo di Gloria Gaynor, comincio a tirare fuori tutto quello che ho nell'armadio, dai pantaloni a zampa di elefante ai mini abiti di paillettes, cercando invano di abbinare i tre chili di troppo che ho preso da sei mesi a questa parte a qualcosa di civile del mio guardaroba.
Infine opto per i classici jeans con strappo tattico sotto la natica, top scollato sulla schiena stile 'vedononvedo' ed un paio di sandali tacco dodici che non guastano mai. Orecchini con strass - Marco li adorerà - e mega borsa Hermes maroccomade.
Guardandomi allo specchio non posso che essere soddisfatta: diciamoci la verità, ho ancoro i miei numeri.
Ore otto e trentacinque in punto il segnale: Stella strombazza con il clacson giù in strada.
Saluto Gaspare, chiudo la porta e cerco di non ammazzarmi per le scale con i tacchi; come un lampo sono in macchina dove mi aspettano tutte e quattro.
In un attimo è un tripudio di baci, gridolini ed euforia a mille: mi ci voleva proprio.
In quindici minuti arriviamo in Darsena, lo storico vialone pieno di locali dove purtroppo da ormai qualche anno l'età media dei frequentatori si è drasticamente spostata verso i quindici, rendendo noi ragazze un po' più 'mature' quanto meno fuori luogo. Unica roccaforte sembra rimasto il povero Jolly Pub al quale, si dice, sarà affiancato questo nuovo super locale.
All'apparenza è molto simile agli altri: un grande chalet di legno bianco con una corte coperta da tende candide sotto le quali si affacciano divanetti bassissimi e, anche questi, bianchi.
La prima, ovvia cosa che mi viene in mente è: quanto potrà mai durare tutto questo candore in un locale all'aperto davanti alla spiaggia? Magari possono sperare fino alla prima libecciata.
Tutti i tavolini pigmei sono sovrastati da orchidee e ad ogni angolo stanno di piantone super modelle fasciate in mini magliette pubblicitarie, c'è addirittura il buttafuori all'ingresso.
Accidenti qua fanno sul serio!
Mi aspetto quasi che mi chiedano la carta d'identità.
Il bouffet lascia ben sperare e noi ci tuffiamo a capofitto verso la pasta fredda e gli intingoli vari a disposizione.
"Stasera Mojito per tutte!" Esclama Stella in preda all'entusiasmo.
"Bimbe mi piacerebbe tanto ma se torno a casa ubriaca mio marito chi lo sente. Per me un prosecco e poi, non vi offendete, ma qualcuno dovrà pur guidare al ritorno."
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Una canzone all'improvviso
DragosteCassandra e una ragazza solare, indipendente e sicura di se, ma tutte le sue certezze verranno minate dall'incontro con Alberto. Nel giro di un'estate la sua vita e quella delle persone che ama verranno rivoluzionate... Ma il cambiamento, è sempre...