Il mattino seguente venne svegliata da un brusio in sottofondo. Aprì gli occhi trovandosi Ryan a rosicchiarsi le unghie, mentre la fissava appoggiato alla scrivania della stanza. Sophia si stropicciò gli occhi per mettere bene a fuoco, ignorando il dolore alla schiena per la posizione scomoda in cui aveva dormito.
<< Ryan, tutto bene? >> il ragazzo si passò una mano tra i capelli rasati e girò il cappello che aveva sulla testa.
<< Si, io... volevo scusarmi per come ti ho trattata, non ne avevo nessun diritto e invece di starti vicino ti ho attaccata dandoti la colpa di tutto.. sono un pessimo amico >> disse nervosamente.
<< No Ry, tu sei un ottimo amico, non hai tutti i torti a dire che è stata tutta colpa mia, ti capisco >> intanto la ragazza si girò a fissare Austin che dormiva beato.
<< Si sveglierà presto >> sussurrò Ryan quasi leggendola nel pensiero.
<< Lo spero.. voglio chiederti scusa >>
<< No, abbiamo sbagliato noi a lasciarti sparare, avrei dovuto farlo io >>
<< Non voglio parlarne ora, oramai quel che è stato è estato.. cosa prevede la giornata? >> Ryan sorrise malignamente, segno che aveva già progettato qualcosa.
<< Beh, Ethan starà fuori tutto il giorno per dei lavoretti, Catlin e William sono usciti e non rientreranno prima di cena, che ne dici di prendere qualche lezione di autodifesa dal sottoscritto? Sei piuttosto deboluccia >>
<< Autodifesa? Non so.. >> rispose lei non molto convinta.
<< Sei la ragazza del capo, ti servirà, fidati del buon vecchio Ry. Ti aspetto di sotto, e mettiti qualcosa di comodo >> uscì dalla stanza.
Sophia andò in bagno per farsi una doccia.. la aspettava un'estenuante giornata con Ryan, e sapeva quanto quel ragazzo potesse essere sempre a mille, anche dopo quarantotto ore senza dormire. Indossò un leggins grigio abbinato ad un canotta bianca e delle scarpe da ginnastica che trovò nell'armadio di Cait, dato che i suoi vestiti erano tutti a casa sua. Diede un bacio sulla fronte a Austin e corse di sotto.
Ryan la aspettava in giardino, con dei guantoni da box e una pistola.. prometteva bene insomma.
<< Cosa dovrei fare con quei guantoni? >>
<< Preferisci spaccarti le nocche? Austin non me lo perdonerebbe mai, anche nel sonno potrebbe lanciarmi qualche maledizione, perciò sbrigati a metterli >> glie li porse.
<< Allora >> il ragazzo cominciò a girarle intorno osservandola da capo a piedi << la prima cosa che devi sapere è che molti dei gruppi con cui spesso ci scontriamo, sono fondamentalmente dei codardi >> lo guardò con un grosso punto interrogativo in volto.
<< Che significa? >>
<< Non guardarmi, significa che colpiscono alle spalle >>. Posizionò il volto della ragazza fermo in avanti mentre lui si avvicinò alle spalle, dandole un grosso spintone che la fece quasi cadere a terra.
<< Ma sei impazzito? >> chiese risistemandosi qualche ciuffo ribelle.
<< E un'altra cosa, non ti avvertiranno mai quando vorranno farlo >> le diede un'altra spinta che questa volta lei riuscì a contenere.
<< Brava >> la guardò soddisfatto << ma se adesso facessi così? >> le cinse il ventre con un braccio e la caricò su una spalla.
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Manette a forma di cuore
Romansa"Per lui siamo la generazione che non ha futuro, per me siamo la generazione che può sperare in un futuro migliore". Alla domanda "cosa vuoi fare da grande" ognuno risponde in modo diverso: il pompiere, la modella, il calciatore, la maestra.. e il...