I Collins non sono in casa, sono andati in centro a fare a fare chissà quale commissione.
Non ho capito bene, anche se penso che Jenna abbia nominato il loro anniversario.
Fatto sta che a me non interessa, perché questa è un'occasione d'oro.
Apro la porta, ritrovandomi subito ad affondare le scarpe nella moquette nera presente solo nella stanza dei miei genitori adottivi.
Ho poco tempo, e devo stare attenta se non voglio lasciare tracce.
Inizio ad aprire tutti i cassetti, frugando fra i vestiti, trovando solo le cose che normalmente si trovano dentro ad una camera da letto.
Apro l'armadio, frugando nelle tasche dei vestiti di Jenna e Marc, facendo quasi un sussulto quando trovo qualcosa in una giacca della prima.
Afferro il foglietto stropicciato, iniziando a leggere le varie parole scoordinate, ritrovandomi però delusa quando mi accorgo che non sono altro che una lista di luoghi da visitare.
Io sto cercando di capire perché abbiamo un ragazzo chiuso dentro il granaio e i Collins organizzano una vacanza per il loro anniversario: fantastico.
Chiudo le ante, decisamente affranta, guardandomi intorno per cercare di capire dove non ho ancora guardato.
Sbatto le palpebre, guardando verso il comodino sistemato nel lato del letto in cui dorme Marc.
Mi avvicino, già sentendo il cuore battermi forte quando mi inchino, aprendo il cassetto.
C'è un libro sulle tecniche di pesca e alcuni fazzoletti: nient altro.
Afferro il libro, iniziando a sfogliare pagina per pagina: Marc è il tipo di persona che sottolinea o prende appunti quando legge qualcosa, anche il giornale.
Il mio dito si ferma improvvisamente, bloccato sulla pagina duecentotre, dove noto esserci un segnalibro non proprio convenzionale.
Una foto, ingiallita e rovina su i bordi, raffigura una giovane donna sorridente.
È molto bella, con i capelli chiari legati in una lunga treccia e il sorriso brillante.
C'è solo una cosa che mi confonde: questa donna non è sicuramente Jenna, quindi perché Marc ha tenuto questa foto con sé per tutto questo tempo?
La giro, notando subito una data, anche se non proprio precisa: 1976.
Non mi dice nulla, anche perché al tempo non ero nemmeno nata.
Provo a pensare a Cody, alle poche informazioni che ho su di lui.
Quando arrivai qui era il 1990 e lui aveva quattordici anni, due in più di me.
"Oddio." Esclamo, portandomi una mano alla bocca.
Cody aveva detto di essere dentro al granaio da due anni al tempo, e che prima era stato comunque dentro questa casa.
Ripenso alla foto, al sorriso dolce della ragazza che avrà avuto all'incirca vent'anni: che centri qualcosa con Cody e la sua prigionia?
Devo capirne di più, devo indagare di più e..
"Hannah?"
Alzo lo sguardo, ritrovandomi quello di Jenna sorpreso verso di me: noto che i suoi occhi vanno per un istante al comodino di Marc.
Quindi lei sa qualcosa? Sa della foto e della ragazza?
"Che stai facendo?" Chiede, sempre perplessa.
"Oh," sospiro, rialzandomi "stavo cercando delle batterie per la mia radiosveglia."
"Non sono qui, ma in salotto." Dice lei, leggermente sospettosa.
"Giusto." Borbotto, facendo un sorriso dispiaciuto "Vado subito."
Quasi corro fuori dalla stanza, cercando di evitare di portarmi le mani al petto, nonostante senta il cuore esplodermi dentro.
Mi chiudo nella mia stanza, riuscendo finalmente a respirare, anche se non proprio normalmente.
Un unico pensiero che mi travolge la mente: devo capire chi sia quella donna.
***
Scorro sotto la grossa lente di ingrandimento il foglio di giornale plastificato, cercando di scorgere qualche nome o indizio fra le parole stampate.
La bibliotecaria ha storto gli occhi quando gli ho chiesto di mostrarmi tutti gli articoli di cronaca degli ultimi venti anni, ma alla fin fine mi sono ritrovata comunque davanti una spessa pila di fogli plastificati.
Per quanto la nostra cittadina sia piccola, sembra che il mestiere del criminale fosse piuttosto in voga in quegli anni, forse anche a causa dei numerosi raccolti scarsi ed epidemie di bestiame.
Giro il collo, sentendo le ossa stendersi e bruciare sotto la pelle: questa sedia in legno è così scomoda che non mi sorprenderei se sta sera mi ritrovassi con il mal di schiena.
Sospiro, prendendo un altro foglio dal mucchio, passandolo sotto la grossa lente di ingrandimento che la biblioteca offre per la lettura dei giornali.
In questo momento, vorrei davvero che quella macchina di cui tanto parlano su i giornali, il computer, fosse anche qui: dicono che riesca a trovare qualsiasi cosa nell'arco di qualche minuto anche in un numero esteso di parole.
Pressoché magia, ma è solo scienza e tecnologia.
Per sfortuna, però, Miss Banks, la bibliotecaria, detesta quegli aggeggi maledetti, e, comunque, da quello che so, quelle macchine, oltre a costare molto, non sono poi così utili.
Strofino le nocche sugli occhi, ormai stanca di leggere dell'ennesima rapina finita male o della vendetta di qualche contadino su qualche suo collega e il suo bestiame.
Prendo un altro foglio, sistemandolo sotto la lente e dando un leggero sguardo ai titoli e le fotografie.
Strabuzzo gli occhi, alzandomi dalla sedia mentre riprendo il foglio dalla lente, guardandolo con più attenzione.
I capelli sono chiari, lo vedo nonostante il bianco e nero, e il sorriso è decisamente il suo: è la ragazza della foto.
Guardo la data del giornale, sorpresa nel vedere una data insolita, 16 gennaio 1976, lo stesso anno della foto.
Abbasso lo sguardo, passando lo sguardo sulle lettere nere che contornano la piccola fotografia a pie' di pagina.
"Scomparsa da una settimana dalla cittadina di Vernon. Nome: Amelia Jean Christian. Capelli: biondi. Occhi: azzurri. Anni: 21. Altezza: 167 cm. Stato: nubile. Segni particolari: visibile stato di gravidanza."
Amelia Jean Christian.
Visibile stato di gravidanza.
"Oh mio Dio."
"Signorina, si sente bene?"
Alzo lo sguardo, notando Miss Banks che mi guarda con lieve preoccupazione.
Le mostro l'articolo, indicando la foto della ragazza "Sa se è stata ritrovata?"
Miss Banks si avvicina, afferrando il foglio plastificato, corrugando appena la fronte "Oh, mi ricordo di lei, un caso davvero terribile."
"Terribile?" Chiedo, preoccupata.
Miss Banks annuisce, ridandomi il foglio "E' stata trovata uccisa nei campi circa otto o nove anni fa, non ricordo bene: si pensa ad un rapimento finito male."
"Qui dice che era incinta." Sottolineo, e Miss Banks alza appena le spalle, confusa.
"Non è mai stato ritrovato nessun bambino."
Abbasso lo sguardo, fissando il sorriso gentile della ragazza.
Io so esattamente dove si trova quel bambino.
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Out of the window {Cody Christian}
Fanfiction1990: Hannah non conosce il significato di famiglia, probabilmente perché non ne ha mai avuta una e continua a passare la sua vita fra una casa famiglia ed un'altra. Ma tutto questo cambia quando viene adottata da Jenna e Marc Collins, una gentile c...