CAPITOLO 9

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SOL'S POV.

'Vieni con me, dobbiamo parlare.'

Okay, questo ragazzo è proprio stupido se pensa che lo seguirò; ma chi si crede di essere?
Istantaneamente scuoto la testa, intrecciando le braccia sotto al mio seno ed assumendo un'espressione contrariata, non rispondendogli.
'Andiamo Solène, vieni con me.' dice Matthew, sembrando quasi disperato, guardandomi con i suoi occhi verdi, più luminosi del solito.

Cosa vorrà ancora?

Sospiro, girandomi verso di Federico, il quale nel mentre aveva assistito a tutta la scena in silenzio, lasciandogli un bacio sulla guancia e sussurrandogli all'orecchio che sarei tornata subito.
Mi alzo quindi dalla poltrona, sistemandomi il vestitino ed avvicinandomi a Matthew, il quale mi prende velocemente per il polso, trascinandomi letteralmente fuori dal locale, probabilmente per evitare che qualcuno ci interrompa.

' Matthew, cavolo, potresti andare un po' più piano?' sbotto cercando di allontanare la sua mano dal mio polso, scontrandomi improvvisamente con la schiena del ragazzo che impassibile si ferma sul posto.
'Ma sei normale? Proprio non ti sopporto quando fai così!' alzo il tono della voce, provocandogli un sorriso in volto provvisto di fossette.
Sono tanto divertente?

'Tu non mi sopporti mai, scricciolo.' afferma Matthew all'improvviso, girandosi verso di me e sovrastandomi con la sua imponente altezza.
'Come devo fare con te...' continua, sospirando ed appoggiando la sua fronte alla mia.
Istintivamente mi acciglio ed alzo lo sguardo verso il suo, notando la sua espressione turbata: cosa sta succedendo?
' Matthew, sei sicuro di stare bene?'

MATTHEW'S POV.

' Matthew, sei sicuro di stare bene?' mi chiede Solène con la sua vocina delicata facendo così accentuare la mia espressione turbata a causa del senso di protezione che stavo provando in quel momento per lei.
Non volevo che stesse in quel locale.
Mi correggo.
Non volevo che stesse in quel locale con Fefe, o come cazzo si chiama lui.

'Sto bene, Smith, torniamo a casa.' affermo osservando intensamente la ragazza negli occhi, la quale subito si discosta da me, accigliata.
'Assolutamente no, questa è la festa per il mio compleanno, quindi se proprio vuoi parlarmi lo faremo qua!' dice prepotentemente la ragazza, il che mi fa scoppiare in una risata derisoria.

Dovresti vedere quanto sei buffa, Smith.

In risposta alla sua "frase agitata" metto le mani dinanzi al mio corpo, come a fermala, sorridendo sotto i baffi, sapendo che così si sarebbe soltanto infuriata di più, ma mi stupisco quando non dice niente, osservandomi soltanto.
Mi schiarisco la voce, sospirando lentamente.
'Quello non è un posto per te, inoltre dovresti essere già a casa visto le regole da rispettare e visto che devi fare quello che ti dico.' dico tutto d'un fiato, forse non nel modo più carino possibile, ma non potevo farci niente visto che ero abituato a trattare così le persone.

Al diavolo le mie fottute abitudini.

'Oh ma cazzo Matthew ti sto dicendo di smetterla di comportarti in questo modo e tu-' non la faccio finire di parlare, mi catapulto su di lei prendendole il viso tra le mani ed unendo le nostre labbra.
Immediatamente sento tutte le mie barriere cadere, e sono sicuro che anche Solène si stava sentendo così in quel momento.

Sono pazzo? Forse.
Ma se è questo il prezzo da pagare per la mia pazzia allora sono pronto a diventare un folle ed essere rinchiuso in manicomio.

SOL'S POV.

Cosa stava facendo.
Cosa cazzo stavo facendo.
Tutto mi sembrava ormai così confuso, non riuscivo a pensare più a niente se non alle labbra del ragazzo sulle mie.
Non provava a muoverle, questo no, il suo era soltanto un tocco leggero, non aveva secondi fini.
Le mani sulle mie guance, quelle le muoveva, facendomi venire la pelle d'oca.
Non riuscivo a scostarmi, non riuscivo a guardarlo negli occhi, riuscivo soltanto a sentire le sue soffici labbra sulle mie e quello che mi stava stupendo di più era che tutto questo mi piaceva, mi piaceva davvero tanto.
Pian piano il contatto delle sue labbra venne a mancare e tutto ciò mi costrinse a riaprire gli occhi e arrossire di conseguenza.

'Cazzo...' lo sento mormorare per poi vederlo passarsi una mano tra i capelli.
'Non dire niente, è stato tutto un errore.' continua e sento crollare quella lieve felicità che si era manifestata dentro di me.

Ti odio, Matthew Costa.

Lo guardo malamente, sentendo un vuoto nello stomaco, e stando per dire qualcosa, quando all'improvviso, sento la voce di un ragazzo chiamare il mio nome.
Mi giro e vedo Federico camminare verso di me.
'Perché sei qua fuori da sola?' mi chiede e subito mi acciglio, girandomi di nuovo verso il posto dove c'è Matthew...o almeno c'era.
Confusa mi guardo intorno e di lui non c'è più traccia, così presso le labbra e mi rigiro verso Federico.
'Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria fresca' mi giustifico rispondendo alla precedente domanda del ragazzo mentre la mia testa viaggia, nel frattempo, a mille chilometri orari, verso Matthew.

Dove sarà mai finito? Non posso essermi immaginata tutto.

Dopo qualche secondo vedo il resto dei ragazzi uscire dal locale e metto su un falso sorriso, avvicinandomi a loro, con Federico al mio fianco.
'Credo sia meglio andare Solène, altrimenti Dimitri e il signor Costa si arrabbieranno' mi dice Sara, così saluto tutti tranne Federico, al quale riservo un saluto speciale.
'Promettimi che ti farai sentire' dico al ragazzo di fronte a me.
'Non ti lascerò più sola piccola, domani ti passerò a prendere e ti porterò in un posto speciale.' mi risponde il ragazzo lasciandomi un bacio sulla fronte e subito sorrido, annuendo.
Una volta finito di salutare tutti io ed Sara chiamiamo un taxi e, una volta arrivato, torniamo a casa.

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