Passò qualche ora, che con te, con le tue risate, con le tue parole che raramente sentivo, divennero secondi.
Dei secondi meravigliosi, dei secondi che, nella propria memoria appargono come anni, vividi, rieccheggiano con il corso degli anni, sempre più forte, come se fossero campane.
E forse, il tempo si fermò, proprio in quel momento, quando mi toccasti le mani.
Fu una strana sensazione, ma, tutt'ora, quando la rammento, un piccolo sorriso appare sulle mie labbra.
Quelle labbra che forse ti mancano.
Come a me mancano le tue.
Ma dovevi andare via così presto?
Non potevi semplicemente prendere il "tuo ultimo treno" con me?
Sentimmo semplicemente un suono strano, segno che eravamo arrivati, tu mi sorridesti e ti alzasti.
Nessuno tranne noi uscì da quelle porte.