Capitolo 7

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«Michelle ti presento Alberto»mi dice Jean.Davanti a me c'é un ragazzo alto,dai capelli biondi e occhi azzurri.È molto bello ma io preferisco Jean.No,ma cosa penso tra di noi c'è solo semplice amicizia.
«Piacere di conoscerti»decido finalmente di rispondere.
«Il piacere è mio....se non fossi fidanzata uscirei con te»dice Alberto.
«Sì,lei é impegnata con me»risponde Jean in modo protettivo.
«Va bene ma io ottengo sempre quello che voglio»dice facendomi l'occhiolino.Mi sembra troppo arrogante per i miei gusti...
Io e Jean abbiamo deciso di passare un pò di tempo con lui per scoprire qualche indizio,ma la cosa sembra essere molto difficile...
«Allora Alberto,che università fai?»
«Mio padre vuole che io diventi un dottore...sai che noia!!!»
«Allora perché hai accettato?»
«Io non volevo fare niente nella vita ma volevo che lui mi desse uno stipendio per poter vivere decendemente....non ha accettato e mi ha fatto la prediga come fanno tutti i genitori noiosi.»
«Sei uno scansafatiche in poche parole...»dico sottovoce.
«Cosa dolcezza?»mi risponde.
«Niente,tranquillo»
«Comunque perchè sei qui?»dico io.
«Mi servono dei soldi per comprarmi una nuova auto?»
«Quale auto?»dice Jean facendomi ricordare della sua presenza.
«Una Ferrari»
«COSA!Tu lo sai che tuo padre è stato derubato di recente?»
«Certo ma lui trova sempre il modo per accontentarmi...».Questo qua non sta bene....penso tra me e me.
«Se no dovrò prendermi i soldi da solo»continua lui.
«In che senso?»
«Niente lascia stare»
«Ok...»
«Adesso devo andare da Rachel»
«Perchè?»chiede Jean.
«Non sono affari tuoi»risponde Alberto scocciato,e se ne va in sella alla sua moto.
«Allora io potrei farti vedere l'albero genealogico della mia famiglia...che ne dici?»mi dice Jean.

<<Sarebbe perfetto!>>rispondo io.Mi porta in una stanza che assomiglia a una libreria:in mezzo c'è una grande scala di legno che porta al secondo piano e ai lati due librerie con scaffali pieni di libri.

<<Ogni libro corrisponde alla biografia di ogni membro della famiglia>>mi spiega lui.

<<Quindi ci sei anche tu?>>

<<Il mio libro è ancora in lavorazione>>dice facendomi l'occhiolino.Incuriosita mi avvicino e prendo un libro con sopra scritto "Elisabeth".

<<Chi è lei?>>chiedo.

<<Ehm...mia mamma>>risponde lui con aria triste.

<<Mi dispiace...ne vuoi parlare?>>dico dispiaciuta.

<<Non ti preoccupare magari te ne parlo dopo>>

<<Va bene...>>.Ho paura di averlo ferito perciò decido di cambiare argomento:<<Perché non andiamo in centro a fare un giro....sai per staccare un attimo e poi non ho ancora visto Parigi!>>

<<D'accordo>>dice e gli ricompare subito il sorriso.

Saliamo sulla sua moto e mi stringo forte a lui perché non ho ancora sorpassato la paura delle moto.L'aria fresca del pomeriggio mi accarezza la faccia e penso che questa è la città giusta per me.In verità ho già visitato Parigi,infatti era solo una scusa per risollevargli il morale,e perciò decido di visitare solo la Tour Eiffel e Versailles.

Arriviamo finalmente in cima alla Tour Eiffel dopo una marea di gradini e quello che vedo è spettacolare.Eppure non è la prima volta che vengo qui ma sono rimasta a bocca aperta.C'è un sacco di gente ,e io odio l'affollamento di persone, perciò decido di andare via il più presto possibile.

<<Mi fai una foto?>>chiedo a Jean.

<<Certo>>.Faccio per dargli il telefono ma una bambino correndo mi fa andare addosso a Jean.Lui mi afferra per il fianco e i nostri visi si ritrovano a pochi centimetri di distanza.Di nuovo.Stavolta so cosa fare e rispondo imbarazzata:<<Grazie>>

<<Prego...forse è meglio se adesso andiamo a Versailles>>

<<Va bene>>.Arriviamo e decidiamo di prendere in noleggio una mini macchina.

<<Guido io>>dico con aria di sfida.

<<Non se ne parla...sono io l'adulto qui>>

<<Quindi io sarei una bambina?>>

<<Si, mocciosetta>>.Dopo mezz'ora di litigata vince lui.I giardini di Versailles sono incantevoli.Le rose sono i miei fiori preferiti e infatti per tutto il viaggio non smetto di ammirarle.Passiamo insieme l'intero pomeriggio e lui decide di riaccompagnarmi all'hotel. Ad un certo punto mi accorgo che sta andando nella direzione opposta.

<<Ehm...Jean l'hotel è dall'altra parte>>

<<Che sbadato!Ho dimenticato di dirti che oggi c'è una festa in onore di Alberto...ovviamente sei invitata>>

<<Mai io non voglio venirci>>rispondo scocciata.

<<Devi in quanto mia fidanzata>>

<<E va bene>>dico alzando gli occhi al cielo.

Arriviamo alla festa e non c'è molta gente,solo persone vestite in modo elegante e da come si comportano sembrano degli snob.Mi sento fuori luogo,d'altronde indosso solo una maglietta bianca e dei jeans.La cosa positiva è che posso scoprire qualcosa sugli amici stretti della famiglia.

<<Io vado un attimo ad avvisare mio zio della tua presenza e poi torno>>mi dice Jean.

<<Va bene>>.Mi sto per sedere ma una mano mi afferra per la spalla e mi fa voltare.

<<Michelle se vuoi fare bella figura coi miei parenti devi vestirti meglio...vieni che ti presto un vestito>>mi dice Rachel.Dopo mezz'ora di preparazione Rachel ha finito la mia trasformazione.Mi guardo allo specchio e non mi riconosco:indosso un vestito azzurro con dietro una scollatura a v e un fiocco sul davanti.Ho dei tacchi abbastanza bassi per poter camminare decentemente e un trucco leggero per dare un pò di luminosità al volto.Sono proprio soddisfatta del risultato.

<<Grazie Rachel!>>

<<Ci si aiuta tra amiche...ora andiamo di sotto...Jean ti starà cercando>>

<<Hai ragione>>.Scendiamo e scorgo in lontananza Jean parlare con una ragazza....una RAGAZZA!Mi avvicino e recito la parte della fidanzatina gelosa:

<<Ciao amore,chi è lei?>>

<<Lei è la figlia del migliore amico di mio zio>>.La ragazza mi saluta con la mano.

<<A ciao...che ci fai qui>>

<<Sono venuta a salutare Jean>>

<<Bene l'hai fatto ora sparisci>>

<<Che scontrosa che sei...non capisco come Jean possa amarti>>

<<Come scusa?Sei solo invidiosa,oca!>>

<<Michelle!>>mi rimprovera Jean.

<<Non fa niente tanto ora me ne vado....ci vediamo dopo Jean>>risponde lei ignorandomi.

<<Ma cosa ti è saltato in mente?>>mi dice Jean.

<<Hai visto cosa ha detto?>>

<<Si,ma ho sentito anche quello che hai detto tu...vuoi mandare il piano a monte?>>

<<Scusa,mi dispiace tanto>>.Sono le uniche parole che riesco a dire.

Una spia e mezzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora