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Giugno, 1990

Ho le gambe che mi tremano, e sento la testa girarmi così forte che ho quasi paura di poter svenire da un momento all'altro.

Sono spaventata, e mi mette ancora più ansia il fatto che lui sembra al settimo cielo.

"Allora, come ti chiami?" Chiede, continuando a sorridere.

È un ragazzo, poco più alto di me, con i capelli biondi pieni di polvere e gli occhi azzurri molto vispi.

Indossa dei vestiti sporchi e rovinati da diversi tagli e, come se non bastasse, gli stanno anche larghi.

Ha i piedi scalzi, ma ciò che davvero mi spaventa è la catena che ha legata al polso.

"Ehi, sto parlando con te." Dice, schioccandomi un dito davanti "Non ti sarai mica incantata? So di essere bello, ma non esageriamo."

"Hai una catena." Sussurro, indicandola con gli occhi, non ascoltando nemmeno una sua parola.

"Oh," alza la mano destra, così da far tintinnare gli anelli in metallo. Fa una faccia un po' dispiaciuta mentre la guarda "si, questa è mia."

"Perché sei legato?" Chiedo, ancora troppo perplessa.

Perché i Collins hanno un ragazzino biondo legato nel loro granaio? Non è una cosa..normale.

"Tu perché legheresti qualcuno?" Mi chiede, tornando a guardarmi "Per non farlo scappare."

"E i Collins non vogliono che tu scappi?" Sono davvero confusa.

Il biondo sorride, e lo vedo sedersi a terra, incrociando le gambe e mettendoci le mani sopra "Ti ho chiesto il tuo nome."

Lo guardo, e quel suo sguardo così sicuro e spensierato mi fa sentire disorientata.

Non ho mai visto un ragazzino con uno sguardo come il suo, sembra quasi un adulto.

"Mi chiamo Hannah." Dico, quindi, accontentandolo.

Il biondo sorride, forse divertito "Ho letto un libro con una ragazza che si chiama Anna, era il suo diario."

"Il diario di Anna Frank?" Chiedo, e lui annuisce, facendo uno strano rumore con la bocca.

"Esatto! Mi è piaciuto molto, sai, sarà perché la capisco, infondo."

Lo osservo, studiandolo attentamente.

Sembra un barbone, ma non puzza come uno di loro, anzi, sembrerebbe solo un ragazzo che ha deciso di non lavarsi dopo aver giocato nel proprio granaio in un modo un po' scatenato.

Potrebbe essere normale, se non fosse per la catena.

Mi abbasso, sedendomi di fronte a lui, così da poterlo guardare meglio in viso.

"Il mio nome è Hannah, con due acca." Lo correggo, facendolo sorridere.

"Hannah con due acca? È carino. Io mi chiamo Cody, senza nessuna acca."

Sorrido, perché quella frase mi fa veramente ridere, ma poi mi ritrovo a pensare che questo ragazzo forse non ha mai visto qualcuno sorridere da anni.

Out of the window {Cody Christian}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora