q u a t t o r d i c i

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Cody sta dormendo, stretto a sé quasi in posizione fetale mentre cerca di starci tutto sul piccolo materasso rotto e sgualcito.

Ed io, in questo preciso momento, mentre nella mia mente ancora scorrono le parole dell'articolo e davanti agli occhi lo vedo così indifeso e fragile, sento che devo fare di più.

So di per certo che la morte di Amelia è collegata alla prigionia di Cody, non ci sono dubbi, e questo vuol dire che è molto più in pericolo di quello che penso.

Devo salvarlo, questo è tutto ciò a cui penso, ma prima devo conoscere la storia, perché il peso del non sapere e il non capire mi sta opprimendo.

Mi inchino al suo fianco, scuotendolo appena per il braccio "Cody? Cody, svegliati."

Due occhi chiari si puntano su di me, e subito sento il cuore battere forte dentro il mio petto.

"Hannah." Cody sorride, mettendosi seduto "Ma che ore sono? C'è ancora buio."

"Sono le tre del mattino." Confermo, seria "Jenna e Marc stanno dormendo."

"Cosa?" Esclama, stupito e spaventato "Devi andartene."

"Hanno bevuto sta sera." Dico, continuando a fissarlo "Non si sveglieranno facilmente."

Cody si calma, anche se di poco, ed entrambi ci sediamo sul piccolo materasso sfatto.

"Perché sei qui, Hannah? Deve essere successo qualcosa di grave per farti correre un pericolo del genere."

Lo fisso e, per un breve secondo, Amelia è davanti a me, ben visibile nei tratti dolci di Cody.

Infilo la mano nella tasca, estraendo il foglio plastificato che gli porgo, osservando attentamente la sua espressione sorpresa.

Vedo la sua mascella tirarsi mentre il suo dito passa sulla foto in bianco e nero "Dove l'hai trovata?"

"Ho fatto delle ricerche." Confesso, seria "Ho trovato una foto nel cassetto di Marc e poi sono andata a cercare nei vecchi giornali, trovando lei."

Cody sospira, passandosi una mano fra i capelli biondi già spettinati "E' mia madre, ma questo tu già lo sai."

Annuisco, anche se quasi mi sento colpevole per l'aver investigato sulla vita di Cody senza nemmeno chiedergli il permesso.

"Hanno detto che è morta." Ribadisco, leggermente rattristata.

Annuisce, serio "E' così, e la sua morte è il motivo per cui io sono qui dentro."

Corrugo la fronte, confusa "Non capisco."

Cody si sistema meglio sul piccolo letto, e poi lo vedo allungare la sua mano fino alla mia, stringendomela con entrambe le sue "Non mi piace ricordare."

"Lo so, e mi dispiace, ma ho bisogno di capire da cosa ti devo aiutare a fuggire." Esclamo, cercando di convincerlo "Per favore, Cody."

Lui continua a guardarmi con i soliti occhi seri, ma anche così dannatamente disarmanti e, per un breve istante, sento i brividi crescermi lungo la schiena.

Distolgo lo sguardo, e lo sento sospirare.

"Mia madre viveva in un paese poco lontano da qui, ed era bellissima." Sorride, e per un attimo i suoi occhi si fanno sognanti "Intelligente, gentile, amata da tutti: pressoché perfetta, se non per un difetto."

Cody posa lo sguardo su di me e, questa volta, i suoi occhi sono freddi come il ghiaccio "Amava James Collins, l'adorato cugino di Marc Collins."

"James Collins?" Chiedo, non capendo: non ho mai sentito nessuno con quel nome.

"Oh, sicuramente non lo conosci: ormai è morto da tempo, forse per pazzia." Ribatte, facendo un sorrisetto amaro "Ebbero una relazione e nacqui io: tutto sommato niente di straordinario."

"Non capisco." Ammetto, cercano di collegare i fili di questo strano racconto "C'è scritto che questa donna è scomparsa prima della tua nascita."

"E' vero." Ammette Cody, quasi divertito "James e mia madre scapparono qui, nascondendo le loro tracce, minacciando i Collins di tenere il segreto. Quando nacqui, erano passati ormai mesi dalla scomparsa di mia madre e tutti già parlavano di altro."

"Però lei ora è morta." Costato, puntando lo sguardo su Cody, che stringe la sua mano intorno alla mia.

"E' stato James, quando avevo circa dodici anni: ebbe una delle sue crisi di testa e le sparò, forse incolpandola del fatto che avesse rovinato la sua vita, tenendo conto della fuga e la mia nascita."

Cody abbassa lo sguardo, e vedo le sue gote diventare più pallide mentre gli occhi si inumidiscono "James scappò il giorno dopo, e Marc e Jenna decisero di rinchiudermi qui dentro: volevano tenermi nascosto, forse per evitare che si indagasse sull'omicidio di mia madre, che rimase irrisolto."

Quando Cody finisce di parlare, io sono senza parole, e penso di averne tutti i motivi.

Questa storia è.. orribile, e non posso credere che i Collins stiano cercando di nascondere un assassinio, anche se si tratta di un membro della famiglia.

E poi tenere Cody rinchiuso qui dentro per evitare lo spargersi della verità? E' disgustoso.

"Hannah."

La mano leggera del biondo si posa sulla mia guancia, accarezzandola piano mentre i suoi occhi passano lungo tutto il profilo del mio viso, gentili "Hannah, mi spiace di averti spaventata."

"Non è paura quella che provo," Ribatto, seria "ma disgusto, oltre che incapacità a credere che tutto questo sia davvero potuto succedere."

Abbassa lo sguardo, abbattuto dalle mie parole così dure, proprio come la cruda verità che mi ha appena gettato addosso.

"Era un peso che volevo togliermi da un po'." Confessa, tornando a guardarmi, mentre le sue dita si stringono alle mie, proprio sotto ai miei occhi attenti "Non voglio che ci sia nulla fra noi, voglio che restiamo uniti."

"Lo siamo." Sussurro, ritrovando di nuovo i suoi occhi chiari, proprio come un mare cristallino.

Cody sorride, e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mettendomi allo scoperto il viso, ora probabilmente rosso fuoco.

"Voglio essere libero, Hannah, ma penso che la libertà che tanto sogno potrò trovarla solo se tu sei con me."

"Io sono con te, Cody." Ribatto, sicura "E ti farò uscire da qui."

Sorride, e tutta la stanza si illumina con il suo viso.

"Dai, vieni qui." Dice, allargando le sue braccia, dentro cui mi fiondo, sentendo subito il calore del suo corpo contro la mia pelle.

Le nostre mani sono strette, mentre un suo braccio mi circonda i fianchi, quasi a volermi impedire di scappare.

"Staremo bene, Hannah, saremo liberi, non ci sarà più nessuna gabbia capace di imprigionarci."

Il profumo dei suoi capelli è buono, la sua pelle calda, così come il respiro che mi sfiora il collo.

Sta sorridendo, riesco a sentirlo mentre mi accarezza distratto la schiena, arricciando le punte dei miei capelli intorno alle sue dita.

Credere alle sue parole, ora come ora, sembra così facile.

Out of the window {Cody Christian}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora