Capitolo 3

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Cait gli massaggiava la schiena con la pomata facendo più attenzione possibile. Le sue dita solleticavano la pelle di Austin avanti e indietro, per poi applicare un cerotto e riabbassare la maglietta che aveva indosso.

<< Ecco fatto, in questo modo non dovresti sentire dolore >>

<< Grazie mille Cait, sei un'amica >> disse Austin alzandosi dal letto.

<< Figurati, ma posso sapere cosa è successo ? >>

<< Niente di grave, conosci Harry >> continuò Austin facendo il vago.

Harry era uno dei suoi peggior nemici, e quella sera si era trovato al posto sbagliato al momento sbagliato. Non avrebbe dovuto avvicinarsi tanto alla loro zona, e per questo adesso Harry aveva un bell' occhio nero, altre ad una gamba rotta e una costola fratturata, mentre Austin se l'era cavata con un paio di lividi.

<< Si Austin, ma non devi difenderci sempre tu, noi sappiamo cosa dobbiamo fare in caso uno degli uomini di Harry si presentasse qui >>

<< La questione è complicata Cait, io sono il capo, e decido io quando difendervi o no >> ammise con un tono che non ammetteva repliche.

Cait non osò rispondere, sapeva quanto Austin potesse essere pericoloso quando lo facevano arrabbiare.

Uscirono dalla sua stanza e la ragazza andò a sedersi vicino a William, il suo ragazzo.

Dall'altra parte del salotto Ethan parlava al telefono con qualcuno per mettersi d'accordo per l'incontro dell'indomani, mentre Ryan trafficava al portatile di Austin.

<< Ryan, non voglio che usi il mio computer senza il mio permesso >>

<< Scusa capo, ma penso di aver trovato qualcosa che ti interessi , vieni a dare un'occhiata >> Austin alzò gli occhi al cielo. Odiava quando Ryan o Ethan lo chiamavano capo, erano amici dall'asilo, erano come fratelli ed erano i suoi uomini più fidati, come lui un tempo era stato per Chase.. erano una famiglia, ed Austin più che il capo si sentiva il padre che doveva proteggerli.

<< Non posso adesso, ho un appuntamento con un tizio per un certo affare, sai.. >> accennò un sorriso mentre infilava la pistola nella tasca della felpa.

Ethan chiuse la chiamata, si sedette accanto a Ryan a buttò l'occhio all'articolo che l'amico stava leggendo. D'un tratto spalancò gli occhi.

<< Austin penso che dovresti leggere qui >> insistette Ethan.

Austin sbuffò e si avvicinò un po' scocciato.

<< Se è qualche stronzata delle vostre giuro che vi uccido >> non lo avrebbe mai fatto e lo sapevano entrambi. Erano i suoi fratelli.

Ma quando lesse le prime due righe dell'articolo, Austin si sedette facendo alzare Ryan e prese in mano il mouse, scorrendo velocemente verso il basso.

L'articolo diceva che un nuovo avvocato aveva preso in mano la sua causa, e che questo avvocato, seppur giovane, era stato molto bravo a risolvere cause di quel genere.

Ma quello che colpì Austin non fu tanto l'articolo in sé, di quelli su di lui ne aveva letti a bizzeffe, ma il fatto che ci fosse una foto di Sophia nel bel mezzo della pagina di giornale. Quella Sophia.. l'avrebbe riconosciuta tra mille ragazze more con gli occhi verdi, perché lei era la più mora e aveva gli occhi più verdi di tutti. I capelli le erano cresciuti fin sotto il seno, cresciuto anche esso insieme al suo fisico mozzafiato. Quello no che non era cambiato. Nonostante fosse solo una foto Austin trattenne un gemito di compiacimento.

Manette a forma di cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora