Capitolo 18

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Layla è una persona molto interessante,sono stata colpita dalla storia che mi ha raccontato.Lei ha deciso di fare economia perché la sua famiglia era proprietaria di una banca ,ma poi dei criminali locali,dopo continue minacce, hanno  fatto esplodere l'edificio.Vuole riscattare il duro lavoro dei famigliari a qualunque costo.
<<Allora,mi hai detto che stai dai tuoi zii, giusto?Potrei sapere come si chiamano?>>mi chiede lei.
<<Cos è,un interrogatorio?>>rispondo scherzando.
<<No,niente affatto,è solo che,come avrai capito dal mio racconto,qui in città ci sono molte organizzazioni mafiose e non vorrei che tu fossi la nipote di uno di loro...potrebbe essere pericoloso>>
<<Tranquilla,riesco a badare a me stessa>>
<<Mhmm...ok...ma stai attenta>>mi risponde per niente convinta.Almeno sono riuscita a distrarla perché se avessi dovuto rispondere non so cosa avrei detto dato che non conosco le persone che mi ospitano.
<<Perché non mi fai visitare la città?Vorrei conoscerla meglio>>propongo io.
<<Ho un'idea migliore!Vieni a casa mia così ci divertiamo un po' e iniziamo a studiare per il prossimo esame>>
<<E così mi sfrutti per aiutarti in matematica?>>rispondo sarcasticamente.
<<Niente affatto!Andiamo e non lamentarti>>

Arriviamo a casa sua dopo 10 minuti di viaggio e devo dire che ne sono valsi la pena perché la sua villetta è diversa da come me l'aspettavo.L'esterno è tutto colorato,i muri sono gialli e il tetto è rosso,invece entrando ti ritrovi in un'atmosfera esotica.Ai muri sono appesi dei quadri raffiguranti degli elefanti, l'attaccapanni è a forma di giraffa e il divano è nero a strisce bianche come quelle di una zebra.Molto originale,devo dire,forse un po'troppo.
<<Dai vieni...ti mostro la mia stanza!>>mi dice Layla,prima di venire interrotta da una voce maschile:
<<Sei qui!Vieni che ho una notizia per te>>
<<Sì papà,arrivo>>.Segua la mia nuova amica nella cucina che è molto più piccola della sala precedente.
<<Non sai chi sta per ritornare in città?Gli Steplenton.>>
<<Ma è una buona notizia,no?Così riusciremo una volta per tutte a denunciare i loro crimini!>>risponde Layla.
<<Figlia mia,non devi sottovalutare il tuo avversario,lo sai che ci abbiamo provato tante volte senza successo>>
<<Scusate l'interruzione ma chi sono questi Steplenton?>>chiedo incuriosita.
<<Scusami tanto Michelle,mi ero scordata di te!Papà spiegale te chi sono i nostri rivali>>
<<Gli Steplenton sono i mafiosi più potenti della zona.Stanno ritornando in città perché gira voce che abbiano ritrovato i loro figli.Odiamo la loro famiglia perché ha distrutto la nostra e vogliamo fargliela pagare>>
<<Sì infatti sono loro che hanno fatto esplodere la nostra banca>>mi dice la mia amica.
<<Mi dispiace tanto,se posso fare qualcosa ditemelo>>rispondo io.
<<Sfortunatamente credo che non ci sia niente che tu possa fare>>mi risponde il padre afflitto.
<<Ok,ora noi andiamo di sopra a studiare...se ti serve qualcosa chiamami>>dice affettuosamente Layla a suo padre.

Dopo aver studiato per 2 ore sono stanca morta perciò decido che è ora di andare a casa.Io e Jean ci eravamo messi d'accordo che appena avrei finito l'avrei chiamato per venirmi a prendere.Lo chiamo una volta non mi risponde.Una seconda volta,neanche.Alla terza Layla si offre di accompagnarmi a casa,ma non sapendo l'indirizzo non vedo come possa farlo.Ad un certo punto sento un rumore di clacson e guardo fuori dalla finestra:è Jean che è venuto finalmente a prendermi.
<<Grazie mille Layla,ci vediamo domani>>la saluto per poi salire sull'auto.
<<Perché ci hai messo tanto?Ti ho chiamato per ben tre volte!>>lo rimprovero .
<<Anche io avevo degli impegni...>>
<<Oh davvero?E che genere di impegni?>>
<<Sono uscito con degli amici>>risponde sulla difensiva e dato che non voglio continuare la discussione dico:
<<Va bene,stavolta ti credo>>
<<Grazie...comunque il maggiordomo ha un annuncio da farci>>
<<Ancora?>>rispondo scocciata.
<<Guarda che non ci ha mai detto qualcosa d'importante...>>
<<Sì,scusa,è solo che per oggi ho sentito già troppe cose>>rispondo io per poi mettermi ad ascoltare la musica sul telefono,lontana da brutti pensieri.

Arrivati a destinazione incontriamo subito Jerald.
<<Allora,che cosa volevi dirci?>>
<<Rachel vieni domani>>
<<Intendi che viene qua....In questa casa?>>
<<Si, esatto>>
<<Come fai a saperlo?>>chiedo io.
<<Me l'ha detto lei>>
<<E perché non ha chiamato noi?>>
<<Io non lo so>>
<<Ma tu potresti farci parlare con lei?>>
<<Credo proprio di no...mi ha detto chiaramente che non vuole, per adesso,parlare con suo fratello>>
<<Questo è molto strano...Perché non dovrebbe parlare con me?Tanto poi ci vediamo domani e quindi che senso ha?>>risponde Jean arrabbiato.
<<Forse è meglio che ti calmi...è evidente che Jerald non sa niente.Come hai detto tu,quando domani arriverà,chiederemo delle spiegazioni.>>cerco di farlo ragionare.
<<Va bene,forse hai ragione...Ma tu sai quando arriveranno i padroni?>>chiede Jean al maggiordomo.
<<No>>
<<In questa casa nessuno sa niente!>>dice Jean infuriato per poi andarsene.Lo capisco,è un momento difficile,non sa a chi credere,ma io ci voglio essere per lui.Non lo abbandonerò,non solo perché il mio lavoro non me lo permette,ma anche perché gli voglio bene.Le persone vanno capite,amate e non abbandonate al proprio destino.Solo così si cresce,si impara dai propri errori e si diventa più forti.

Una spia e mezzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora