Beccati

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-Perché vuoi scendere in cantina?- Chiese una ragazza, quasi divertita. Alexa girò la testa per vedere una sconosciuta poco più alta di lei, con delle buste in mano; dall'odore che proveniva da esse si poteva capire che dentro ci fosse del cibo. La ragazza aveva lunghi capelli neri che le ricadevano in una massa disordinata dietro la schiena. Sul viso, appena accennate, c'era una spruzzata di lentiggini attorno al naso e sotto gli occhi. Questi ultimi erano grigi scuri, incorniciati da sottili sopraccigli. Il viso tondo, con la carnagione pallida, era adornato da due orecchini verdi che le dondolavano piano avanti e in dietro. La bocca carnosa era colorata di un leggero rosa che, insieme agli orecchini, dava un tocco di colore dati gli abiti neri e bianchi della ragazza, una lupa mannara.

-Cercavo Nathan.- Mentì Alexa, richiudendo la porta davanti a sé e lasciando che il buio divorasse completamente la cantina. Quella sensazione che aveva prima era scomparsa, così come la persona dentro quella stanza. Non aveva idea di chi fosse, ma sapeva che stava accadendo tutto troppo velocemente e a causa di quel dannato vampiro. Era più facile dare la colpa a lui perchè le voci che sentiva nella sua testa, le strane sensazioni che provava erano iniziate da quando aveva incontrato Elyas al Festival della Luna Piena. Quindi, la colpa era sua. 

-In una cantina?- Cominciò la ragazza, quasi ridendo; poi continuò a camminare, superando Alexa. Nel corridoio ritornò a regnare il silenzio: non sapeva come o perchè, ma quel silenzio era diverso da quello che aveva preceduto la sensazione strana. 

La ragazza si girò, sentendo per la seconda volta il rumore di qualcuno che si avvicinava. Vide Nathan con due buste piene, dall'odore nauseante, di pesce. I muscoli tesi delle braccia del ragazzo si intravedevano da sotto la maglietta bianca che aderiva perfettamente al suo corpo. 

-Renditi utile e prendi una busta, donna.- Le ringhiò contro tendendole una busta. Alexa non si mosse, rimase a guardarlo in malo modo. Il ragazzo sbuffò e un ciuffo gli ricadde sul viso, coprendo solo in parte i suoi occhi marroni.

-Potresti, dato che tu sembri tanto gentile e disponibile, prendere una santissima busta in modo da aiutarmi, per favore?- Le chiese gentilmente Nathan, cosa che parve costargli uno sforzo enorme. La ragazza sorrise furba e aiutò il ragazzo con il pesce; o meglio, cercò di farlo: il licantropo aveva fatto cadere la busta e il suo contenuto si era sparso per tutto il pavimento. L'odore del pesce veniva ridotto dai piccoli blocchetti di ghiaccio non ancora completamente sciolti che il ragazzo aveva messo, ma restava comunque sgradevole. Lui stava ridendo per la faccia sorpresa e infastidita di Alexa. Quest'ultima, con una rapidità impressionante, prese uno dei pesci e lo sbattette sul viso del ragazzo davanti a lei, facendo cessare la sua risata e lasciando il posto a quella della giovane. Nathan la guardò con odio, mentre l'acqua gli cadeva dai capelli castani, leggermente bagnati, fino alla punta del naso. Lei indietreggiò di qualche passo per godersi il licantropo che cercava di non fare colare il liquido sugli occhi. Nathan li chiuse ma cadde a terra, scivolando su una pozza d'acqua. Alexa cominciò a ridere, portandosi una mano davanti alla bocca nel vano tentativo di non farsi sentire. 

-Io ti...- Cominciò a dire il licantropo, ma si fermò, spalancando gli occhi. Alexa capì che dietro di loro due ci fosse qualcuno ma non fece in tempo a girarsi per vedere chi fosse che lo sconosciuto parlò:

-Ehi voi due! Che state facendo in giro a quest'ora?- Una voce profonda echeggiò nel corridoio, facendo terminare sia la risata di Alexa sia quello che stava per dire Nathan, qualunque cosa essa fosse. La ragazza lanciò uno sguardo al licantropo che, in pochi istanti, la trascinò dietro il muro per nascondersi, anche se entrambi sapevano che l'uomo li aveva visti. Sentirono che lui si stava avvicinando sempre di più a loro ma non potevano correre perché avrebbero fatto troppo rumore e inoltre con il loro odore sarebbero stati facilmente rintracciabili, a meno che...

Un'idea balenò nella mente della ragazza: potevano nascondere il loro odore. Non tutte le creature soprannaturali ne erano capaci ma Alexa aveva questo "dono"; non sapeva se anche Nathan ne fosse in grado ma doveva tentare. Sussurrò al ragazzo quello che aveva pensato e lui annuì. Ne era capace anche Nathan, forse avevano la possibilità di non essere espulsi il primo giorno di scuola. La ragazza si concentrò sugli esseri umani che aveva visto nelle sue girovagate notturne e, pochi secondi dopo non si poteva più avvertire la sua presenza e neanche quella di Nathan. I giovani lupi mannari indietreggiarono piano, non emettendo il minimo rumore. Svoltarono in un corridoio e, quando furono sicuri di non essere a portata d'orecchio, corsero. Imboccarono molte strade diverse, fino a che Alexa non perse completamente il senso dell'orientamento. Scesero le scale che portavano al piano terra e procederono fino ad arrivare allo spogliatoio maschile. C'erano delle corte panchine disposte in cerchio attorno a degli armadietti in ferro. Su un muro bianco della stanza vi erano le docce e sulla parete opposta delle finestre chiuse. La stanza, anche se pulita recentemente -la ragazza sentiva odore di detersivo-, puzzava di sudore.

Nathan aveva gli occhi chiusi e Alexa ne approfittò per osservarlo meglio: i capelli marroni terminavano con un ciuffo che gli copriva la fronte, intorno alle labbra non molto carnose c'era una barba nera, poco accennata, che gli incorniciava la mascella pronunciata. Sul lato del naso vi era un piccolo anellino di colore simile all'oro. Notò un piccolo neo, appena sotto un sopracciglio. Nathan aprì gli occhi di scatto e puntò il suo sguardo in quello della ragazza, la quale continuò a guardare quegli occhi marroni scuro. 

-E ora?- Chiese Alexa, appoggiando la schiena al muro.

-I professori staranno controllando le stanze per vedere chi è sveglio, vai su nella tua stanza e fai finta di dormire. Appena sei sicura di poter uscire mandami un messaggio.- 

I due ragazzi si scambiarono il numero e Alexa fece quel che le aveva detto Nathan. Salì le scale, raggiungendo la porta senza disegni della sua stanza. Sorrise, sapendo cosa avrebbe potuto disegnarci il giorno dopo. Si fermò un attimo prima di aprire la porta: c'era qualcuno in camera sua. La ragazza annusò l'aria e si tranquillizzò sentendo l'odore familiare di suo fratello. Entrò nella stanza e vide Isaac seduto sul letto. Alexa gli andò in contro sorridendogli. Con la coda dell'occhio vide che il fratello, dietro la schiena, aveva un piccolo pacco incartato con carta colorata.

The Awakening -Il Risveglio Delle AnimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora