Passammo la mattinata tra gli ulivi, a prenderci cura di tutti gli alberi che si estendevano a perdita d'occhio per i campi dei Williams. Era sempre bello passeggiare per quei prati, soprattutto in compagnia di Jake, Ryan e Charles.
Ormai la stagione della produzione dell'olio si era conclusa, e presto quello che stavamo facendo quella mattina sarebbe diventata la routine di tutti i giorni.
-Charles, perché non ci parli un po' di te?
Chiese improvvisamente Ryan. Anche io ero molto curiosa di sapere qualcosa in più sul suo conto. Sapevamo soltanto che proveniva da una famiglia nobile, piuttosto lontano dal nostro paese.
-Oh, va bene... allora... io sono il secondogenito della famiglia Dupont. Spesso acquistiamo olio dalla vostra famiglia, e ormai i miei genitori sono in buoni rapporti con i vostri. Abito appunto con i miei genitori e mio fratello, però...
Si fermò per un attimo, poi proseguì.
-...non ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia, i miei genitori pensano quasi solo a mio fratello maggiore, e spesso non vengo minimamente preso in considerazione...
Concluse rattristito. Mi dispiaceva davvero molto per lui... sapevo più o meno come ci si sentiva ad essere da soli, e volevo confortarlo.
-Charles...
-Perché non vieni ad abitare con noi?
Ryan mi interruppe non appena iniziai a parlare. Rimasi senza parole: che diamine di proposta era quella, così, di punto in bianco?!
-Beh, i tuoi genitori conoscono molto bene i miei, e poi, così facendo, potremo sempre stare insieme, e non dovrai più vivere nella tua casa, dove ci sono persone che non ti vogliono bene...
-Ma... siete già in cinque nella vostra casa, non posso sovraccaricare i tuoi genitori così... e poi non sono così sicuro che i miei genitori mi lascino andare...
-Puoi sempre chiedere, ad esempio potresti spedire loro una lettera.
Ryan sembrava non volesse demordere. Sembrava che Charles gli stesse proprio a genio. In ogni caso, neppure io volevo che tornasse a casa. Anche se avevamo passato davvero poco tempo insieme, sentivo già che mi stavo affezionando... e poi non mi sarei mai e poi mai fatta scappare l'opportunità di farmi insegnare a combattere da lui.
-Andiamo, Charles! Lo sai anche tu che non ci dai nessuna noia! Ti prego, tutti noi vogliamo che tu resti!
Lo implorai, avvicinandomi a lui. Feci anche l'espressione più tenera di cui ero capace. Ci tenevo davvero a farlo restare con noi.
-V-va bene, se proprio insistete... proverò a mandare una lettera ai miei genitori.
Disse lui, mettendo davanti le mani in segno di difesa, leggermente imbarazzato. Io e Ryan sorridemmo soddisfatti, mentre a Jake non sembrava importasse un granché.
Proseguimmo la nostra camminata tra gli ulivi. Avevo deciso che avrei aspettato l'esito della richiesta di Charles verso i suoi genitori per chiedergli di insegnarmi a combattere. Sapevo che anche Jake avrebbe benissimo potuto farlo, ma avevo paura della sua reazione. Visto che teneva davvero molto a me, temevo che mi avrebbe vietato di maneggiare qualsiasi arma. Quindi decisi di evitare.
[Skip time]
La mattina del quarto giorno dalla spedizione della lettera di Charles, eravamo seduti al tavolo della cucina e stavamo finendo di fare colazione, quando il signor Williams entrò e, dirigendosi verso di noi, ci annunciò che c'era una lettera per Charles. Questo si fiondò sull'uomo e, dopo averlo ringraziato, aprì la lettera e iniziò a leggerla.
"Caro Charles,
ci rendiamo conto di non aver avuto molta cura di te, preferendo dare attenzioni a tuo fratello maggiore. Il fatto è che lui, quando vostro padre non ci sarà più, porterà avanti gli affari della famiglia. Capiamo benissimo la tua voglia di andartene, quindi ti diamo il nostro consenso, non vogliamo tenerti in gabbia, costringendoti a restare con noi. Speriamo che tu possa fare molte esperienze, e ti auguriamo che la maggior parte siano belle. Ti chiediamo solo di informarci, ogni tanto, della tua vita, perché siamo sicuri che sentiremo molto la tua mancanza. Ti vogliamo tanto bene, Charles, questo ricordatelo sempre.Con affetto, tuo padre e tua madre "
-Allora, che dice?
Dissi io, mente mi avvicinano a lui da dietro, cercando di scorgere quello che era scritto sul pezzo di carta che Charles teneva in mano.
Solo qualche momento più tardi mi resi conto che Charles aveva le lacrime agli occhi, e che stava sorridendo teneramente alle scritte di quella lettera.
-Hanno detto che posso restare qui.
Ci disse, voltandosi e continuando a sorridere.
-Sì!
Urlammo io e Ryan. Ero davvero felice che sarebbe rimasto con noi.
-Charles...
Volevo subito chiedergli di insegnarmi a combattere, ma non mi sembrava il momento opportuno. Glielo avrei chiesto a pranzo.
-Che c'è, [T/N]?
-Oh, niente... andiamo a vedere come stanno gli ulivi?
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You are My Home [Levi x reader] [IN SOSPESO]
Fanfiction/storia ambientata in un universo di snk dove i giganti non sono mai esistiti\ In un giorno come tanti, una ragazza si presenta alla sede dell'Armata Ricognitiva, con l'intenzione di essere reclutata nell'esercito. Il suo passato è un mistero, e ne...