Capitolo 17

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Il mattino seguente venne svegliata da un brusio in sottofondo. Aprì gli occhi trovandosi Ryan a rosicchiarsi le unghie, mentre la fissava appoggiato alla scrivania della stanza. Sophia si stropicciò gli occhi per mettere bene a fuoco, ignorando il dolore alla schiena per la posizione scomoda in cui aveva dormito. 

<< Ryan, tutto bene? >> il ragazzo si passò una mano tra i capelli rasati e girò il cappello che aveva sulla testa.

<< Si, io... volevo scusarmi per come ti ho trattata, non ne avevo nessun diritto e invece di starti vicino ti ho attaccata dandoti la colpa di tutto.. sono un pessimo amico >> disse nervosamente.

<< No Ry, tu sei un ottimo amico, non hai tutti i torti a dire che è stata tutta colpa mia, ti capisco >> intanto la ragazza si girò a fissare Austin che dormiva beato.

<< Si sveglierà presto >> sussurrò Ryan quasi leggendola nel pensiero.

<< Lo spero.. voglio chiederti scusa >>

<< No, abbiamo sbagliato noi a lasciarti sparare, avrei dovuto farlo io >>

<< Non voglio parlarne ora, oramai quel che è stato è estato.. cosa prevede la giornata? >> Ryan sorrise malignamente, segno che aveva già progettato qualcosa.

<< Beh, Ethan starà fuori tutto il giorno per dei lavoretti, Catlin e William sono usciti e non rientreranno prima di cena, che ne dici di prendere qualche lezione di autodifesa dal sottoscritto? Sei piuttosto deboluccia >>

<< Autodifesa? Non so.. >> rispose lei non molto convinta.

<< Sei la ragazza del capo, ti servirà, fidati del buon vecchio Ry. Ti aspetto di sotto, e mettiti qualcosa di comodo >> uscì dalla stanza.

Sophia andò in bagno per farsi una doccia.. la aspettava un'estenuante giornata con Ryan, e sapeva quanto quel ragazzo potesse essere sempre a mille, anche dopo quarantotto ore senza dormire. Indossò un leggins grigio abbinato ad un canotta bianca e delle scarpe da ginnastica che trovò nell'armadio di Cait, dato che i suoi vestiti erano tutti a casa sua. Diede un bacio sulla fronte a Austin e corse di sotto.

Ryan la aspettava in giardino, con dei guantoni da box e una pistola.. prometteva bene insomma.

<< Cosa dovrei fare con quei guantoni? >>

<< Preferisci spaccarti le nocche? Austin non me lo perdonerebbe mai, anche nel sonno potrebbe lanciarmi qualche maledizione, perciò sbrigati a metterli >> glie li porse.

<< Allora >> il ragazzo cominciò a girarle intorno osservandola da capo a piedi << la prima cosa che devi sapere è che molti dei gruppi con cui spesso ci scontriamo, sono fondamentalmente dei codardi >> lo guardò con un grosso punto interrogativo in volto.

<< Che significa? >>

<< Non guardarmi, significa che colpiscono alle spalle >>. Posizionò il volto della ragazza fermo in avanti mentre lui si avvicinò alle spalle, dandole un grosso spintone che la fece quasi cadere a terra.

<< Ma sei impazzito? >> chiese risistemandosi qualche ciuffo ribelle.

<< E un'altra cosa, non ti avvertiranno mai quando vorranno farlo >> le diede un'altra spinta che questa volta lei riuscì a contenere.

<< Brava >> la guardò soddisfatto << ma se adesso facessi così? >> le cinse il ventre con un braccio e la caricò su una spalla.

Manette a forma di cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora