Oltre che a te, non ho molti ricordi risalenti a quelle giornate.
Mi trovavo in treno la maggioranza del mio tempo, ti aspettavo, ti incontravo, parlavamo.
Ci sorridevamo.
Quando nel cuore piangevamo, soffrivamo, eppure perchè quei sorrisi? Perchè quelle risate?
Non eravamo semplici sconosciuti?
Mi sorrisi, quel giorno, ricordo che fosse uno dei nostri ultimi incontri.
Mi afferrasti le mani, in quel prato fiorito in cui mi avevi portato, mi sorrisi, e il tuo viso si avvicinò al mio.
Sentii i brividi, il cuore che come una farfalla spiccava il volo.
La mente divenuta un tornado, il mio corpo che come se fosse attratto si muoveva verso di te.
Le nostre labbra si toccarono, i nostri corpi poco dopo divennero un qualcosa di unico.
Ma entrambi in quel momento provavamo lo stesso, quindi cosa significava la parola differenza?
Niente, niente per me.
Avevo te.
E non avevo bisogno di niente.
