ALLISON

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                            capitolo 46
Resto a guardare la sua figura che si allontana velocemente dal parco
Non pensavo che lei amasse Blake,io non mi sono mai messa in mezzo e di certo non l'avrei mai fatto
Sicuramente,però,il motivo per cui è cambiata non è solo questo,ma non sono affari miei
Sembra davvero ieri quando io e lei ci incontrammo nel bagno,lei che piangeva perchè veniva presa in giro e io a consolarla
Adesso invece,sembra che tutto sia cambiato
Le persone cambiano,cosí si dice,ma io non ci credo.Perchè si puó cambiare molto esteticamente,ma la tua anima rimane quella.
Potrai diventare  cattivo,senza cuore,arrogante,ma dentro di te ci sarà sempre una parte che appartiene al passato:una parte di te che non puoi cancellare
Un tuono risuona in tutta la città,e io alzo immediatamente la testa verso il cielo vedendo grosse nuvole grigie coprire il sole
Mamme e bambini abbandonano il parcogiochi iniziando ad  andare a casa,così ben presto tutto inizia a essere disolato
Forse è meglio che vada anche io,non vorrei beccarmi un temporale
Mi alzo dalla panchina e lentamente ritorno a casa
-Sono a casa!-urlo appena entrata,chiudo la porta appena in tempo per sentire il cielo sfogarsi con una infinita pioggia
-Ciao Madison-mi saluta Dennis scendendo le scale e andando in cucina
Sospiro per poi andare nella mia stanza,mi butto sul letto e accendo il cellulare
467 messaggi e 19 chiamate perse
Apro subito le chiamate e vedo che appartengono tutte a Sam,quindi la richiamo sentendomi improvvisamente ansiosa
Spero che non sia successo niente
-Ehi Maddy-mi saluta lei allegra
Rilascio un sospiro,menomale sta bene
-Ciao Sam,mi hai chiamato?-
-Si,volevo dirti che sono a Miami,siamo tornati prima,dopo tutto quello che è successo non volevamo aspettare altri giorni,quindi abbiamo anticipato la partenza-dice lei tranquilla,come se la cosa non le dispiacesse,ma io la conosco e so quanto questo la renda triste
-Oh,mi dispiace,avreste dovuto restare lí,Sam.-
-Non vi avrei mai lasciato da soli,ok?Tu e mio fratello siete importanti per me,e non ce la facevo a stare lontana da voi,vuoi che vengo a casa tua?Stai bene?-mi chiede preoccupata
-Si,sto bene.E no,non preoccuparti ci vediamo domani-
-Sicura?-chiede lei sbadigliando
-Si,sicurissima.Adesso vai a dormire,ci sentiamo dopo-la saluto
-Ciao Maddy-sussurra prima di chiudere la telefonata
Appoggio la testa nel cuscino e chiudo gli occhi godendomi la pace del silenzio che mi circonda,peccato che questa pace venga interrota due secondi dopo da qualcuno che bussa alla porta della mia stanza
-Avanti!-ringhio frustata
Diamine!Chiedo solo un po di pace!
-Maddy,come stai?-mi chiede Jeremy entrando nella mia stanza
-Sto bene,cavolo.La smettete tutti di farmi al stessa domanda?-sbotto
-Scusa,io ero solo proccupato.Adesso ti lascio stare-la sua voce sembra dispiaciuta mentre i suoi occhi si incupiscono,e subito si gira per andarsene
Merda,non volevo ferirlo
-Jerry,scusa.Mi dispiace,ok?Vieni-batto la mano nel letto,proprio vicino a me
Lui non aspetta un altro secondo e si lancia addosso a me
Oddio moriró soffocata
-Jeremy non respiro!Aiuto!-urlo con voce ovattata da suo corpo
Lui scoppia a ridere senza accenarsi dal togliersi da sopra di me
Ok,l'hai voluto tu piccolo infame
Lo spingo sia con le braccia,sia con le gambe facendolo cadere dal letto,e io mi metto sopra di lui a cavalcioni facendogli il solletico,cosa che lui soffre molto
-Pietà,chiedo pietà-dice lui sfinito dalle risate
Ridacchio e mi alzo distendendomi di nuovo nel letto,lui mi imita e poco dopo siamo faccia a faccia
-Ancora devi dirmi la cosa della lettera-sussurro  toccandogli i capelli e osservandolo spalancare gli occhi
-Non è niente,davvero-dice,ma sembra insicuro
A questo punto mi alzo e mi metto seduta ad osservarlo
-Dai parla,lo sai che sono qui per aiutarti e per ascoltarti.Qualunque cosa dirai non mi farà cambiare la mia opinione su di te,hai capito?-
Lui mi guarda prima indeciso e poi rassegnato
Si tira su a sedere come me e prende un cuscino stringendoselo al petto dopo di che incomincia a parlare -Come sai,prima che i miei si separassero,ogni anno io e la mia famiglia andavamo a Miami per passare le vacanze estive,mio padre aveva molte conoscenze e amici così un giorno decidemmo di andare a trovare uno di loro. Appena entrai in casa vidi tutta la famiglia tra cui una splendida bambina dai capelli neri di nome Allison,ebbi il tempo di conoscerla e in quel momento lei era diventata una persona molto speciale per me;ogni anno in cui io andavo in vacanza mi divertivo un mondo e non due non volevamo mai staccarci.Era la mia migliore amica,ma non fraintendere ero solo un bambino e ancora non ci eravamo incontrati-si ferma per poi continuare-nello stesso anno in cui iniziammo a legare tanto, rinunciai alla vacanza a Miami per stare con te,così io e lei ci allontanammo.
