CAPITOLO 10

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Quella mattina mi svegliai con un forte mal di testa, forse dovuto al continuo fumo respirato ieri oppure all'alcol che avevo ingerito; non essendo abituata, me l'avevano detto che mi sarei sentita così.
Mi alzo quindi lentamente dal letto, guardandomi intorno e accigliandomi non vedendo Sara.

Che ore sono?

Mi giro verso il cellulare sul mio comodino destro e sbuffo quando vedo che è spento e scarico a causa della mia dimenticanza.
Metto accuratamente il cellulare in carica e mi dirigo nel bagno per darmi una rinfrescata.
Una volta finito mi asciugo per bene con una asciugamano, che butto nel cesto dei panni sporchi, insieme al mio pigiama e alla biancheria intima, e torno in camera.
Mi avvicino al comodino sinistro per prendere l'intimo, corrugando la fronte quando vedo su questo un biglietto firmato M.C..

Immediatamente i miei pensieri finiscono su Matthew, quindi mi infilo velocemente l'intimo e mi siedo sul letto, aprendo la busta.

'Alle 11:30 giù.
M.C'

Di poche parole il ragazzo.

Leggendo il biglietto subito mi catapulto sul cellulare, che ora è accesso, per poter guardare l'ora, strabuzzando gli occhi quando vedo che sono le 11:20.
Dannazione.
Mi rialzo velocemente dal letto e mi avvicino all'armadio, trovando subito le cose da indossare: un vestito a fiori largo, che mi arrivava alle ginocchia, e un paio di sandali.
Okay okay, ammetto che non so vestirmi molto bene, ma questo è quello che ho, quindi me lo faccio bastare.

Una volta spruzzato un po' di profumo sui polsi e sul collo, scendo di sotto, trovandomi Matthew abbastanza nervoso davanti, il quale non appena mi vede porta lo sguardo ad analizzare il mio corpo, o meglio, i miei vestiti, facendo una smorfia quando finisce.

Stronzo, so cosa stai pensando.

'Mi aspettavo una certa puntualità da parte tua' lo sentii pronunciare, borbottando come suo solito.
'Scusami Costa, mi sono svegliata tardi.' lo liquido subito, alzando gli occhi al cielo.
'Quindi...che cosa vuoi?'
'Ti voglio portare in un bar a fare colazione, ti vedo sciupata' dice ironicamente con un ghigno sul volto, evidentemente non voleva dirmi dove saremmo andati.
All'improvviso lo vedo iniziare a camminare per poi uscire di casa, così faccio lo stesso, dando un'occhiata alla cucina prima di uscire, vedendo all'interno solo Dimitri.

Dov'era finita Sara?

Sussulto quando sento Matthew chiamarmi, ormai già dentro la macchina, così lo raggiungo velocemente, salendo e allacciando la cintura, chiudendo subito dopo lo sportello.
Il viaggio dura all'incirca un quarto d'ora, passato con lo stereo acceso e con Matthew che canticchiava, guardando fisso dinanzi a lui.

Non dovevamo parlare, Matthew?

Una volta arrivati porto lo sguardo fuori dal finestrino, vedendo un enorme baracca sulla sabbia.

Un momento, sabbia?!
Eravamo al mare?

Strabuzzo gli occhi scendendo dalla macchina e sbattendo lo sportello, sentendo Matthew imprecare, fregandomene altamente.
Mi avvicino velocemente alla baracca, togliendomi i sandali prima di appoggiare i piedi sulla sabbia, mugolando per la bellissima sensazione che mi provocava.
Dopo pochi secondi sento Matthew alle mie spalle, da quando era sceso dalla macchina non aveva tolto nemmeno per un secondo gli occhi dai miei.

Mi giro cautamente verso di lui, aspettandomi una ramanzina per lo sportello precedentemente sbattuto, restando sorpresa quando lo vedo girato verso la baracca, assorto nei suoi pensieri.
'Questa baracca apparteneva a mia madre, me l'ha lasciata come eredità quando è morta' inizia a parlare...voleva forse confidarsi con me?
Era questa la sua intenzione?
'Non voglio dilungarmi in chiacchiere...voglio ristrutturare questa casa'
Casa? Quella era veramente una baracca, inevitabilmente penso a quanto sia stata bella un tempo, quando veniva usata e non era così rovinata.

'Tua mamma viveva qua?' chiedo cautamente.
'Si, fino a quando non conobbe mio padre, poi si trasferì in casa sua'
'E perché ha abbandonato la casa? Non ci teneva?'
'Ci teneva più di qualsiasi altra cosa, solo che voleva mantenerla segreta, solo io e lei la conoscevamo' disse avvicinandosi ulteriormente alla baracca, appoggiandoci una mano sopra, ed osservandola attentamente, come volendo constatare le attuali condizioni.

'Ti aiuterò volentieri ad aggiustarla' dico all'improvviso, facendo girare il ragazzo verso di me incredulo.
'Perché mai dovresti farlo?'
'Perché so come ci sente a vedere il proprio passato sgretolarsi' affermo avvicinandomi al ragazzo.
Sembrava così fragile in quel momento tanto da farmi chiedere se avessi mai conosciuto il vero Matthew.

MATTHEW'S POV.

'Perché so come ci si sente a vedere il proprio passato sgretolarsi' la sentii dire e inevitabilmente sospirai.
'Senti, Solène...riguardo a noi...non penso ci possa essere mai qualcosa.
Non sono il tipo da relazioni e come ti ho già detto ieri, il nostro bacio è stato un errore' dico tutto d'un fiato, vedendola indietreggiare leggermente, come se l'avessi colpita.

Oh andiamo, me lo sarò immaginato, del resto ci odiamo.

Aggrotto la fronte quando non dice nulla, stranamente oggi era silenziosa.
'Beh, se abbiamo finito vorrei tornare a casa...'
le sento dire e presso le labbra, annuendo in risposta, tornando alla macchina, vedendo Smith salire velocemente.
Sbuffo salendo di conseguenza e mettendo in moto la macchina, tornando in silenzio a casa, non accendendo neanche lo stereo.
Inutile dire che i miei pensieri erano indirizzati tutti a lei.

Perché cazzo mi stavo preoccupando?
Era soltanto Solène, non me ne frega assolutamente nulla di lei.

Stringo le mani intorno al manubrio e mi accosto con la macchina al marciapiede una volta giunto di fronte casa, lasciando Solène scendere, per poi ripartire velocemente, sgommando quasi.

SOL'S POV.

Mi girai velocemente quando sentì Matthew rimettere in moto la macchina e sparire velocemente dalla mia vista, facendomi pressare le labbra.
Sospiro quindi lentamente avvicinandomi alla porta di casa.
Per tutto il viaggio non avevo fatto altro che pensare e ripensare alle parole pronunciate da Matthew.

Una parte di me si sentiva ferita, mentre l'altra era strafottente.
Lui è Matthew Costa, il figlio del capo con l'azienda più grande del paese, ed io ero semplicemente Solène Smith.
Inoltre ci odiavamo, quindi cosa credevo di fare?

Era ora di pranzo ormai quando rientrai in casa.
Mi guardai subito intorno in cerca di Sara, avvicinandomi a Dimitri quando vidi che della ragazza non c'era traccia.
'Scusami Dimitri, sai dov'è Sara?'
'Oh la signorina? È uscita con Liam Santin, il giovane amico del signorino Matthew ' dice Dimitri, rispondendo alla mia domanda.

Ultimamente la Danardi non c'era spesso a casa, sarà forse presa da questo ragazzo?

Vengo distolta dai miei pensieri quando qualcuno suona al campanello, vedendo così Dimitri correre verso il portone, aprendolo non appena vede chi c'è al di fuori.

Petrichor #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora