Prologo.

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<<Avete mai provato nostalgia per qualcuno che avete perso? Per qualcuno che non potrete mai riavere?
Avete mai fatto scelte di cui oggi ve ne pentite?
Sapete dare il giusto valore alle cose? No, nessuno lo sa fare, ma per capire il valore di un anno, chiedetelo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per comprendere il valore di un mese, chiedetelo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per comprendere il valore di una settimana, chiedetelo all'editore di una rivista settimanale. Per comprendere il valore di un'ora, chiedetelo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi. Per comprendere il valore di un minuto, chiedetelo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo. Per comprendere il valore di un secondo, chiedetelo a qualcuno che è sopravvissuto ad un incidente.>>

'L'uomo non si sazia mai' è questo che mi ripeteva sempre mia nonna.
'L'uomo può avere anche tutto il mondo, ma non ne avrà mai abbastanza; è proprio così che le persone perdono tutto.'
'Ricordati tesoro, chi troppo vuole nulla stringe.' continuavo a sentire le parole di mia nonna nella testa, aveva ragione. Mia nonna aveva ragione. È stato proprio questo l'errore che mi portò via tre anni fa mio padre. Lui aveva tutto: il lavoro, una casa, ma soprattutto una famiglia da cui tornare...purtroppo tutto questo non gli bastava, no, lui non si saziava mai. Così iniziò a bere, la sera usciva e tornava a casa all'alba barcollante, ed io puntualmente vedevo mia madre disperata che cercava di aiutarlo e lui che si discostava urlandole parole contro. Mia madre passò anni cercando di cambiare mio padre, ma purtroppo quando un tumore si diffuse in tutto il suo corpo e non rimase più niente di lei che se ne andò nel giro di due settimane, lasciandomi con un padre sconsiderato. Tentai anch'io di continuare quello che stava facendo mamma, cercai di cambiare, o meglio dire, salvare, mio padre, ma purtroppo la depressione per la perdita di mia madre aggiunta all'alcol e alla droga che stava assumendo da poco lo portò al suicidio.
Quell'anno per me fu straziante, cambio totalmente la mia visione del mondo e mi rese forte, non mi lasciai abbattere, certo è bruttissimo perdere i propri cari ma dopo tre anni posso dire di aver superato, almeno in parte, la cosa...o forse è proprio quello che voglio far credere alle persone. Mi mancano terribilmente, anche a causa della nostra casa, in cui vivo, la quale non mi fa altro che provare una grande nostalgia. Forse è proprio per questo che ho deciso di trasferirmi a Milano, a casa di mia nonna. Da domani si ricomincia.

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