capitolo 23: l'ignoranza è paura

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La testa di Peter sbucò da un angolo per osservare la strada colma di infetti.
- Sei sicuro che l'urlo sia arrivato da qui?

- Mi sembrava proprio di sì... forse mi sono sbagliato.

Timothy si sedette appoggiato al muro e sospirò guardando il vuoto.

- Magari è già morta... siamo qui a cercarla da 20 minuti, Pensa se gli altri sono già arrivati alla base, pensa se sono già partiti senza di noi.

- Tanya non partirebbe mai senza di te, Tim. Probabilmente abbiamo messo in pericolo anche lei che ci sta cercando.

- Spero vivamente che non sia così, qui ci sono veramente troppi zombie anche per una come lei.

- hai sentito?

- cosa?!

- un lamento... qualcuno sta piangendo.

Timothy si alzò di scatto e guardo dall'altra parte della strada.

- guarda! C'è una porta Barricata lì, potrebbe esserci qualcuno che non riesco più a uscire.

- Magari è ferito...

- dobbiamo provare a salvarlo.

Peter preso un pezzo di asfalto e lo lanciò su un palo nella direzione opposta così da attirare più zombie possibile. Attraversarono la strada correndo e uccisero uno zombie che era intento a strappare la carne di un braccia separato dal suo corpo originale. Cominciarono a battere sulla porta e a cercare di aprirla, ma era chiusa a chiave e non c'era modo di spaccata senza usare qualcosa.

- Stai tranquilla, adesso ti apriamo noi!

Peter raccolse un pezzo di ferro e comincio a colpire ripetutamente la porta di legno. Timothy intanto sparava ad alcuni zombie che si erano accorti della loro presenza e gli stavano venendo incontro. Piano piano il ragazzo riuscì ad aprire una breccia per far passare la mano e aprire la porta dall'interno. I ragazzi piombarono in una stanza buia e della persona che avevano sentito piangere poco prima non c'era nemmeno l'ombra. Poco tempo dopo i loro occhi riuscirono ad abituarsi alla scarsa luminosità e si accorsero che sotto un tavolo una ragazza era tutta rannicchiata e li guardava piangendo.

- Non...non dovevate entrare.

- Stai tranquilla adesso ci siamo noi.

- Non sapete che cosa avete fatto, i-io mi ero rinchiusa con lui, non volevo che uccidesse altre persone oltre alla mia squadra.

- Chi? Di chi stai parlando?!

- Non lo so, ma è intelligente. Più di qualunque infetto io abbia mai visto. Ha cominciato lentamente a mangiarmi le braccia, aspettando che qualcuno aprisse la porta per salvarmi.

I ragazzi notarono solo a quel punto che la ragazza era completamente senza mani e continuava a perdere sangue sui vestiti.

- Adesso voi lo avete liberato, adesso probabilmente e nell'altra stanza che ci sta ascoltando, probabilmente sta analizzando la situazione per capire se siete armati o meno.

- Vieni, dobbiamo andarcene!

- No lasciatemi qui, i suoi denti hanno una specie di sostanza paralizzante ne o prese in quantità elevate non riesco più a muovere le gambe da qualche ora. Scappate voi io tra poco mi trasformerò in zombie.

- Vorresti morire dignitosamente?

- È un desiderio che non posso permettermi.

- Allora lascia fare a noi.

Peter puntò la pistola alla testa della ragazza e premette il grilletto. Il sangue gli schizzò il viso pallido e sporcò ancora di più il parquet sul pavimento. Peter girò la testa verso Timothy e si accorse che il ragazzino puntava lo sguardo dritto su una porta che dava alla cucina. Un essere alto più di un normale uomo li osservava con i suoi innumerevoli occhi appesso a testa in giù sullo stipite della porta.

- Forse era meglio non usare la pistola.

Timothy si girò a guardare Peter che aveva un espressione terrorizzata.

- C'è una possibilità di riuscire a scappare?

- Non credo. Guardagli le gambe, sono il doppio di un normale essere umano. Ci metterei la mano sul fuoco, quella cosa ci raggiungerebbe in un nano secondo.

- E se proviamo a sparargli?

- sa che abbiamo una pistola, se è uscito allo scoperto così facilmente significa che non gli facciamo paura.

Timothy cominciò a guardarsi intorno nervoso ma non c'era nulla che potesse aiutarli. Preso dal panico si girò verso la porta con uno scatto e cominciò a correre più veloce che poteva.

- Timothy no!

Il ragazzo lo seguì a ruota e cominciò a spare agli zombie che cercavano di raggiungerlo. Un urlo stridulo sovrastò tutti il rumore circostante e costrinse i due a girarsi verso la casa da dove erano appena scappati. La creatura era fuori in strada, aveva le braccia molto lunghe e al posto delle dite degli artigli molto lunghi, ma la cosa che faceva più paura era il viso che sembrava quasi un teschio con una lunga linea che divideva la testa completamente a metà. I denti erano molto piccoli ma a punta e il naso era un buco senza fondo. Non aveva né capelli, né sopracciglia e gli occhi erano tanti, piccoli e completamente bianchi. L'essere afferrò con la bocca il braccio di Peter e cominciò a tirare. Il ragazzo gridò di dolore e passò la pistola all'altra mano, per poi svuotare tutto il caricatore sul corpo del mostro con scarsi risultati. L'essere era di una tenacia incredibile, per quanto avesse i proiettili in tutto il corpo, continuava a tirare così forte il braccio di Peter che alcuni tendini si lavorarono pian piano. Timothy sparò due colpi sulla testa di alcuni zombie e poi si mosse in direzione di Peter.

- Tim scappa prima che uccida anche te! Hai sentito la ragazza, paralizza le sue vittime, io ormai sono spacciato, salvati almeno tu.

- Non ti lascerò qui a morire Peter. Resisti, farà male.

Il ragazzo si avvicinò alla creatura e con uno scatto girò la testa del mostro, rompendogli l'osso del collo. Sfortunatamente la creatura aveva più forza di quello che si pensava e rimase con la bocca sul braccio di Peter tanto da strapparglielo completamente.

- Non l'ho ucciso, dobbiamo scappare subito! Dobbiamo arrivare in un posto sicuro prima che la sostanza faccia effetto.

- Tim...

- Si?

- Grazie. Ti sarò per sempre riconoscente.

Boom Zombie / 1^ version (2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora