Luke
22.Convincere Layla non è stato facile, soprattutto la parte in cui ho anche dovuto spiegare ad Ashton perché volessi partire con la sua ragazza e mio, specifico mio, figlio.
"Non è uno stupido viaggio di famiglia, Ash!"
"Non m'interessa, tu non parti con la mia ragazza da solo."
"E allora vieni anche tu, che ti devo dire!" Ho esclamato esasperato, e non l'avessi mai fatto perché l'idea gli è piaciuta davvero.
E ovviamente abbiamo dovuto raccontare tutto a Mike e ovviamente vuole partire anche lui con noi.
Ovviamente avrei dovuto stare zitto e partire da solo.
Ovviamente non l'ho fatto. Sono ancora un idiota.
Osservo Layla giocare con il piccolo Tommy sdraiati sul letto in camera mia, sono alle prese con la valigia e ogni vestito sembra essere inadatto.
"Che tempo farà?" Chiedo.
"Bello."
"Sicura?"
"No."
"Utile" borbotto, ma lei mi sente e smette di guardare il bambino per guardare me.
"Senti, ora tu ti siedi qui al mio posto e giochi con nostro figlio e io ti faccio quella stramaledettissima valigia." Lo dice con tono talmente autoritario che non provo nemmeno a ribattere e vado a sedermi.
Sono nervoso e non sono nemmeno ancora partito.
Mi correggo, non siamo ancora partiti.
Layla prende dei vestiti dal mio armadio e li posa nel mio trolley ordinatamente, non staremo via molto ma sono sicuro che quei vestiti mi basteranno per un mese.
Le ragazze.
In realtà il nostro viaggio è piuttosto disperato, non abbiamo una meta precisa, e nemmeno so se raggiungerò il mio scopo.
Osservo mio figlio mentre afferra un pupazzetto che subito dopo mi lancia addosso e scoppio a ridere.
È cosi importante partire? Ho una famiglia qui, la mia vita.
Mi manca qualcosa? Forse.
Forse non voglio ammetterlo.
Tommy si arrampica sul mio corpo e decido di abbracciarlo dandogli un bacio sulla testolina. La sua spontaneità è la mia ancora.
"Vado a preparare la cena" mi dice Layla, io annuisco continuando a tenere il bimbo tra le mie braccia anche se in realtà lui cerca di scappare.
Sul mio comodino è appoggiato il bigliettino con il numero di telefono con cui Calum chiamava il fiorista, lascio Thomas libero e prendo il foglietto, rileggo le cifre, le conto.
Dodici in totale, nove senza contare il prefisso.
Prendo il telefono e riprovo a chiamare, ma come al solito non risponde nessuno... e se non fosse un numero di cellulare?
Merda.
Sicuramente non è un cellulare, ma perché non ci ho pensato prima?
+351 è il prefisso internazionale e questo l'avevo già capito, ma tra le altre cifre ci deve per forza essere il prefisso della città o comunque della provincia o quello che è, insomma.
Scrivo alcune ipotesi con i prefissi, ma prima che possa ricercarli Layla annuncia dalla cucina che è pronto e il cibo è in tavola, così prendo Tommy e insieme scendiamo a mangiare.Non ho più avuto tempo per controllare il prefisso e capire da dove Calum stesse chiamando, ma non è importante ora. Quello che è importante è che non dovete mai e dico mai affrontare un volo con un bambino di un anno. Mai.
Appena salito sull'aereo mi sono gettato sul mio sedile pronto a isolarmi dagli altri e fingere di non conoscerli e magari farmi anche una dormita, invece no.
Un'hostess ha chiamato il mio nome con l'altoparlante alla ricerca del padre del bambino di un anno che aveva bisogno della cintura, ma io dico c'è la madre, perché proprio il padre? Nessuno si caga mai i padri di solito.
Quindi mi sto tenendo in braccio quel mostriciattolo da non so quanto tempo e ho le gambe addormentate, Layla finge di non sentirmi quando la chiamo troppo impegnata a stare avvinghiata ad Ashton, guardo Michael disperato e lui mi guarda con una smorfia prima di dirmi: non ci penso neanche.
Sbuffo, ma stringo lo stesso la mano a Tommy, non resisto alla tentazione.
"È tuo figlio?" Mi chiede la ragazza che è seduta al fianco di Mike, io annuisco.
"Sì, lui è Thomas."
"Piacere di conoscerti Thomas, io sono Abigail. E il tuo papà come si chiama?"
Non mi sono nemmeno presentato, che idiota.
"Luke, scusami... E questo - indico Michael - è Mike."
Abigail racconta che sta tornando in università dopo essersi presa un periodo di vacanza, troppo stress, ma che è davvero felice di tornare e rivedere i suoi amici, nonostante tutto studiare all'estero le piace. Poi tocca a me raccontare, ma non me la sento di dirle il vero motivo del viaggio, dopo tutto è quasi un azzardo. Allora racconto che stiamo andando a trovare un amico, anche lui studia all'estero e lei mi crede.
Sono davvero diventato bravo a mentire.
Quando finalmente la peste so addormenta, e smette di mordermi le dita con i pochi denti che ha, riesco a rilassarmi, estraggo dal portafoglio la lettera che avevo scritto a Calum e la strappo, sentendomi subito meglio. Però mi viene anche un'idea, chiamo Abigail e le passo il bigliettino con il numero di Calum chiedendole se sa dirmi di che zona si tratta.
Prende il biglietto dalla mia mano e legge il numero, con la matita con cui stava facendo in sudoku mi cerchia tre cifre: 325.
"Questo è il prefisso, però non mi viene in mente di che città si tratta... Appena mi viene prometto di dirtelo!" Le sorrido per ringraziarla e mi infilo le cuffie per guardarmi un film, manca ancora molto.Stiamo per uscire dall'aeroporto quando sento chiamarmi, mi volto e vedo Abigail correre verso di noi, verso di me.
"Mi sono ricordata!" Si ferma per riprendere fiato tenendosi una mano sul petto. "Il prefisso... È quello della città di Braga."
"Grazie mille." La abbraccio di getto, istintivamente.
"Ora mi dici a cosa ti serve?"
"Be', si dà al caso che in realtà il nostro amico è sparito da anno e quel numero è l'unico indizio che abbiamo per rintracciarlo" le dico la verità, che senso ha mentire? Vedo Layla avvicinarsi a me e mettermi una mano sulla spalla, la mia voce ha per caso tremato? I miei occhi sono lucidi?
Non lo so.
"Allora vi auguro buona fortuna, ho scritto qui il mio numero. Per qualsiasi cosa chiamatemi senza esitare." Allungo la mano per prendere il pezzo di carta, ma lei non lo passa a me, guardo Mike confuso e lui si stringe nelle spalle mentre guarda la ragazza andare via.
"Qualcuno ha fatto colpo." Canticchia Ashton dando una gomitata a Michael.Su indicazione di Abigail sappiamo dunque che dobbiamo proseguire per Braga, usciti dall'aeroporto cerchiamo il modo più veloce per raggiungere la stazione ferroviaria, acquistiamo i biglietti e saltiamo sul treno, pronti ad affrontare altri 322km di viaggio.
Un passo sempre più vicino a te.
O meglio, un treno._____________
bene bene,
le cose procedono.
Luke è sulle tracce di Calum, che chissà dove si è cacciato eh.la canzone nel titolo del capitolo precedente è: I Apologise (dear Simon) di MOSS
la canzone nel titolo è: Did you hear the rain? di George Ezra
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Heart to Heart- [Cake]
Novela JuvenilÈ un bel ragazzo. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. E che azzurro, mai visto azzurro più bello di quello. Il mare in confronto si vergogna. Cristo, Calum, non è questo il momento di fare i tuoi apprezzamenti da gay. Ho sempre saputo di essere...