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Mancano solo due giorni alla partenza e questa sera io e Dylan avremmo avuto il nostro primo e vero appuntamento. Non vedo l'ora. Tra di noi va tutto alla grande, ma la mia più grande preoccupazione è la distanza.
La distanza che ci avrebbe diviso, che ci avrebbe cambiato e forse chi lo sa, magari avrebbe fatto anche in modo che io e Dylan ci lasciassimo, nonostante ci provassimo con tutto noi stessi affinché le cose andassero nel modo giusto.
Da circa cinque giorni, ogni sera, vado a dormire da Dylan, o lui viene da me. Non è ancora successo nulla tra di noi, ma sicuramente sarebbe accaduto qualcosa questa sera e a me sarebbe andato bene così.
«Ehi Dy» dico tornando dal bagno nella sua camera e lui, stranamene, dorme ancora. Questo ragazzo è un gran dormiglione. Mi avvicino e mi metto sdraiata sul letto vicino a lui a guardarlo. È così bello e rilassato mentre dorme. I muscoli delle braccia sono rilassati come i suoi addominali leggermente accennati e guardarlo dormire mi rilassa anche a me, in qualche modo. Gli passo una mano nei capelli arruffati e d'un tratto lui si gira abbracciandomi, tenendo ancora gli occhi chiusi.
«Farò finta di non sapere che sei sveglio» dico continuando a fargli i grattini sul braccio, visto che li adora, e lui mi sorride. Quei suoi sorrisi sono solo per me, me lo ha detto lui.
Ha la testa appoggiata sul mio seno e, per quanto mi piaccia stare così accoccolata a lui, mi sta facendo leggermente male.
«Amore mi piace davvero stare così con te, ma mi stai facendo un po' male.»
Si alza e mi guarda.
«Devo ammettere che hai le tette morbide» dice appoggiando la testa sulla mia pancia.
«Dylan!» Lo rimprovero.
«Ho solo detto la verità» replica alzandosi appoggiando la schiena sulla spalliera del letto ed io mi accoccolo a lui appoggiando la testa sulla spalla. Stare tra le sue braccia mi fa sentire protetta in quanto ha delle spalle larghe ed è abbastanza alto. È il mio scudo.
«Allora cosa facciamo oggi?» Chiede lui accarezzandomi i capelli.
«Potresti cominciare con il dirmi cosa faremo stasera. Dove andiamo?» Chiedo con un sorriso sperando di tirargli fuori qualche informazione.
«Non te lo dirò è inutile. Non ti piacciono proprio le sorprese eh!»
«Non è che non mi piacciano, ma non so mai cosa mettermi. Non esiste un abito da sorpresa» dico pensando a tutti i possibili outfit.
«Devi vestirti elegante. Per me potresti metterti anche un sacco e saresti lo stesso bellissima» mi dice alzando le spalle.
«Sei un grandissimo adulatore Dylan Ross.»
«E tu sei bellissima» dice toccandomi il naso con il dito.
«Mi piace quando mi fai così tanti complimenti.»
In risposta lui mi bacia.
«Mi dispiace dirlo amore mio, ma devo andare, devo finire di preparare la valigia» dico cercando di alzarmi dal letto, ma lui mi blocca cingendomi con le braccia la vita.
«Ho bisogno di stare con la mia ragazza» si lamenta.
«Vienimi ad aiutare a fare la valigia allora.»
«Posso? Pensavo non volessi» chiede con gli occhi che gli brillano.
«Perché mai?»
«Non lo so» dice alzandosi.
«Tu ferma lì, io mi vesto e andiamo, non ti muovere» dice alzandosi dal letto ed inciampando sui pantaloncini che erano per terra per poi comportarsi come se non fosse successo niente andando verso il bagno.
È davvero buffo a volte e lo adoro, l'ho già detto?

«Mi passi le magliette che ci sono in quel cassetto?» Gli chiedo indicandole.
«Tieni» dice poggiandole sul letto.
«Che altro devo mettere in questa valigia?» Mi chiedo grattandomi la nuca.
«Le scarpe!»
Le prendo e comincio a metterle dentro, ma quando mi giro le ritrovo fuori. Guardo Dylan che mi guarda a sua volta come per dire 'che ho fatto?' Sbuffo e le rimetto dentro. Vado in bagno per prendere le altre scarpe e quando torno, vedo che sono di nuovo fuori.
«Mi stai prendendo in giro?» Chiedo guardandolo mentre ho tre paia di scarpe in mano.
«Non voglio che tu parta» dice buttandomi sul letto e facendomi cadere le scarpe per terra.
«E pensi che io voglia lasciarti qui? Se potessi ti porterei in valigia con me.»
«Mi mancherai troppo» dice baciandomi.
«Anche tu, però ora non disperiamoci, abbiamo ancora due giorni» dico cercando il lato positivo della situazione.
«Due giorni sono niente in confronto a quelli che staremo lontani.»
«Ti verrò a trovare, non pensiamoci ora» continuo baciandolo. È uno di quei baci che si danno due persone che non vogliono lasciarsi andare mai più, uno di quelli che ti rimane dentro.
«Ti chiamerò ogni giorno» sussurra tra un bacio e l'altro.
«Baciami e stai zitto Dy» dico azzittendolo con un bacio.
Da un semplice bacio sta diventando qualcosa di più, le sue mani toccano il mio corpo ovunque mentre le mie giocano con i suoi capelli. Se davvero è arrivato il momento di fare l'amore, avrei lasciato che accadesse, volevo sentirmi sua più di quanto già lo fossi.
Si ferma a guardarmi e, proprio quando sta, per ricominciare a baciarmi, entra la nonna di Scarlett. Dio che tempismo!
«Oh mio dio, Madison non volevo interrompervi» dice nonna e io di scatto mi alzo dal letto, mentre sento Dylan imprecare.
«Non ti preoccupare,non hai interrotto nulla, dovevi dirmi qualcosa?» Le chiedo con imbarazzo.
«Volevo dirti che la macchina che vi porterà all'aeroporto arriverà alle otto di mattina.»
«Grazie mille.»
«Non c'è di che, cara» dice uscendo.
«Oh mio dio che figuraccia» dico sedendomi sul letto con le mani nei capelli.
«Che urgenza c'era di dirti a che ora passava la macchina?»
«Glielo ho chiesto io» ammetto.
«Io ora vado, ci vediamo dopo» dice con tono duro.
«Te la sei presa perché le ho detto che non ha interrotto niente vero? Ti conosco troppo bene Dylan, lo so che è per questo, ma non potevo dirle 'no tranquilla stavamo per scopare'.»
«Punto primo...» dice mostrandomi il pollice
«...hai ragione, me la sono presa per quel motivo, punto secondo...» continua tenendosi l'indice «...noi stavamo per fare l'amore che è ben diverso dal fare sesso. Capito?» Dice serio.
«Ma certo» dico ridacchiando «scusa, ma non riesco ad essere seria quando fai quella faccia» aggiungo scoppiando in una sonora risata.
«Che fai ti prendi gioco di me?» Chiede con faccia da sfida.
«Non oserei mai.» Lo prendo in giro.
«Ah si?» chiede guardandomi, non gli do tempo di dire altro che lo bacio e lo faccio sedere sul letto per mettermi poi a cavalcioni su di lui.

«Ci tengo a te, capito?» Gli dico.
«Anch'io ci tengo piccola» dice baciandomi.
Si sdraia mentre con le mani mi palpa il sedere. Quelli che ci stiamo dando sono baci lenti, pieni di amore e di passione, di voglia di uno dell'altro.
«Mad hai tu il mio...» Chiede Scarlett entrando in camera.
«Non ci credo» dice Dylan buttando la testa all'indietro e le braccia sul letto ed io appoggio la testa sulla sua spalla.
«Voi Baker avete un tempismo impeccabile» dice alzandosi dal letto e facendomi ridacchiare.
«Amore ci vediamo dopo. Vedrai che stasera non ci sarà nessuna interruzione, spero per te che sia pronto» sussurro l'ultima parte per non farmi sentire da Scarlett.
«Lo sono sempre stato» dice lasciandomi un bacio sulla guancia e, quando sta per uscire, entra in camera anche Layla.
«Ecco mancava lei» dice indicandola ed alzando le braccia al cielo.
«Vai scemo, ci vediamo dopo» dico ridendo.

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