Ciao ragassuoli e benvenuti in questo nuovo capitolo.
Allora, eravamo rimasti che lui si ritrovava at cazzum davanti al Colosseo, ROBA IMPROPONIBILE, ma ok.
Andiamo avanti.
Per arrivare a casa mia avevo preso il treno, e poi mi dovetti fare una mezz'oretta a piedi.
Mi ricorda tanto quando alle elementari dovevi fare minimo una pagina di tema, tu riuscivi a farne solo mezza, e allungavi il brodo con roba inutili tipo QUESTA.
Ma eccomi qui, davanti al mio cancello nero di casa. Citofonai e mi rispose mia madre in lacrime.
Suvvia signora si calmi!
Appena vi vide (Vide noi? Rega selfone di gruppo) dalla fotocamera del citofono si mise a piangere ancora di più.Entrai (LO SPAZIO? DOVE L'HAI MESSO? PARLA!) dentro casa, avevo molto freddo essendo mezza notte del quattro gennaio (Come l'hai saputo? Hai un orologio? O a caso? Ma soprattutto... mezzanotte, non mezza notte) tra dieci giorni sarebbe stato il mio compleanno e i miei genitori mi avrebbero portato a Londra.
ME COJONI.
Un compleanno a Londra!
CIOE'
CHE CULO!
Mi cominciarono a chiedere dive ero finito, perché non li avevo avvertiti e credo che tutti i buon genitori sarebbero così preoccupati e allo stesso tempo felici di vedere loro figlio stare bene.
Ok ok va bene inventati una scusa e passiamo a domani.
Tanto qua prima finiamo, meglio è.
Gli cominciai a raccontare della mia avventura e di quello che era successo alla villa.
MA TU SI TUTT' SCEM'
Cominciarono a dire che la prossima volta che sarei andato a casa di Pietro (un mio compagno di classe) avrei dovuto avvertirli. Capii subito che dissero così perché Pietro è un ragazzo a cui piace molto il genere letterario fantasy, e la storia che gli avevo raccontato lo sembrava, e quindi pensarono che avevamo (AVESSIMO AHHH) simulato questa storia a casa sua.
Beh se mio figlio di tredici anni tornasse tardi e mi raccontasse una cosa del genere, gli direi qualcosa tipo: "Ebbravo lui, si fa le prime cannette. Sono fiero di te"
Sapete sono stato più felice a vederli così sicuri della loro storia e quindi non feci obbiezioni. Quella sera sentii mia madre urlare al telefono:-Marco è solo un ragazzo (Ma non si chiamava Riccardo?) non è il prescelto. Mi avevate accennato questa profezia quando già era piccolo, ma ora è troppo: rapirlo e portarlo nella vostra reggia incantata? Ma sei impazzito? (Mai quanto te) Solo perché ti conosco da quando andavamo alle medie, perché se non era così noi due saremmo stati già davanti a un giudice.
Minchia che madre anti-sgamo, si mette a urlare ste cose DI SERA, manco di notte che almeno uno pensa il figlio stia dormendo, ma DI SERA!
Il giorno dopo a scuola chiesi al mio amico Pietro di appoggiarmi (Vai a rifumarti qualche cannetta?) , e quindi di dire a mia madre che io sarei stato a casa sua tutti i pomeriggi (POCO SGAMABILE, POCO) mentre sarei stato con i miei "amici". -Non starai mica facendo cose illegali, vero?- mi chiese. Non sapevo se fare l'eroe fosse illegale, ma non avrei parlato a Pietro di queste cose. Una volta uscito (E a Pietro che cazzo hai detto?) di scuola Carlo mi stava aspettando per portarmi alla villa. Carlo mi diede un braccialetto (Mi immagino quei braccialetti che ti vendono i neri "questo porta fortuna" tutti arcobalenosi) -Ti servirà per accedere alla villa, premi il pulsante e sarai teletrasportato- mi disse
-Signor Smith... TELETRASPORTO.
*Swiiiiish*
-Le persone non si domanderanno come mai due persone sono (SIANO PEZZO DI MERDA) sparite nel nulla?- gli chiesi -Loro sono dei moyrages- mi spiegò
Io non ho mai capito come cazzo andrebbe pronunciata quella parola. Morag? Morages? Muarages? Non lo sapremo mai.
-per loro sembrerà che io e te saremo corsi via, e saremo andati così lontano da non farci più vedere. -I moy...cosa?- (STESSA REAZIONE MIA) lui non mi diede spiegazioni, mi prese il polso e cliccò il pulsante sul suo bracciale speciale.
Solo a me "cliccò il pulsante" suona male? Non dovrebbe essere "Premette il pulsante"?
Mi ritrovai nuovamente nella villa, e mi sembrò come nuova, come se (Quante ripetizioni in poche parole) non fosse mai arrivato il mostro. Cominciai a pensare che Carlo (Ah era Carlo il tizio?) stava diventando abbastanza gentile con me, ma poi il pensiero mi sparì rapidamente dalla mente, vedendo Marco con della polvere blu che svolazzava accanto alle sue mani, che non erano normali: emanavano luce... blu!
Mh... polvere... mani luminose...
Ora non solo le cannette, ma ti fai anche le righe di coca! Sono sempre più fiero di te!
-Non ci credo- esordii (UNA PAROLA COLTA WOW) -tu sei uno stregone, uno stregone! Appena mi vide la luce e la polvere sparirono, e mi sembrò alquanto preoccupato-Erano solo effetti speciali, non crederai veramente alla magia- mi rimproverò con la faccia sudata
PFFFF CHE SCUSA DI MERDA.
Ne trovo di migliori per non fare i compiti.
-Marco, ancora così tonto non sono: (BAH, NON NE SAREI COSI' SICURO) sono arrivato qui teletrasportandomi, quindi forse credo alla magia, ma cosa sono gli myogeras?-Moyrages-
COME CAZZO SI PRONUNCIA QUESTA STRACAZZO DI PAROLA.
Mi corresse subito -sono delle persone senza poteri, senza superpoteri.- Pensai di non essere come Filippo, Carlo e Marco:
Mo sto Filippo... ma chi cazzo è?
loro sono calmi e hanno superpoteri, mentre io sono il loro contrario!
-Senti Riccardo, so che ti sembrerà strano, ma tu sei un mutaforma: puoi trasformarti nell'animale che vuoi quando vuoi, ma ti serve un po' di addestramento, e noi te lo daremo.E con questa perla di clichè finisce la nostra seconda parte.
Vi lascio, completamente a cazzo, due citazioni di Capa che me gustano assai.
Eccole qua:
"Non venerare le modernità, è di plastica, negli anni trenta la modernità era la svastica"
"Accettare il dolore per apprezzare la vita, è come mangiare un tizzone per apprezzare la pizza, ridicolo, pensare a chi sta peggio non ti fa stare meglio, a meno che tu non sia cinico."
E niente, 'o zio ve saluta.
Ce beccamo nipoti.
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Recensioni Demmerda
AléatoireBonasera, Lo Zio Tom vi porta la feccia della feccia proprio qui, davanti a voi, in modo da disgustarvi, ma anche divertirvi... (ATTENZIONE: Il libro contiene dialetto e parolacce, ma non contiene molta istruzione. Non imitare a casa. Tenere fuori d...