Capitolo 8

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Quella mattina venne svegliata da un rumore nell'altra stanza. Si girò dall'altro lato cercando di dormire, ma non riuscendo a chiudere occhio decise di andare a prendere un bicchiere d'acqua, sempre se lì ci fosse stata una cucina. Non aveva ancora capito bene che posto fosse quello, se un semplice nascondiglio o un vero e proprio abitacolo, ma a giudicare dai mobili coordinati e dal profumo che emanavano quelle lenzuola Austin doveva averlo curato nei minimi dettagli. Aprì lentamente la porta trovandolo seduto allo stesso tavolo di prima, con circa un centinaio di fogli intorno. Sembrava un impiegato di banca più che un pericoloso criminale.

<< Ehi, non riesci a dormire? >> chiese quando la vide in piedi.

<< No, volevo solo un bicchiere d'acqua >>

<< Prendilo pure >> indicò la bottiglia accanto a lui. Lei fece come gli era stato detto e mentre beveva cominciò ad osservarlo: era assorto nei suoi pensieri, fissava quel foglio senza mai staccare gli occhi da lì e intanto mordicchiava una matita, scrivendo ogni tanto qualcosa. Cosa faceva in piedi alle 5 del mattino?

<< Che stai facendo? >>

<< Lavoro >> rispose continuando a leggere.

<< Che tipo di lavoro? >>

<< Oh, questo non posso dirtelo >> sorrise maligno.

Sophia allungò di poco il collo per vedere cosa stava facendo, ma Austin se ne accorse e ritirò il foglio.

<<Soph, mi dispiace ma sono cose molto private, e non credo che tu sia la persona più adatta con cui condividerle >>

<< Scusami >> continuò a bere la sua acqua, ma intanto era riuscita a intravedere qualcosa.. un indirizzo.. Whoper Street 58.

Quel nome le suonava alquanto familiare, ma non le ricordava nulla di preciso. Si guardò intorno notando solo allora che erano soli.

<< Dove sono gli altri? >>

<< A dormire, a casa loro >> cominciò a riordinare i fogli.

<< Vivi qui da solo? >>

<< A volte rimane qualcuno dei ragazzi con me, ma stasera sapendo che c'eri tu hanno preferito darsela a gambe >> trattenne una risatina. Avevano paura di lei? Quei ragazzoni? Avrebbero potuto farla a pezzi senza usare entrambe le braccia.

<< Mi riaccompagni a casa? Dovrei prepararmi per il lavoro >>

<< Certo, dammi un secondo, vado a prendere la giacca >>

Quando Austin si diresse verso la sua stanza Sophia recuperò il foglio dove stava lavorando poco prima, ma non riuscì a leggere nulla perché il ragazzo tornò di nuovo da lei e fu costretta a rimetterlo apposto prima che lui se ne accorgesse.

<< Andiamo >>

Salirono in macchina e durante il tragitto la ragazzanon poté fare a meno di pensare a quell'indirizzo scritto a matita sul foglio..

E doveva scoprire anche cosa avrebbero fatto saltare in aria alle 15 di oggi, cosa molto più importante... o forse era proprio quel Whoper Street 58? La testa le stava scoppiando.

Una volta arrivati davanti casa sua Austin si dileguò dicendole che aveva molto da fare quel giorno.. e Sophia sapeva a cosa si riferiva. Aveva qualcosa in mente, qualcosa di grosso che doveva rimanere segreto e di cui Ethan e Ryan erano al corrente, perciò doveva riguardare il loro gruppo.

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