Quando ero venuto qui a sedici anni,la incontrai proprio davanti alla pizzeria, ci misi un po' a riconoscerla e appena la vidi corsi da lei.
Allison sembrava non ricordarsi di me,ma appena le dissi il mio nome lei mi incominciò ad incolpare per essermene andato senza averla mai sentita e non essermi mai preoccupato di lei, pensava che la usassi. Tentai di negare tutto ciò,ma non mi volle ascoltare e piangendo,andó via.
Ritornai a casa, mi sentivo così in colpa,così dopo aver cercato il suo numero,provai a chiamarla ma non rispondeva perciò decisi di chiamare sua madre che appena mi rispose riconobbi la sua voce disperata che mi stava informando che Allison era stata investita. Andai subito da lei, fui arrivato in tempo per vedere il suo corpo portato via dai soccorsi. Era morta. Il mondo mi era crollato addosso, è tutta colpa mia.- appena finisce di parlare una lacrima mi riga il viso, mi dispiace veramente tanto.
-J-jeremy, mi dispiace tantissimo. Ma stai tranquillo non è colpa tua.- lui sembra non volerne parlare -Non importa ormai è passato e l'ho superato... vado in cucina a mangiarmi qualcosa. Vieni?- lo seguo e dopo aver preso il barattolo di Nutella decidiamo di mangiarci due o tre panini.
Alla faccia della dieta.
-E la lettera?Era per lei?-chiedo esitando sulle mie parole
-Si,da quel giorno ho iniziato a scrivere una specie di diario,facendo finta di parlare con lei,puó sembrare una cosa stupida,ma mi fa sentire bene-
Si vedeva che era nervoso,magari avrei dovuto non insistere su questa storia ma ero troppo curiosa.
Ma da quando siamo nella camera ho un pensiero che mi vaga nella mente e non riesco a mandare via.
Jeremy non si è fatto sentire perchè mi aveva conosciuto,vale a dire che io ero diventata la sua migliore amica e l'avevo rimpiazzata. Forse è stata colpa mia,se lui non mi avesse conosciuto lei non sarebbe morta.
Ma ho sempre tenuto tanto a Jeremy sarebbe stato impossibile lasciarselo scappare.
Decido di non pensare a questa ridicola osservazione e mi dedico a mangiare il mio panino.
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Din-don
Il suono del campanello mi fa sobbalzare e svegliare di colpo
-Oh,dannazione!Jeremy!Vai ad aprire!Dennis!-urlo parecchio innervosita
Niente,solo silenzio
Din don
Di nuovo,il campanello suona e io sono costretta ad alzarmi in condizioni pietose,con il pigiama addosso e i capelli tutti annodati
  -Alexia? Ma che diavolo ci fai qui a quest'ora?-
Chiedo ancora assonnata,stropicciandomi gli occhi
-Svegliati! Ho scoperto una cosa importantissima. JEREMYY!DENNIS!MUOVETEVI!-urla per svegliarli
-Ma cosa è tutto questo rumore? E tu che ci fai qui?- chiede lui scendendo le scale più addormentato di me
-Che diavolo!?-sbotta Dennis arrivando nel soggiorno quasi correndo
-Ho capito chi è la persona,che ha mandato il messaggio- dice tirando fuori dallo zaino il suo laptop,poi continua
-Guardate,qui mi indica esattamente la sua posizione,sappiamo dove abita. Andiamo forza!- dice rimettendo tutto dentro
-Che diavolo dici?E se ci succede qualcosa?-chiede esitante Jeremy
-Tranquillo,mi sono assicurata di tutto!Adesso senza fare domande andiamo!-ci trascina davanti la porta
-Ma sei matta?? Devo prepararmi- dico fermandomi e andando velocissima al piano di sopra.
Dopo aver fatto tutto in fretta e furia ci dirigiamo alla macchina e dopo aver impostato il navigatore lasciamo a Jeremy la guida.
-Stiamo girando in tondo!- dico esausta
-Aspettate...- dice Alexia -Eccoci- dice indicando una piccola casetta blu
Scendiamo tutti dall'auto e ci ritroviamo davanti la porta
-Suono?- chiedo
-No guarda aspettiamo fino a quando esce. Lo avete portato il pranzo?- ironizza
-Molto simpatica- dico dopo aver suonato il campanello
All'improvviso vediamo la porta aprirsi ...

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